Nell'era digitale in cui viviamo, la competizione per trovare lavoro è diventata sempre più spietata. Oltre alle qualifiche e all'esperienza, un elemento chiave per distinguersi dagli altri candidati è il personal branding. Ma cosa significa esattamente personal branding? 

Quando si parla di branding, non si deve commettere l’errore di pensare solo alle aziende e alle organizzazioni. La cura dell’immagine, infatti, riguarda da vicino anche le persone e i professionisti che sono alla ricerca di un’occupazione o che semplicemente desiderano compiere passi in avanti nella propria carriera.

Dedicando un po’ del proprio tempo allo sviluppo del personal brand, infatti, si migliora la nostra immagine di professionisti, aumentando le possibilità di raggiungere la posizione lavorativa dei nostri sogni e - più in generale - crescere professionalmente. 

In questo articolo, esploreremo il concetto di personal branding, approfondiremo la sua importanza e condivideremo le strategie più efficaci per migliorarlo.

come fare personal branding
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personal branding: significato, definizione e traduzione

Il termine personal branding - che in italiano può essere tradotto con formule come "brand personale" o "marchio personale" - si riferisce all'identità distintiva e ben definita di una persona, che comprende valori, competenze e abilità. 

È l'arte di creare e promuovere la propria immagine e reputazione digitale (ma non solo on line), al fine di distinguersi e creare una percezione positiva nella mente delle persone.

L'attività di branding personale è simile al processo di promozione di un'azienda o di un prodotto specifico. È come una vetrina virtuale che mostra chi sei, cosa sai fare e cosa puoi offrire come professionista. Una solida presenza online attraverso il personal branding può aiutarti a catturare l'attenzione dei datori di lavoro, creare opportunità di carriera e costruire una rete di contatti influenti.

La capacità di comunicare le proprie competenze è diventato ormai un requisito fondamentale. Si tratta di un valore aggiunto che può fare la differenza in un mondo del lavoro iper-competitivo come quello attuale. Un buon curriculum, per quanto completo e interessante, non basta più.

chi ha inventato il personal branding?

Risalire alle origini di un termine così noto non è mai facile. Il suo utilizzo si è infatti stratificato nel tempo, grazie al contributo di tanti intellettuali e analisti. Piuttosto che cercare un'origine definitiva del concetto, può essere utile ripercorrere le tappe del suo sviluppo.

La paternità del termine "personal branding" può essere attribuita allo scrittore Tom Peters, che nel 1997 lo introdusse al pubblico attraverso l'articolo "The Brand Called YOU". Peters coniò questa idea per incoraggiare le persone a considerarsi come piccole aziende e a curare attentamente il proprio brand personale. 

Tuttavia, già in passato si faceva riferimento ai concetti di self-branding e brand individuale.

In particolare, Napoleon Hill fu uno dei primi a parlare di questi concetti nel suo famoso libro "Think and Grow Rich" (1937), in cui spiegava come vendere le proprie idee per fare carriera e sviluppare il proprio business. 

Anche Al Ries e Jack Trout, nel loro libro "Positioning", trattano l'argomento del posizionamento del brand personale per avere successo nella carriera o nel proprio business come professionisti. 

in che cosa consiste il personal branding?

Entrando più nel concreto, il personal branding rappresenta il modo in cui una persona viene percepita dalla collettività. Misura, in altre parole, il livello di apprezzamento da parte del contesto in cui questa è inserita. 

Non a caso, il CEO di Amazon, Jeff Bezos lo definisce come “quello che la gente dice di te, una volta che sei uscito dalla stanza”. 

Si tratta di un concetto che va al di là dell'immagine superficiale, poiché può essere costruito e migliorato attraverso strategie di comunicazione mirate.

Promuovere la propria immagine personale è fondamentale per influenzare la percezione degli altri e mettere in evidenza i propri punti di forza, il valore aggiunto e le peculiarità che ci distinguono da altre risorse. Rappresenta quindi un aspetto cruciale nel contesto professionale, essendo il punto di partenza per realizzare le proprie ambizioni e costruire una carriera di successo.

Il personal branding viene spesso descritto, col rischio di semplificare, come un marketing applicato alla persona. Questo perché l’obiettivo finale è creare un’immagine di sé stessi da veicolare a persone, stakeholder e organizzazioni alle quali ci rivolgiamo nel contesto lavorativo. 

Posizionarsi in maniera efficace, però, è tutt’altro che semplice. Richiede impegno, costanza e la capacità di considerare non solo i propri valori, ma anche i sistemi di riferimento culturali degli interlocutori a cui stiamo parlando.

Il personal branding richiede quindi un'attenta gestione della propria identità e una coerenza tra l'immagine che si intende proiettare e quella che gli altri effettivamente percepiscono. 

È un processo in continua evoluzione che richiede 

  • autenticità
  • costruzione di relazioni significative 
  • una comunicazione strategica per distinguersi nel panorama professionale e costruire una reputazione di successo

perché è importante fare personal branding? i vantaggi

Il personal branding riveste un ruolo centrale nel contesto professionale, consentendo di distinguersi dalla concorrenza e migliorare la propria reputazione e visibilità. Attraverso strategie di personal branding efficaci, è possibile comunicare in modo accurato:

  • pregi
  • competenze
  • conoscenze
  • tratti distintivi
  • valori e cultura. 

Questo permette di creare un'immagine autentica e riconoscibile di sé, offrendo alle organizzazioni e ai potenziali datori di lavoro l'opportunità di apprezzare il valore unico che si può offrire.

In un mondo sempre più digitale, la presenza online è fondamentale. I recruiter utilizzano sempre di più i social media e Internet per ottenere informazioni sui candidati. 

Una presenza online curata e coerente diventa quindi cruciale per distinguersi e catturare l'attenzione dei selezionatori. Grazie alle strategie di personal branding, è possibile promuoversi e guadagnare l'attenzione e la stima delle persone che si desidera raggiungere. 

Essere rintracciabili e visibili online consente di ampliare le opportunità di connessione con individui al di fuori della propria cerchia di contatti, aprendo la strada a nuove relazioni professionali e opportunità lavorative. La costruzione di fiducia, serietà e credibilità attraverso la condivisione di contenuti utili ed efficaci favorisce l'apprezzamento e facilita il raggiungimento dei propri obiettivi professionali.

In sintesi, investire nel personal branding offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Differenziarsi dalla concorrenza
  • Migliorare la propria reputazione e visibilità on line
  • Aumentare le opportunità di carriera e networking
  • Generare fiducia, credibilità e autorevolezza
  • Favorire il raggiungimento dei propri obiettivi professionali

È importante sottolineare che il personal branding è un processo in continua evoluzione, richiedendo impegno costante. 

quali sono le fasi per strutturare una strategia di personal branding?

Per strutturare la propria strategia di personal branding, è essenziale seguire una serie di fasi ben definite. Queste aiutano a definire la direzione e a creare una strategia efficace per il proprio marchio personale. 

Vediamo nel dettaglio quali sono:

autovalutazione: definisci la tua Identità professionale

L'autovalutazione è il punto di partenza fondamentale per ogni attività di questo tipo. Durante questa fase, bisogna individuare le specificità su cui fare leva, quelle caratteristiche, cioè, che ci rendono differenti dalla massa e che intendiamo comunicare. 

Questo richiede una riflessione approfondita su passioni, punti di forza e una pianificazione di carriera chiara che definisca gli obiettivi e la direzione delle nostre attività. Ogni viaggio, del resto, deve avere una meta. 

analisi della situazione di partenza 

Lo step successivo è condurre un'analisi approfondita della propria situazione di partenza, focalizzandosi sull'immagine e sulla reputazione online attuali. Durante questa fase, è importante considerare sia l’aspetto quantitativo sia quello qualitativo del proprio brand:

  • Analisi quantitativa: Si valuta il volume e i luoghi delle citazioni online, identificando i contesti in cui il proprio nome viene menzionato e la frequenza con cui queste citazioni avvengono. Questo aiuta a comprendere l'ampiezza della propria visibilità in relazione a specifici argomenti o settori.
  • Analisi qualitativa: Si valuta il sentiment associato alla propria immagine online, ossia come si è percepiti dagli altri. Questo può includere l'indagine di feedback, recensioni o commenti, al fine di comprendere l'opinione generale nei confronti del proprio brand personale.

Durante questa fase, è utile analizzare alcuni elementi importanti:

  1. Presenza su Google 
    È importante verificare quali informazioni vengono mostrate quando si cerca il proprio nome in Internet. I risultati della ricerca sono in linea con l'immagine che si desidera proiettare? È essenziale quindi individuare eventuali contenuti dannosi per la propria reputazione e prendere provvedimenti per rimuoverli.
  2. Analizzare la presenza su LinkedIn
    LinkedIn è il social network professionale per eccellenza, inevitabilmente il primo che eventuali recruiter e datori di lavoro andranno a visitare quando vorranno analizzare il vostro profilo. Per questo bisogna sempre monitorare la propria presenza. Valutare la propria reputazione professionale e come ci si presenta agli occhi degli altri utenti che utilizzano questo strumento.

Per integrare questa delicata fase di analisi è possibile utilizzare diversi strumenti. Piattaforme come BrandYourself.commy-reputation.it possono fornire importanti insight sulla propria influenza social e sulle interazioni mantenute con altri utenti, nonché identificare il canale su cui si è più attivi

L'obiettivo di questa fase è ottenere un quadro completo della propria presenza online e della reputazione attuale, raccogliendo informazioni utili per sviluppare una strategia efficace di personal branding. 

Questa analisi iniziale fornirà una base solida per definire i successivi passi nel processo di costruzione del proprio marchio personale.

ideazione della strategia per costruirsi un solido personal branding

La terza fase è più strettamente legata alla costruzione della strategia. Il primo passo da compiere è definire i propri obiettivi e le metriche con cui valutarli.
 

Sulla base delle informazioni raccolte si deve decidere quanto e come modificare la propria identità, prendendo in considerazione l’ampiezza e la profondità degli interventi da apportare. Le domande da porsi sono semplici, ma richiedono risposte precise.

  • Su quali social e piattaforme digitali vogliamo essere presenti?
  • Quanto impegno possiamo dedicare?

Ovviamente quanto più si occupa un ruolo di rilievo all’interno di un’azienda e/o settore, tanto più questo passaggio è delicato, poiché le azioni finiranno inevitabilmente per influenzare anche il brand aziendale che rappresentiamo. 

È, inoltre, cruciale stabilire una chiara linea di demarcazione tra la sfera privata e quella pubblica, definendo i confini. Dove inizia una e dove finisce l’altra? Ciò implica essere consapevoli che non si è totalmente liberi di pubblicare tutto ciò che si desidera. In questa fase si possono così creare:

  • un elenco di argomenti e temi considerati assolutamente privati.
  • un elenco di temi di interesse per la mia professione.

Questa netta distinzione permetterà anche di avere le idee chiare sui contenuti che si andranno a postare online.  

Dopodiché, bisogna decidere a chi rivolgersi. 

In altre parole, è necessario individuare un pubblico di riferimento, il target al quale proporsi. Questo passaggio è molto importante, perché un pubblico di riferimento troppo ampio e vago rischia di far disperdere il proprio messaggio rendendolo inefficace.

Bisogna, poi, essere consapevoli che non si è gli unici a rivolgersi a quel particolare pubblico. La creazione di un personal brand, infatti, passa anche da un’approfondita analisi della concorrenza e dall’identificazione delle caratteristiche che fanno sì ci si possa distinguere da essa.

[h3]ottimizzazione del personal branding

Scelti i canali e identificati quelli che sonogli elementi distintivi si passa alla quarta fase. Quella dedicata all’ottimizzazione del personal branding e alla creazione di un piano editoriale. Durante questa fase, è importante implementare le seguenti strategie:

  1. Raccontare la propria storia
    Racconta in modo autentico la tua storia personale e professionale, magari attraverso un sito o un blog, evidenziando le tappe fondamentali, gli incontri e le persone che hanno influenzato il tuo percorso. Comunica i tuoi valori e i principi che guidano la tua vita e il tuo lavoro.
  2. Trovare il giusto tono di voce
    Sii naturale e autentico nella comunicazione. Utilizza un linguaggio semplice e trasmetti la tua visione e la tua prospettiva in modo chiaro e coinvolgente.
  3. "Confeziona" il brand personale come fosse un prodotto
    Presta attenzione alla comunicazione visiva, scegliendo immagini pertinenti e di qualità. Cura il tuo profilo sui social media e il tuo blog, fornendo contenuti di valore e mantenendo coerenza in tutti i canali di comunicazione che hai scelto.

Questi passaggi consentono di ottimizzare il tuo personal branding e creare una presenza coerente e riconoscibile.

Le attività non si esauriscono qui, in ogni caso. Quello del personal branding non è un concetto statico, ma in continua evoluzione. Servono costanza e capacità di monitorare i risultati ottenuti per poter fare eventuali aggiustamenti e rendere la propria proposta sempre più efficace, distinguibile e originale.

ma come si fa il personal branding (praticamente)? 

Gli strumenti a disposizione per costruire il proprio personal brand, soprattutto in un mondo digitalizzato come quello contemporaneo, sono davvero tantissimi.

Le strategie di personal branding passano dalla presenza sui social e dalla capacità di utilizzarli correttamente al fine di raggiungere un determinato scopo. Allo stesso modo, possedere un proprio sito internet/blog personale può essere particolarmente interessante per migliorare la propria immagine. 

La possibilità di costruire la propria autorevolezza e identificabilità è influenzata anche da strumenti più tradizionali come:

il ruolo del web e l’importanza di un sito personale

Nell'era digitale, il web è diventato il canale principale per cercare e trovare opportunità di lavoro. Pertanto, è essenziale sfruttare appieno le sue potenzialità per attirare l'attenzione dei recruiter.

Quasi tutti i responsabili delle risorse umane effettuano una ricerca su Google e sui principali social network prima di decidere se contattare o meno una persona. In questo contesto, creare un sito web o un blog personale con una URL che contenga il proprio nome e cognome (ad esempio, www.mariorossi.com) può essere una strategia efficace per catturare immediatamente l'attenzione di chi ci cerca online.

Una volta creato il sito o il blog, è importante pubblicare regolarmente articoli, video e contenuti di qualità che esprimano chi sei, le tue competenze e le tue passioni. È fondamentale sviluppare una strategia di content marketing che metta in evidenza il tuo profilo in modo unico e distintivo.

A maggior ragione dopo aver strutturato la propria strategia, risulta fondamentale controllare la propria reputazione sul web. La crescita della propria presenza online comporta sempre dei rischi, quindi è necessario monitorare attentamente il sentiment generale del web legato al proprio nome.

Mantenere un sito personale aggiornato e di qualità, combinato con un'adeguata gestione della reputazione online, ti permetterà di controllare meglio la tua immagine e di creare una presenza online autorevole e positiva, favorendo così le opportunità di carriera e di networking.

personal branding e social media

I social media restano probabilmente lo strumento principale per veicolare il proprio personal brand. Le attività svolte su piattaforme come LinkedIn, Facebook, Instagram, YouTube e Twitter offrono un'opportunità preziosa per farsi notare dai recruiter o da chiunque sia  interessato al tuo profilo.

Non è necessario assicurare una presenza su tutte le piattaforme, anzi. Come già anticipato, il primo passaggio, è capire quale sia lo strumento più adatto per le tue esigenze e scegliere le piattaforme da utilizzare. Per farlo è necessario tenere conto di alcuni fattori:

  • Il tuo settore: la tua strategia di comunicazione sui social media dovrà essere adattata all’ambito in cui lavori. È importante valutare su quali canali sono più attivi i tuoi competitor per posizionarti efficacemente e partecipare alle conversazioni che interessano il tuo settore.
  • Il tuo target di riferimento: comprendi dove si trova il pubblico che hai identificato e seleziona i canali che meglio lo raggiungono.
  • I contenuti che decidi di condividere: la scelta dei contenuti da condividere dipende dal tuo obiettivo e dal tipo di messaggio che vuoi trasmettere. Se vuoi mantenere un approccio principalmente professionale, focalizzato sulle comunicazioni istituzionali, potresti puntare maggiormente su LinkedIn rispetto a Instagram.

Una volta scelti i canali da utilizzare è necessario:  

  • aggiornare con regolarità lo stato dei propri profili e condividerne contenuti sulle maggiori piattaforme

Quando si pensa a quali contenuti creare, bisogna considerare che cosa potrebbe interessare al proprio pubblico di riferimento.

  • creare una rete di professionisti,

È altrettanto cruciale individuare le personalità già conosciute nel proprio campo ed entrare in contatto con loro. Questo può essere un buon modo per farsi conoscere e per ampliare il proprio pubblico, intercettando potenziali clienti.

  • gestire la propria community e creare engagement

È importante creare un pubblico affezionato a cui fornire la possibilità di interagire condividendo interessi e punti di vista. Inoltre, è necessario consentire a chi legge di seguire i contenuti sui social. A poco a poco si creerà una community sempre più ampia che ti permetterà di far emergere la tua voce come autorevole.

Ecco alcuni suggerimenti per strutturare contenuti coinvolgenti canale per canale. 

come usare linkedin per il personal branding

Tra tutti i social network disponibili per costruire il tuo personal branding, LinkedIn merita una menzione a parte. Questa piattaforma ti offre la possibilità di creare e coltivare una rete di contatti professionali e di trovare opportunità di lavoro grazie al social recruiting. Tra i consigli da seguire ci sono:

  • Scrivi un riepilogo efficace: Nel riepilogo del tuo profilo, inserisci le esperienze lavorative più rilevanti, evidenzia le competenze che hai sviluppato e condividi i tuoi obiettivi per il futuro. Assicurati che il riepilogo sia ben strutturato e coinvolgente, attirando l'attenzione dei lettori.
  • Richiedi un URL personalizzato: LinkedIn ti offre la possibilità di personalizzare l'URL del tuo profilo. Sfrutta questa opportunità per rendere più facile la condivisione del tuo profilo e aumentare le visualizzazioni.
  • Scegli una foto profilo professionale: La tua foto profilo è la prima impressione che gli altri utenti avranno di te, quindi assicurati di avere una foto di buona qualità che ti rappresenti in modo professionale. Evita immagini poco professionali o selfie informali
  • Utilizza le parole chiave giuste: Definisci con precisione il tuo ruolo e la tua professione, in quanto questo aiuta le persone a trovarti più facilmente. Utilizza parole chiave pertinenti nel tuo titolo, nella sezione delle competenze e nella descrizione delle esperienze lavorative.
  • Partecipa alle conversazioni: Iscriviti a gruppi pertinenti al tuo settore e partecipa attivamente alle discussioni. Condividi il tuo know-how e apporta valore alle conversazioni. Questo ti aiuterà a farti notare e a connetterti con persone influenti nella tua area di interesse. Ricorda di mantenere sempre un tono professionale.
  • Condividi contenuti utili: Quando pubblichi post sulla tua pagina o commenti i post degli altri, assicurati di condividere contenuti pertinenti e di valore per la tua rete. Evita di condividere solo autopromozione e sii attento a fornire informazioni utili e interessanti per il tuo pubblico.

come usare twitter per il personal branding

Twitter è un canale ideale per chiunque

  • organizza o partecipa ad eventi
  • per chi desidera comunicare frequentemente aggiornamenti del suo settore
  • per chi desidera mantenere un rapporto diretto con la propria rete di contatti. 

Per utilizzare Twitter in modo efficace, è necessario pubblicare più volte al giorno, fare una ricerca sugli hashtag legati al proprio settore e partecipare attivamente alle conversazioni sugli argomenti del momento.

come usare instagram per il personal branding

Instagram è uno dei social network più popolari e utilizzati. Risulta perfetto non solo per i blogger, ma per chiunque desideri mostrare le proprie passioni e la propria autenticità nella vita di tutti i giorni. 

Non essendo uno strumento strettamente professionale, può essere utilizzato per mostrare il lato più umano e mettere in mostra la tua personalità. 

come usare facebook per il personal branding

Facebook è spesso il primo social network consultato quando qualcuno cerca informazioni su di te o sul tuo brand. 

È un canale molto utile per sviluppare la tua rete di collegamenti e rimanere in contatto con persone del tuo settore. 

Puoi condividere aggiornamenti, articoli, eventi e collaborare con gruppi di interesse.

come usare youtube per il personal branding

Curare il tuo personal branding su Youtube può essere più impegnativo, ma se fatto correttamente, ti consente di raggiungere un pubblico molto vasto. 

Può essere un'ottima soluzione per condividere tutorial, consigli e esperienze in modo coinvolgente e visuale. Puoi mostrare agli altri utenti come fare determinate cose o fornire informazioni in un formato più interessante rispetto a un semplice post.

Scegliendo attentamente i social media che meglio si adattano alla tua personalità, alle tue passioni e al tuo settore di attività, potrai sviluppare una presenza online coerente e coinvolgente, ampliando la tua rete di contatti e aumentando le opportunità di visibilità e di crescita professionale.

come fare una buona impressione con il curriculum.

Una volta curata la tua presenza online, è importante dedicare attenzione al tuo curriculum. Nonostante l'era digitale, il curriculum rimane uno strumento fondamentale che i responsabili delle assunzioni utilizzano per cercare un candidato.

Il curriculum deve riassumere la tua vita lavorativa. Per ottenere un impatto positivo, è importante renderlo chiaro, coerente e facilmente leggibile. Utilizza elenchi puntati e semplifica il layout grafico per favorire la comprensione rapida delle informazioni essenziali.

La stessa cura dovrebbe essere dedicata alla lettera di presentazione, ai profili online e ai biglietti da visita. I recruiter impiegano solo pochi secondi per esaminare un cv, quindi è cruciale mettere in evidenza gli elementi essenziali per catturarne immediatamente l’attenzione.

Inoltre, non sottovalutare il potere del passaparola. Un lavoro ben fatto e la soddisfazione dei tuoi clienti possono generare una reazione a catena in cui la tua (buona) reputazione si diffonderà gradualmente a un numero sempre maggiore di persone.

conclusioni: come costruire un progetto editoriale per il personal branding

La costruzione di un progetto editoriale per comunicare in modo efficace il proprio personal brand richiede un'attenta definizione della brand identity. Questa è una sintesi dell'immagine che si desidera trasmettere e risponde a domande fondamentali come chi sei, cosa fai, a chi ti rivolgi e cosa ti rende unico rispetto agli altri.

Un progetto editoriale di successo si basa sulla produzione di contenuti di valore. È importante identificare i bisogni del tuo pubblico di riferimento e creare contenuti che rispondano a tali esigenze, seguendo una strategia di inbound marketing.

Nel contesto del personal branding, è fondamentale avere una presenza sui social media oltre alle piattaforme web. Questo richiede:

  • costanza nell'aggiornamento dei contenuti
  • pianificazione accurata delle pubblicazioni
  • interazione con il pubblico attraverso commenti e partecipazione attiva a forum, gruppi di discussione o community 
  • pazienza nel comprendere che i risultati non arriveranno nel breve termine, ma nel lungo termine.

Costruire un progetto editoriale solido per il personal branding richiede impegno e attenzione costanti. Mantieni una visione chiara della tua brand identity, crea contenuti di valore e interagisci con il tuo pubblico per costruire una reputazione autorevole e duratura.

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