employer branding: la guida definitiva.
L'Employer Branding rappresenta l'insieme delle strategie mirate a migliorare l'immagine di un’azienda, percepita sia dai dipendenti attuali sia dai potenziali candidati.
Di seguito approfondiremo l'importanza dello sviluppo di una strategia di Employer Branding efficace per migliorare la reputazione del marchio come datore di lavoro.
Scopriremo come l'Employer Branding può portare i migliori talenti in azienda e favorire la retention del personale. Oltre a creare un circolo virtuoso che porta benefici all'intera organizzazione e che migliora la sua percezione esterna. Tratteremo i seguenti argomenti:
- Cosa significa esattamente Employer Branding
- Perché l'Employer Branding è fondamentale per le aziende
- Come una strategia di Employer Branding efficace può influire positivamente sulla talent acquisition
- Come sviluppare una strategia di Employer Branding di successo
- Il legame tra Employer Branding e social media.
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cosa vuol dire employer branding?
L'Employer Branding è un concetto che raggruppa tutte le strategie mirate a attrarre, acquisire, fidelizzare e trattenere i talenti più preziosi, promuovendo l'immagine della propria azienda in modo coerente e accattivante.
È il biglietto da visita con cui un'organizzazione presenta se stessa al mondo, offrendo un'indicazione della sua serietà, affidabilità, e della sua capacità di soddisfare le esigenze dei suoi attuali e potenziali dipendenti. Quando si tratta di Employer Branding, è fondamentale considerare due aspetti principali:
- employer branding interno: Questo concetto si riferisce alle strategie che un'azienda implementa per aumentare la soddisfazione, il coinvolgimento e l'impegno dei propri dipendenti. Ciò può includere politiche di lavoro flessibili, opportunità di formazione e sviluppo, incentivi, programmi di benessere, ecc. L'obiettivo è creare un ambiente di lavoro che i dipendenti apprezzino, aumentando la loro produttività e diminuendo il turnover.
- employer branding esterno: Questo si riferisce alla reputazione di un'azienda come datore di lavoro nel mercato del lavoro e nella comunità in generale. Le strategie di employer branding esterno mirano a proiettare un'immagine positiva dell'azienda per attirare i migliori candidati. Ciò può includere la presenza sui social media, le partnership con università e organizzazioni professionali, la partecipazione a fiere del lavoro, ecc.
Alla base di ogni buona strategia di employer branding hr, troviamo l’Employee Value Proposition (EVP). Si tratta di ciò che un'azienda offre ai suoi dipendenti, l’offerta di valore che viene proposta in cambio delle loro competenze, esperienze e impegno. Un EVP efficace dovrebbe riflettere i valori e la cultura aziendale, così come le aspettative dei dipendenti. Può includere elementi come la retribuzione, i benefici, le opportunità di carriera, il bilanciamento tra vita professionale e personale, e il senso di scopo o appartenenza.
Un EVP ben definito può aiutare un'azienda a distinguersi dai concorrenti e trovare candidati che siano allineati con i suoi valori e la sua cultura. Allo stesso tempo, può aumentare l'impegno e la soddisfazione dei dipendenti esistenti, riducendo la probabilità che lascino l'azienda.
È fondamentale, però, che l'EVP proclamato corrisponda alla realtà quotidiana. In caso contrario, può generarsi un "gap di employer branding", che potrebbe danneggiare la reputazione dell'azienda e la sua attrattività.
Nell'era digitale, le aziende hanno a disposizione un'ampia varietà di strumenti per comunicare la loro EVP e costruire il loro employer brand. Questi possono includere i social media, i siti web di carriera, i contenuti video, i webinar, i blog, e molto altro. Tuttavia, è importante utilizzare questi strumenti con coerenza e autenticità, per creare un'immagine positiva e credibile come datore di lavoro.
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employer brand strategy: perché è importante per le aziende?
Una strategia di employer branding efficace offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di attrarre e trattenere i migliori talenti del mercato del lavoro.
Per avere successo in questo compito, tuttavia, è fondamentale basarsi sui dati, analizzando i desideri e le necessità dei lavoratori per strutturare una proposta di valore (EVP - Employee Value Proposition) coerente e attraente che susciti il loro interesse.
Secondo i dati dell’Employer Brand Research 2023 di Randstad, i lavoratori italiani considerano fondamentali nella scelta di un datore di lavoro i seguenti aspetti:
- Un giusto equilibrio tra vita lavorativa e privata (60,5%)
- Un clima aziendale ed un ambiente di lavoro piacevole (57,5%)
- Retribuzione e benefit competitivi (54,5%)
- Sicurezza del posto di lavoro (51%)
- Chiarezza del percorso di carriera (47%)
Altrettanto importanti, i temi:
- della crescita professionale e di miglioramento delle competenze (82%)
- dell’offerta di benefit, sia materiali che immateriali (81%)
Tutti questi elementi, nel loro insieme, concorrono a determinare, o meno, l’immagine dell’azienda come “posto di lavoro ideale”.
Oltre all'attrazione di talenti, un buon employer branding ha un impatto diretto sui risultati di business e sulla competitività dell'organizzazione. Diverse ricerche hanno evidenziato l'impatto significativo che il turnover del personale ha sulle aziende, non solo dal punto di vista economico, ma anche:
- in relazione al tempo e l'effort necessario per intraprendere nuovi iter di selezione e valutazione dei profili
- al tempo necessario per formare la nuova risorsa
- per la perdita di conoscenze ed esperienze quando un dipendente lascia l'azienda.
Inoltre, secondo una ricerca di LinkedIn, le aziende con una cattiva reputazione possono arrivare a spendere il 10% in più per l'acquisizione di nuovi talenti.
Infine, un employer brand solido favorisce l'employee advocacy, cioè la situazione in cui i dipendenti diventano ambasciatori della propria azienda, condividendo i suoi valori, le sue iniziative e consigliandola come luogo di lavoro ideale. Questo ha un impatto positivo non solo sull'employer branding, ma anche sulla reputazione del marchio nel mercato di riferimento.
Ricordiamo che il mantenimento di un forte "employer branding" è un processo continuo che richiede impegno, coerenza e attenzione alle esigenze in evoluzione dei lavoratori.
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employer branding: candidate e employee experience.
Un tempo i candidati entravano nel mercato del lavoro con la preoccupazione di piacere alle aziende. Oggi i ruoli si sono parzialmente invertiti: per un reclutamento di successo e per guadagnare l’attenzione e la fedeltà dei talenti più qualificati, le aziende devono risultare attrattive già nelle fasi di prima scoperta dell’azienda e, successivamente, in ogni tappa dell’employee journey.
L’azienda deve infatti essere in grado di valorizzare costantemente il lavoratore, i suoi desideri e aspirazioni, e garantire che questo si senta soddisfatto nel suo percorso professionale. Un percorso che ha inizio ben prima che il talento entri, a tutti gli effetti, in azienda e che deve continuare in ogni tappa del processo di candidatura, colloquio, inserimento e onboarding, sviluppo e crescita interna ed, eventualmente, uscita del lavoratore dall’azienda.
Quando le aziende falliscono nel garantire una employee experience di questo tipo, diventano meno attrattive e rischiano di non essere in grado di trattenere gli attuali lavoratori. Inoltre, poiché virtualmente qualsiasi candidato ha accesso ai social media e alle piattaforme di recensioni online, le società che trascurano l’esperienza del lavoratore potrebbero incorrere in problemi di reputazione.
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come migliorare candidate e employee experience.
Migliorare l'esperienza di candidati e dipendenti è un passaggio fondamentale per qualsiasi azienda che intenda sviluppare e rafforzare il proprio employer branding.
Ecco alcune best practice per creare un'esperienza ottimale che tiene conto dei driver più importanti nella scelta di un datore di lavoro:
1) Definire le proprie candidate ed employee personas:
Per poter rispondere in modo concreto a necessità, desideri e aspettative dei propri lavoratori, potenziali o attuali, è necessario identificare il proprio target di riferimento.
In questo caso le categorie da considerare sono prevalentemente due: i candidati e gli attuali lavoratori.
- Chi sono?
- Cosa li motiva (a livello personale e professionale)?
- Cosa li spinge a rimanere in azienda e cosa invece a cercare una nuova occupazione?
- Come cercano lavoro?
- Come entrano in contatto con l’azienda?
- Quali sono i loro valori?
- Di quali informazioni hanno bisogno?
2) Mappare e analizzare necessità, desideri e aspettative di candidati e lavoratori in ogni step del loro percorso:
Sapere cosa i lavoratori cercano e desiderano è un ottimo punto di partenza. Tuttavia, è necessario adattare queste informazioni alla specifica realtà aziendale e allineare di conseguenza l’offerta.
3) Misurare i risultati e ottimizzare costantemente le proprie attività:
Una volta definito il proprio target e comprese quelle che sono le loro esigenze, aspettative e desideri è possibile allineare di conseguenza la propria offerta di valore. Questo, tuttavia, non deve essere considerato come un traguardo definitivo. Piuttosto, è il primo passo di un processo circolare, in cui l’analisi delle attività messe in campo consente all’azienda di ottimizzare costantemente la propria strategia, al fine di rispondere in modo efficace alle esigenze dei candidati e dei dipendenti.
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employer branding e talent acquisition.
Nell'attuale mercato del lavoro,catturare e mantenere i talenti più brillanti è la sfida principale per le aziende. Una solida strategia di employer branding unita a tattiche efficaci di talent acquisition è fondamentale per avere successo.
Employer branding e talent acquisition sono strettamente collegati e si influenzano a vicenda, come due facce di una stessa medaglia.
Un'azienda con un buon employer branding sarà in grado di attrarre candidati di talento, mentre una strategia di talent acquisition ben strutturata contribuirà a sua volta a rafforzare l'employer branding.
Scopri tutto quello che c’è da sapere sulla talent acquisition.
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employer branding e brand identity.
Nell'ambito della crescita aziendale,employer branding e brand identity sono due concetti interdipendenti che svolgono un ruolo cruciale nel plasmare l'immagine di un'azienda.
Mentre l’employer branding riguarda la percezione dell'azienda come luogo di lavoro, la brand identity rappresenta la personalità e l'immagine pubblica dell'azienda. Un'integrazione efficace di questi due aspetti può creare un'immagine aziendale potente e coerente.
È essenziale che employer branding e brand identity siano coerenti e coordinati, in modo da garantire uniformità al messaggio che l'azienda comunica sia ai dipendenti che al pubblico esterno.
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employer branding ed employee engagement.
L’employee engagement misura il coinvolgimento, la soddisfazione e la motivazione dei dipendenti. Si tratta quindi di un concetto strettamente legato a quello di employer branding.
Un brand solido attira i migliori talenti nel mercato del lavoro, ma per mantenere questi in organico è necessario un alto livello di engagement. Al contempo è vero anche il contrario, quando un’azienda lavora al suo employer brand, crea un ambiente in cui i dipendenti si sentono valorizzati, coinvolti e - di conseguenza - ingaggiati.
Per migliorare l'employee engagement, le aziende possono implementare programmi che promuovono la partecipazione attiva dei dipendenti, offrendo opportunità di sviluppo professionale, riconoscimenti, un ambiente di lavoro positivo e una comunicazione trasparente.
leggi l'articolo
Scopri tutto quello che c’è da sapere sull’employee engagement. -
employer branding ed employee retention.
L’employee retention è la capacità di un'azienda di trattenere i suoi dipendenti più preziosi nel tempo. Per promuoverla, le aziende devono offrire opportunità di crescita professionale, programmi di sviluppo, un ambiente di lavoro inclusivo, un equilibrio tra vita lavorativa e personale, e riconoscimenti per il buon lavoro svolto.
Quindi, un solido employer branding attrarrà i talenti più qualificati, ma l'employee retention sarà responsabile di mantenerli a lungo termine. Un ambiente di lavoro gratificante e una cultura aziendale positiva incentivano i dipendenti a rimanere nell'azienda, riducendo la necessità di reclutare nuovamente per le stesse posizioni.
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come si fa employer branding?
Come abbiamo già esaminato, l’employer branding è intimamente legato alla talent acquisition e alla retention dei dipendenti - due elementi chiave che permettono all'azienda di assicurarsi i migliori talenti e conseguire un vantaggio competitivo sulla concorrenza.
Questo dà vita alla "Guerra per i talenti" (“War for talent”), un concetto nato negli anni '90, che rappresenta la lotta tra le aziende per attrarre i migliori talenti e tenerli lontani dai concorrenti.
Da qui, si può comprendere come employer branding, candidate e employee experience siano concetti interdipendenti: più un'azienda è in grado di soddisfare le necessità, le aspettative e i desideri dei talenti, più questi saranno inclini a sceglierla come datore di lavoro o a consolidare il loro rapporto lavorativo nel lungo termine.
La formulazione di una strategia di employer branding efficace si intreccia, quindi, con l'ottimizzazione dell'esperienza dei candidati e dei dipendenti.
Ma quali sono i passi essenziali per costruire un employer brand forte e quali sono gli errori da evitare? Esploreremo questi aspetti nel seguito dell'articolo.
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tracciare il percorso verso un employer brand distintivo: passaggi chiave e best practices.
Per trionfare nella "guerra dei talenti", bisogna partire dalle fondamenta del proprio employer brand, focalizzando l'attenzione su tre concetti chiave:
- la vision
- la mission
- i valori fondamentali dell’azienda
Questi costituiscono i pilastri per la creazione della tua EVP (Employee Value Proposition).
Nella primissima fase è necessaria un’analisi preliminare.
Condurre indagini qualitative e quantitative con il coinvolgimento di personale attuale, ex dipendenti, fornitori e potenziali candidati darà una percezione chiara di come l’employer brand dell’azienda viene percepito. Queste informazioni sono essenziali per identificare punti di forza e le aree di miglioramento, così da avere una panoramica chiara su dove focalizzare gli sforzi maggiori.
Fatto questo, si può procedere a impostare la propria strategia, che non potrà prescindere dal:
- porsi obiettivi raggiungibili e realistici: È importante definire obiettivi raggiungibili e realistici che riflettano non solo l’ambizione, ma anche le capacità attuali dell’impresa. Una volta analizzata la situazione di partenza, identifica in che modo e in che misura si può migliorare la tua EVP. Stabilisci e monitora attentamente i KPI appropriati per assicurarti che le azioni messe in campo portino i risultati desiderati.
- definire le proprie personas di riferimento: Per attrarre e trattenere i talenti giusti, è fondamentale comprendere chi sono, cosa desiderano e cosa si aspettano da un brand. Conoscendo in profondità i propri target di riferimento, l’azienda sarà in grado di creare un'offerta su misura, rispondendo in modo efficace alle aspettative di ogni talento, in ogni fase della loro esperienza con l'azienda. Per raggiungere questo obiettivo, una buona pratica è quella di coinvolgere i dipendenti in questo processo: anche i loro feedback possono essere preziosi per comprendere i punti di forza e le aree di miglioramento.
- Costruire l’EVP: Dopo aver completato i passaggi precedenti e identificato i bisogni dei talenti target, è possibile costruire o raffinare la Employee Value Proposition. Questa deve essere dinamica e in grado di evolvere in base alle esigenze mutevoli dei dipendenti e dei candidati.
- impostare un piano di comunicazione interno ed esterno: Una volta definita la EVP, la sua comunicazione efficace - sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione - diventa cruciale. Questa proposta di valore dovrebbe permeare tutte le comunicazioni, con l’obiettivo di far percepire l’azienda come attrattiva e desiderabile ai loro occhi. A questo scopo è essenziale che l’EVP sia coerente con quanto realmente offerto dall’azienda: questa deve far conoscere in modo chiaro e puntuale l’offerta e i vantaggi associati.
- analizzare e ottimizzare il proprio employer branding nel tempo: l'Employer Branding è un processo dinamico. Le esigenze e le aspettative dei talenti cambieranno nel tempo, e l'Employer Brand dovrà adattarsi di conseguenza. Il monitoraggio continuo e l'aggiustamento della strategia sono essenziali per mantenere l'offerta aggiornata e competitiva.
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gli errori da non commettere.
La costruzione di un efficace employer branding richiede una gestione attenta e ponderata. Identificare le potenziali insidie lungo il percorso può aiutare a evitare scivoloni dannosi per l'immagine del brand. Ecco alcune delle trappole più comuni:
- eccessiva semplificazione: La tentazione di puntare su messaggi universali per correggere una brand image insufficiente può essere forte, ma spesso rischia di rivelarsi controproducente. Un brand forte si basa su un messaggio di fondo coinvolgente, in grado di creare un legame emotivo con i talenti e agire come trampolino di lancio per la riconoscibilità del marchio.
- toccare solo la superficie: Ogni strategia di branding che si rispetti richiede una pianificazione meticolosa e di lungo termine. Non basta impostare un piano superficiale, è anzi fondamentale stabilire obiettivi tangibili, realistici e misurabili per guidare tutte le azioni intraprese.
- Insufficienza di investimenti: Un efficace employer branding richiede risorse adeguate in termini di tempo, denaro ed energie. Un investimento insufficiente può ostacolare la realizzazione completa della strategia.
- quantità sopra la qualità: L'employer branding non dovrebbe essere un puro esercizio di marketing incentrato sulla mera diffusione del nome dell'azienda. Un approccio eccessivamente quantitativo rischia di produrre un messaggio artificioso, con il rischio di ottenere il risultato opposto a quello sperato e allontanare i talenti.
- visione a breve termine: un errore frequente è quello di posizionare o riposizionare il brand per il mercato del lavoro di oggi. L'anticipazione delle tendenze future del mercato del lavoro e la definizione di una strategia di lungo termine sono elementi cruciali per assicurare la sostenibilità e l'efficacia dell'employer branding nel tempo.
- essere follower: L'employer branding dovrebbe rispecchiare l'identità unica dell'azienda, la sua cultura e i suoi valori. Invece di imitare brand di successo, è più proficuo analizzare il mercato, identificare i gap esistenti e creare un'identità distintiva che rispecchi autenticamente l'azienda.
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la tecnologia al servizio dell’employer branding.
La tecnologia si sta rivelando uno strumento formidabile per potenziare l'employer branding. L'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate consente alle aziende di prendere decisioni informate, basate sull'analisi di Big Data, e rispondere in maniera più efficace e personalizzata alle esigenze dei talenti.
Le applicazioni dell'HR Tech, una categoria emergente di tecnologie dedicate alla gestione delle risorse umane, offre soluzioni per la gestione completa del percorso dei candidati e dei dipendenti (human capital management). Questi strumenti innovativi consentono di ottimizzare i processi di acquisizione, sviluppo e fidelizzazione del talento (talent management), elevando la gestione delle risorse umane a una dimensione strategica.
Fra le soluzioni HR Tech più efficaci per potenziare l'employer branding ci sono:
- Gli Applicant Tracking System (ATS), che semplificano e ottimizzano i processi di selezione e reclutamento.
- I sistemi di Compensation, Benefits e Reward Management, che automatizzano la gestione delle retribuzioni e dei benefit, contribuendo a incrementare la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti.
- Le soluzioni di gamification, che utilizzano meccaniche ludiche per migliorare l'engagement e la produttività.
- Le piattaforme di e-learning e skill assessment, che supportano lo sviluppo delle competenze e il lifelong learning.
- I chatbot, che automatizzano l'assistenza e il supporto HR, offrendo risposte immediate e personalizzate.
- I social media e le sezioni Job e Career dei siti aziendali, strumenti fondamentali per la diffusione del brand e l'attrazione dei talenti.
L'adozione di queste soluzioni ha un impatto significativo sull'employer branding, facilitando una gestione del talento più efficace, significativa e personalizzata. L'esperienza del lavoratore viene posta al centro, contribuendo a costruire un'immagine aziendale più attrattiva e competitiva. L'innovazione tecnologica si rivela, dunque, un vero e proprio catalizzatore per l'evoluzione dell'employer branding.
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employer branding e social network.
Nel vasto ecosistema digitale, i social network risultano uno dei più potenti strumenti di employer branding. Attrarre talenti, specialmente le generazioni digital native, richiede una presenza notevole e influente su tali piattaforme.
Questi potenziali talenti trascorrono infatti molte ore al giorno sui principali canali social per cercare informazioni sul lavoro e sulla cultura dell’organizzazione con la quale vorrebbero stabilire un contatto.
Secondo i dati dell'Employer Brand Research di Randstad, LinkedIn è al primo posto (47%) tra i canali utilizzati per scoprire nuove opportunità di lavoro, con i social media in senso lato all'ottavo posto (26%).
Un'efficace strategia di employer branding, supportata da un piano di comunicazione ben curato sui social network, può portare a svariati benefici, tra cui:- comunicazione chiara ed efficace su cultura, valori aziendali e benefici per i dipendenti
- aumento del traffico sulla pagina aziendale, specialmente nella sezione "Lavora con noi"
- potenziamento dell'engagement dei talenti attraverso le community online
- miglioramento della visibilità dell’azienda, ponendo l'employer branding come strategia di posizionamento
- incremento dell'efficacia delle strategie di social recruiting
Vediamo allora quali sono le strategie più efficaci per fare employer branding su alcune delle principali piattaforme social.
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employer branding su Instagram e Facebook.
Instagram e Facebook offrono strumenti unici per promuovere l'employer branding di un'organizzazione. Ecco alcune linee guida:
- creare un profilo “team” o “lavorare a”: ciò chiarisce subito agli utenti che non si sta parlando di prodotti dell’azienda, ma del suo ambiente lavorativo e delle persone che ne fanno parte
- non pubblicare solo foto di ambienti: mostrare gli uffici e gli spazi condivisi è interessante, ma è opportuno anche comunicare come si svolge la vita al loro interno, con scatti di momenti di lavoro o di condivisione, come workshop o festeggiamenti
- creare video di pochi secondi: Utilizzo di video brevi per presentare opportunità di lavoro, intervistare dipendenti o evidenziare momenti di vita aziendale
- sfruttare i trending topic: grazie ad un uso accorto degli hashtag un’azienda può aumentare notevolmente l’esposizione dei propri post, raggiungendo un pubblico molto ampio
- pubblicare immagini brandizzate: usando una grafica accattivante si possono preparare immagini brandizzate con cui trasmettere i valori aziendali, ad esempio riportando citazioni famose o le esperienze dirette dei dipendenti, che in questo modo diventeranno dei testimonial dell’employer brand.
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employer branding su LinkedIn.
LinkedIn è una piattaforma chiave per l'employer branding, ecco alcuni suggerimenti per ottimizzare la propria presenza:
- curare la pagina aziendale affinché sia in grado di attirare follower e futuri candidati facendo sì che questa sia in linea con l'immagine dell'azienda e con la sua strategia di marketing. Una foto di copertina ad alta risoluzione, il logo chiaro e visibile, aggiornamenti costanti e nuovi contenuti renderanno la comunicazione immediata su piattaforme e dispositivi diversi, pubblicizzando il marchio ad un vasto numero di utenti.
- aggiornare le attività della società evidenziando le capacità dei dipendenti, includendo video, link, foto e post giornalieri che aumenteranno considerevolmente la copertura dei follower.
- proporre ai dipendenti della propria azienda di condividere contenuti così da diventare a loro volta ambasciatori dell'employer brand. È stato riscontrato che il passaggio di informazioni tra persone che si conoscono viene considerata una fonte molto più affidabile dei canali ufficiali. Ecco perché sarebbe utile investire nella formazione di tutto l’organico sui social media per rendere il più semplice possibile l'uso delle piattaforme online, magari anche mediante il suggerimento di materiale adatto, opportunamente preparato per essere condiviso
- creare interesse e coinvolgere nuovi follower attraverso la partecipazione attiva nei gruppi LinkedIn, scegliendo quelli più idonei alle possibili opportunità di reclutamento risorse
- conversare, commentare, pubblicare post e condividere link potrebbe rivelarsi un ottimo modo per aggiungere valore e rappresentare al meglio il proprio marchio.
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employer Branding: altri strumenti a supporto di una comunicazione efficace.
I social media non sono l’unico strumento che consente di comunicare in modo chiaro, efficace e attrattivo la proposta di valore dell’azienda. Ogni organizzazione ha infatti a sua disposizione una varietà di strumenti che, a seconda della strategia adottata, potranno essere integrati tra loro per raggiungere candidati e dipendenti. Tra questi possiamo citare:
- Sito web aziendale, in particolare la sezione “job e careers”
- Chatbot e tool di messaggistica istantanea, per interagire in real time con potenziali utenti interessati e/o in target e fornire informazioni in modo semplice ed efficace, anche al di fuori dell’orario lavorativo
- Newsletter, interne o esterne, per interagire con i propri lavoratori o possibili candidati e condividere novità, iniziative, curiosità sulla vita in azienda
- Intranet aziendale
- Eventi e open day
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employer branding: risorse utili.
una selezione di approfondimenti e ricerche sull'employer brand.
- Randstad Employer Brand Research: scopri come rendere la tua azienda maggiormente attrattiva agli occhi dei lavoratori grazie ai risultati di un sondaggio indipendente con quasi con quasi 163.000 rispondenti in 6.022 aziende intervistate in tutto il mondo.
- Employer Branding in 6 passi: cosa si intende per employer branding, perché è importante e quali strategie adottare per costruire un solido employer brand in grado di consentire all' azienda di attrarre, fidelizzare e trattenere i migliori talenti in azienda.
I drivers più importanti nella scelta di un datore di lavoro:
- atmosfera di lavoro piacevole: definita come la percezione e l’interpretazione di un determinato ambiente da parte delle persone che lo vivono nel quotidiano, è un elemento chiave nella valorizzazione del rapporto tra impresa e persone.
- work life balance: con il termine work life balance si intende letteralmente l'equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Questo è uno dei fattori maggiormente ricercati dai lavoratori italiani nella scelta di un’azienda.
- retribuzione e benefit interessanti: secondo i dati dell' Employer Brand Research di Randstad, tra i fattori più attrattivi nella scelta di un datore di lavoro ci sono i benefit aziendali che un’organizzazione è in grado di offrire ai propri dipendenti. Un'interessante offerta di benefit, insieme ad una retribuzione adeguata, sono considerate tra i tre criteri più importanti nella scelta di un datore di lavoro.
- formazione e sviluppo professionale: in Italia, la crescita professionale è molto importante per il 65% dei dipendenti. L'importanza della formazione e dello sviluppo professionale è ancora più evidente se si considera che l'80% degli intervistati afferma che molto probabilmente rimarrà con il proprio datore di lavoro se verranno offerte opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze.
scopri tutti gli approfondimenti sull'employer branding.
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