la situazione in azienda secondo HR e lavoratori.

La ricerca evidenzia un importante differenza di percezione sul livello del benessere, fiducia e inclusione: gli HR vedono miglioramenti, mentre la maggioranza dei lavoratori dichiara di stare peggio rispetto a un anno fa.

Uno dei motivi è l'aumento dei carichi lavorativi negli ultimi 12 mesi, evidenziato dai lavoratori nel 48% dei casi (per gli HR nel 35%). Secondo i professionisti delle risorse umane, le principali cause sono il numero di clienti-progetti, la riduzione dell’organico e l’adattamento alle nuove tecnologie (31%), alle quali si aggiunge l'aumento della formazione per i lavoratori. HR e candidati concordano sugli effetti di questo incremento:  da un aumento dello stress (68%), a richieste di aumenti di stipendio (36%) e riduzione della qualità del lavoro (32%), fino al frequente burnout.

Rilevanti differenze di percezione si registrano anche riguardo al tema della valorizzazione: se il 68% degli HR giudica “valorizzati” i dipendenti della sua azienda, solo il 48% dei lavoratori la pensa così. Tra i fattori che incidono maggiormente sulla soddisfazione del lavoratore troviamo i sistemi di raccolta feedback, ancora poso diffusi nelle aziende italiane (solo nel 23% dei casi per gli HR, nel 28% per i candidati), e la convivenza armoniosa di diverse generazioni. Se gestito in modo efficace, lo scambio di conoscenza intergenerazionale porta effetti positivi in termini di crescita personale e risultati raggiunti.

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