Le responsabilità e le priorità dei responsabili delle risorse umane sono in costante evoluzione. Chi è in capo a questo ruolo si occupa di reclutamento, ma anche di inserimento lavorativo, sviluppo di carriera, valutazione delle performance, compensi e benefits, relazioni tra i dipendenti.
In base ai dati emersi dal Deloitte Human Capital Trends Report 2020, oltre la metà degli intervistati (55%) sostiene che le risorse umane cambieranno in modo sostanziale nei prossimi 12-18 mesi. E il ruolo degli HR manager sarà sempre più richiesto: il Bureau of Labor Statistics stima una crescita dell'occupazione del 6% entro il 2029, superiore alla media delle altre professioni.
Sebbene le responsabilità varino da un’azienda all’altra, e siano soggette a rapidi cambiamenti, alcune delle qualità fondamentali del responsabile delle risorse umane rimangono le stesse. Ecco cinque competenze a cui un buon HR manager non può rinunciare nel 2021.
agilità.
L’agilità è la capacità di rispondere in modo efficiente alle mutevoli aspettative dei dipendenti e dell’azienda. È facile che il responsabile delle risorse umane debba confrontarsi con scenari che richiedono spirito di adattamento e attitudine al cambiamento. Ad esempio quando un ruolo cruciale resta improvvisamente vacante.
L’agilità si riflette anche nell’incoraggiamento alla mobilità interna dei dipendenti. I dati dell'IBM Smarter Workforce Institute mostrano che l'80% degli HR manager ritiene che una maggiore mobilità porti vantaggi significativi nei processi di ricerca e selezione del personale. Tra i benefici evidenziati ci sono:
- minori costi di reclutamento
- rapidità nel coprire posizioni aperte
- maggiore livello di fidelizzazione e soddisfazione professionale.
Spesso, i dipendenti percepiscono la carriera come un percorso rettilineo, che da un punto A conduce senza deviazioni al punto B; in realtà, il percorso professionale andrebbe considerato piuttosto come un reticolo o una ragnatela, in cui si acquisiscono nuove competenze ed esperienze in aree funzionali di volta in volta differenti. I responsabili delle risorse umane svolgono un ruolo fondamentale consentendo ai dipendenti di espandere le proprie competenze e di muoversi in modo fluido all'interno dell’azienda.
La mobilità si può concretizzare in diverse soluzioni: sviluppo di carriera, dislocamento interno e ricollocamento. Fornendo opportunità di formazione e sviluppo a tutti i dipendenti, i responsabili delle risorse umane contribuiscono a formare una forza lavoro adattabile, pronta all'innovazione e al cambiamento.
Il dislocamento prevede invece di trasferire i dipendenti ad altri ruoli o incarichi, in modo temporaneo o permanente, in base all’aumento o alla diminuzione della domanda in determinate aree di business.
Queste situazioni permettono la riconversione e il miglioramento delle competenze dei lavoratori: è importante incrementare la cultura dell’apprendimento continuo per aiutare i dipendenti a crescere e a espandere le proprie competenze, in linea con le esigenze aziendali.
La mobilità può aiutare i dipendenti anche a passare con successo a ruoli esterni all'azienda. Un buon HR manager sa che è saggio avere un piano B in caso di potenziali licenziamenti. Non è una situazione desiderabile, ma purtroppo può accadere: secondo il sondaggio condotto da Randstad Risesmart sulle conseguenze del Covid per le aziende, l'86% dei datori di lavoro non aveva intenzione di licenziare i dipendenti prima della pandemia, ma nonostante ciò il 20% è stato comunque costretto a farlo. Le aziende che riconoscono il valore dei propri dipendenti sanno quanto è importante offrire soluzioni di ricollocamento.
doti di data analytics.
La tecnologia riveste un ruolo sempre più importante nell’organizzazione aziendale e nella gestione delle risorse umane nello specifico. Le capacità analitiche sono indispensabili per:
- attingere a dati significativi
- comprendere il contesto in cui si opera e i costi necessari al processo di assunzione
- identificare modelli che potrebbero causare il turnover dei dipendenti
- cogliere tendenze comuni dai sondaggi che raccolgono feedback dai lavoratori (leggi anche: come dare feedback efficaci ai dipendenti).
Se l’azienda offre servizi di outplacement, si può valutare l’efficacia di queste politiche, tramite sondaggi e analisi. Attraverso questo strumento è infatti possibile misurare il sentiment degli ex dipendenti e stabilire il grado di efficienza di tali servizi.
Con le giuste capacità analitiche, un buon direttore delle risorse umane sarà in grado di migliorare l'esperienza dei dipendenti e mostrare ai dirigenti aziendali come la gestione del personale possa essere guidata da un approccio data-driven.
doti comunicative.
I responsabili delle risorse umane comunicano quotidianamente con una serie di persone diverse, dai potenziali dipendenti ai dirigenti. Per questo, è indispensabile avere ottime capacità di comunicazione scritta e verbale. Gli HR manager hanno la responsabilità di garantire che le politiche aziendali siano chiare e concise. Inoltre, molte altre responsabilità che competono a questo ruolo richiedono una buona abilità nell’uso delle parole: intervistare i candidati, condurre presentazioni e gestire la risoluzione dei conflitti.
L’elemento principale di una buona comunicazione per un HR manager è la trasparenza. Ad esempio, se l’azienda sta attraversando un periodo di ristrutturazione o riduzione della forza lavoro, è bene comunicarlo tempestivamente ai dipendenti, sia verbalmente che per iscritto.
Anche in assenza di tutti i dettagli, i dipendenti vanno costantemente aggiornati su eventuali cambiamenti: non devono trovarsi nella condizione di formulare ipotesi o di interrogarsi su cosa stia accadendo.
Una comunicazione trasparente aiuta a stabilire un rapporto di lealtà e fiducia con i lavoratori, che in ultima analisi si rivela determinante per la produttività e il successo aziendale a lungo termine.
empatia.
Nella maggior parte delle aziende, l’HR manager è visto come una persona affidabile alla quale i dipendenti possono rivolgersi in caso di domande o dubbi. I migliori manager delle risorse umane in genere lasciano sempre la “porta aperta”, e creano un'atmosfera accogliente che incoraggia i dipendenti a sentirsi al sicuro e apprezzati. L'empatia è un precursore della fiducia: qualunque sia il contenuto della comunicazione, mostrando consapevolezza e comprensione dei sentimenti dei dipendenti si stabilisce un rapporto di fiducia.
Per mostrare queste due doti bisogna prima di tutto essere bravi ascoltatori. Ad esempio, un dipendente potrebbe rivolgersi all’HR manager perché sta affrontando una difficoltà nel bilanciare lavoro e sfera familiare. Potrebbe dunque chiedere un incontro e avanzare lui stesso delle soluzioni ai suoi problemi, chiedendo una riorganizzazione del lavoro, orari più flessibili o altri aiuti nella gestione della situazione. In questi casi, piuttosto che mostrare di avere la risposta a tutte le domande, il buon HR Manager dovrebbe essere in grado di ascoltare con partecipazione e analizzare la situazione dal punto di vista del dipendente, prima di offrire una soluzione.
discrezione e senso etico.
Gli HR manager hanno accesso a una quantità significativa di informazioni sensibili relative alla vita personale e professionale dei dipendenti. È quindi fondamentale gestire tutte le questioni relative al proprio capitale umano con assoluta discrezione. Le informazioni sensibili vanno divulgate solo a persone autorizzate, mettendo al primo posto l’interesse dei dipendenti. Sviste ed errori nel campo della riservatezza non solo possono erodere la fiducia dei dipendenti, ma anche portare a ripercussioni legali.
Nel gennaio 2020, il World Economic Forum ha previsto che entro il 2022 saranno creati circa 133 milioni di nuovi posti di lavoro per soddisfare le richieste della Quarta rivoluzione industriale e il 42% delle competenze fondamentali necessarie per svolgere i lavori esistenti cambierà . Il ruolo di responsabile delle risorse umane non fa eccezione. Le competenze elencate sono alcune delle caratteristiche indispensabili per avere successo nel ruolo, e poiché il mondo del lavoro continua ad evolversi, è utile avere una mentalità sempre predisposta all’apprendimento.