Di fronte alla rapida evoluzione tecnologica, alla costante digitalizzazione dei processi aziendali e alle mutevoli aspettative dei lavoratori che caratterizzano l'era moderna, le aziende devono impegnarsi a fondo per rimanere al passo con i cambiamenti.
In questo momento caotico, la pianificazione della forza lavoro deve essere un'assoluta priorità per i dirigenti aziendali. Ciò contribuirà a orientare l'organizzazione al futuro e a preparare l'organico alle sfide e alle opportunità che si presenteranno.
Azienda e dipendenti devono essere pronti a qualsiasi cambiamento li aspetti nei prossimi anni. Ciò significa:
- essere sempre aggiornati sul mercato del lavoro;
- monitorare le ultime tendenze tecnologiche;
- riqualificare la forza lavoro.

prepararsi al futuro del lavoro.
È difficile prevedere con certezza cos'ha in serbo il futuro per le imprese, ma i mutamenti, comunque decidano di manifestarsi, sono sempre dietro l'angolo.
Il cambiamento può infatti presentarsi con volti differenti: possono verificarsi fattori che rivoluzionano le modalità operative nel settore, affermarsi nuove tecnologie in grado di trasformare e ottimizzare i processi di base o emergere tendenze nel mercato del lavoro per cui è necessario aggiornare i metodi di recruitment.
Come è successo alle aziende nel 2020 a causa del COVID-19, è anche possibile che si verifichi una crisi del tutto imprevista, in grado di colpire interi settori.
Per essere pronti al cambiamento, è necessario disporre di una forza lavoro diversificata e flessibile. Bisogna offrire ai dipendenti il supporto tecnologico e le opportunità di sviluppo delle competenze necessari per aiutare l'azienda ad adattarsi alle nuove sfide.
Il report Workforce of the Future 2030 di PwC ha evidenziato che il 74% dei lavoratori è disposto ad acquisire nuove competenze o a riqualificarsi per mantenere la propria occupabilità in futuro. Jon Williams, partner e Joint Global Leader del dipartimento People and Organization di PwC, ha sottolineato:
Nei prossimi anni l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale ci aiuteranno a migliorare significativamente la pianificazione della forza lavoro, ma non possiamo sederci e aspettare l'arrivo del futuro del lavoro. Le organizzazioni e i lavoratori che comprendono i possibili scenari futuri, con tutto quello che può comportare, e che pianificano in anticipo, avranno più probabilità di avere successo

iniziative pratiche per preparare la forza lavoro alle sfide di domani.
Nel concreto, quali misure e processi si possono iniziare ad attuare adesso per creare la forza lavoro del futuro?
Un'iniziativa fondamentale consiste nell'analizzare le competenze attuali e valutare quelle di cui ci sarà bisogno per rimanere flessibili e, in definitiva, avere successo in futuro. Se questo processo porta alla luce evidenti lacune in termini di risorse, si può iniziare a pianificare una serie di strategie per colmarle, tramite il recruitment o il reskilling del personale esistente.
Se si decidere di procedere con il recruitment, ci si dovrà concentrare su concetti quali l’employer branding e valutare se è abbastanza efficace da attirare i talenti di cui c’è bisogno. Vale anche la pena considerare i vantaggi offerti dalla collaborazione con un partner HR dedicato.
Quando si parla di reskilling e upskilling, sono tantissimi i vantaggi che si possono ottenere investendo tempo e risorse nella ricerca di un approccio ottimale per l’azienda e i dipendenti. I collaboratori che vedono il proprio datore di lavoro impegnarsi per garantire la loro formazione continua, l’ampliamento delle competenze e l’avanzamento professionale si sentiranno più soddisfatte, coinvolte e legate all’impresa.
Ecco alcuni dei principali motivi per cui i millennials potrebbero lasciare la loro azienda, secondo quanto emerso dall’Employer Brand Research 2020 realizzato da Randstad:
- stipendio più basso che altrove: il 54% dei ragazzi intervistati, di età compresa tra i 25 e i 34 anni lascerebbe l’attuale datore di lavoro se ricevesse uno stipendio più elevato altrove;
- i benefit aggiuntivi: il 53% del campione lascerebbe l’azienda attuale se i benefit supplementari offerti da altri datori di lavoro fossero più interessanti;
- cattivo rapporto con il manager: il 34% dei millennials concorda sul fatto che un cattivo rapporto con il proprio manager è un motivo serio per considerare di lavorare altrove.
Altri risultati chiave della ricerca hanno evidenziato una forte correlazione tra il desiderio dei lavoratori di mantenere la posizione attuale e la capacità del loro datore di lavoro di garantire risultati finanziari, di incidere positivamente sulla comunità, di promuovere lo sviluppo professionale delle risorse e, di rispettare la diversità e l'inclusione.
Secondo Boston Consulting Group, i datori di lavoro di tutto il mondo devono affrontare "un'enorme sfida per l'upskilling" e una potenziale "crisi della forza lavoro, caratterizzata da una carenza generale di manodopera, cui si aggiunge una discrepanza in termini di competenze". La società ha evidenziato sei iniziative che le aziende possono attuare per superare questa sfida e preparare i propri lavoratori alle esigenze future:
- sviluppare un piano strategico per la forza lavoro;
- avviare programmi di upskilling mirati;
- integrare contratti di apprendimento;
- adottare tecnologie di apprendimento all'avanguardia;
- creare una cultura dell'apprendimento continuo;
estendere l'upskilling all'intera azienda.
Se sei in cerca di nuovi modi per utilizzare al meglio o far emergere i talenti all'interno della tua organizzazione, preparandola alle opportunità e alle sfide future, il supporto di un partner specializzato come Randstad Risesmart può fare la differenza.
ti stai concentrando su ciò che conta davvero?
Per ottimizzare la pianificazione della forza lavoro e preparare i dipendenti e l'azienda a qualsiasi circostanza, è fondamentale concentrarsi sugli aspetti più appropriati.
