Un curriculum vitae non si limita ad elencare le esperienze lavorative pregresse, ma mette in risalto le competenze tecniche e trasversali che definiscono il tuo valore professionale e possono renderti interessante agli occhi dei recruiter.

Ma quali sono le competenze da inserire nel CV? Quali fanno davvero la differenza in fase di selezione? E come capire se quelle che hai acquisito nelle tue esperienze pregresse sono rilevanti per il ruolo che stai cercando?

Se stai scrivendo o aggiornando il tuo CV, in questo articolo troverai una guida pratica sulle hard e soft skills da inserire nel curriculum e su come metterle in risalto per farti notare e ottenere un colloquio di lavoro.

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quali sono le competenze da inserire nel curriculum più importanti?

Le competenze professionali che si sono sviluppate negli anni sono il cuore del curriculum vitae. Sono tutto ciò che un candidato sa fare: attività, compiti, funzioni che è in grado di svolgere in modo autonomo o in team, grazie alle conoscenze maturate nel tempo, alle esperienze professionali, ai percorsi di formazione e anche alle proprie inclinazioni personali.

Non si tratta solo di saper usare un software o conoscere una lingua straniera, ma di tutte quelle abilità che definiscono il contributo concreto che si può apportare all’organizzazione. Le competenze, infatti, non nascono solo sui banchi di scuola o in aula durante un corso di aggiornamento: si costruiscono nel tempo, anche attraverso il confronto con colleghi, i progetti portati a termine, le situazioni complesse affrontate con spirito di iniziativa, l’adattabilità e la capacità di gestione del problem solving sul lavoro.

Riconoscerle e saperle raccontare è fondamentale. Perché non esiste azienda che non abbia bisogno di un candidato competente: sono proprio le skills a colmare eventuali lacune nei team, a portare nuove prospettive, ad arricchire l’ambiente di lavoro con approcci diversi e valori condivisi.

Ecco perché, quando si scrive un curriculum, non basta elencare le esperienze lavorative pregresse. Bisogna mettere in luce il proprio bagaglio di competenze in modo consapevole e coerente con la posizione per cui ci si candida, per valorizzare il proprio profilo, differenziarsi dagli altri candidati e aumentare le possibilità di essere contattati per un colloquio.

tipologie di competenze da inserire nel CV.

Le competenze si possono suddividere in due macro categorie: hard skills e soft skills. 

Le prime sono strettamente connesse alla formazione del candidato e all'esperienza acquisita nelle precedenti esperienze lavorative. È una competenza tecnica la capacità di usare un determinato macchinario, così come la conoscenza approfondita di una lingua straniera. 

Le soft skills, dette anche competenze personali o trasversali, ricadono prevalentemente nell'ambito comportamentale. Anch'esse maturano con l'esperienza del candidato, ma sono in parte legate anche alla sua indole, al suo carattere. Ad esempio, c'è chi ha una maggiore capacità di lavorare in team e chi dà il massimo quando può concentrarsi e organizzarsi in modo autonomo.

le competenze professionali e tecniche (le hard skills).

La hard skills, cioè le competenze professionali e tecniche, devono essere poste in primo piano all'interno di un CV, perché è fondamentale che rispondano all'esigenza espressa dall'offerta di lavoro. Per quanto le soft skills siano diventate sempre più importanti nel corso degli anni, su alcune di esse si può anche derogare, perché il loro raggio di azione è più flessibile, meno definito.

Se invece per svolgere una mansione è indispensabile, ad esempio, una conoscenza approfondita dei programmi di disegno tecnico, è inutile girarci intorno: questa competenza o la si possiede oppure no. 

Certo, è sempre possibile acquisire nuove hard skills tramite corsi di formazione e aggiornamento, ma una base di partenza nella materia di riferimento è necessaria, specialmente quando parliamo di conoscenze e competenze che richiedono anni di studio e di formazione.

A conferma delle tue hard skills, quando possibile, cita certificazioni, diplomi, attestati acquisiti. Infatti, una caratteristica delle hard skills è proprio quella di essere misurabili e facilmente verificabili (quindi non barare, è controproducente). 

capacità e competenze personali (soft skills).

Le competenze personali sono le attitudini dei candidati, le inclinazioni caratteriali, ma anche le abilità individuali acquisite attraverso l'esperienza. Tra le soft skills rientrano:

Ti consigliamo di dedicare alle soft skills un paragrafo specifico del tuo CV, da inserire subito dopo le competenze tecniche. Una caratteristica importante delle soft skills è la loro natura trasversale: le competenze organizzative, ad esempio, sono importanti tanto in un bar quanto in un ruolo di management aziendale.

competenze relazioni.

Ci sono lavori che più di altri prevedono la collaborazione tra colleghi e che presentano un accento più marcato sul cosiddetto lavoro di squadra. 

Tuttavia, le competenze relazionali sono imprescindibili praticamente in ogni contesto, che si tratti di avere a che fare con colleghi, superiori, fornitori, clienti o qualunque altro collaboratore. Metti quindi in luce la tua attitudine alla gestione delle relazioni, calibrandola in base al ruolo. 

Ad esempio, per un venditore sarà fondamentale la capacità di assumere il punto di vista del cliente e di relazionarsi con esso. Per un team leader sarà invece determinante saper coordinare un piccolo gruppo di persone, mettendo in campo doti di leadership, di equilibrio e di ascolto.

le competenze digitali.

Tra le competenze da inserire nel curriculum vitae non possono mancare quelle digitali. La capacità di utilizzare strumenti tecnologici è ormai richiesta in qualsiasi contesto lavorativo e per quasi tutte le mansioni.

Dedica un paragrafo alle tue conoscenze informatiche e digitali. Il grado di approfondimento di quest’ultimo dipende ovviamente dalla posizione per la quale ti candidi. Se vuoi fare il barista, non sarà necessario dilungarsi in dettagli su tutte le piattaforme e i programmi specifici che sai utilizzare (ma va comunque bene citarli per conoscenza).

In alcuni casi, oltre alle competenze informatiche in senso stretto, sono importanti anche le competenze digitali da inserire nel CV. 

Queste riguardano la gestione di diverse attività sul web, dai social media a un e-commerce, dalla scrittura SEO al content marketing. Si tratta di competenze tecniche e specialistiche acquisite con anni di esperienza o corsi di formazione. Rientrano quindi più nelle hard skills che nelle soft skills.

competenze da inserire nel CV
competenze da inserire nel CV

come capire le proprie competenze professionali?

Capire quali competenze inserire nel curriculum non è sempre semplice. Spesso diamo per scontate alcune abilità che, in realtà, rappresentano un valore aggiunto per le aziende. Per questo, prima di scrivere o aggiornare il proprio CV, è utile fare un lavoro di analisi su se stessi, sulle proprie esperienze e sul proprio modo di lavorare.

Il primo passo consiste nel ripercorrere in modo critico il proprio percorso professionale e formativo. In ogni esperienza - anche breve o apparentemente poco rilevante - hai acquisito competenze specifiche. Pensa ai compiti che svolgevi, agli strumenti che utilizzavi, alle responsabilità che ti venivano affidate: tutto questo ti aiuterà a individuare le tue hard skills.

Rifletti anche sul tuo approccio al lavoro: come affronti le sfide quotidiane? Ti trovi più a tuo agio a lavorare in gruppo o in autonomia? Ti viene naturale organizzare il lavoro degli altri o preferisci seguire indicazioni? Queste domande ti aiutano a identificare le soft skills, cioè le tue attitudini personali e il modo in cui ti relazioni con l’ambiente di lavoro.

Può essere utile anche raccogliere feedback da colleghi, responsabili o persone con cui hai lavorato in passato. Spesso sono proprio gli altri a farci notare aspetti di noi che non vediamo.

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le competenze extracurriculari.

C’è un set di competenze da inserire nel curriculum vitae che spesso trascuriamo perché non sappiamo come esprimere al meglio. Sono le competenze extracurriculari, ovvero tutte quelle capacità sviluppate nelle esperienze (professionali e non) che abbiamo fatto prima di trovare il lavoro dei nostri sogni. 

Il concetto è molto ampio e comprende aspetti diversi tra loro. Di questa categoria fanno parte le soft skills sviluppate tramite attività di volontariato, hobby e interessi.

selezionare esperienze e soft skills.

Come prima cosa, descrivere al meglio le capacità extra-lavorative vuol dire selezionarle in base al tipo di lavoro per il quale ci vogliamo candidare. L’impiego part-time come barista durante gli anni di università o l’esperienza al villaggio turistico come animatore possono rientrare tra le competenze/esperienze da inserire nel CV oppure no?

Salvo candidature per posizioni analoghe, è spesso preferibile lasciar perdere esperienze simili, svolte durante gli anni del liceo o i primi di università. Resteranno solo bei ricordi che ci hanno fatto diventare le persone che siamo oggi.

Una volta selezionate le esperienze strategiche, è necessario contestualizzare le proprie competenze extra-lavorative. Le domande che dobbiamo farci sono: 

  • questa esperienza è utile per la posizione aperta? 
  • che valore aggiunto dà alla mia professionalità? 

Facciamo qualche esempio: se insegni tennis ai bambini nei fine settimana e l’annuncio di lavoro al quale stai rispondendo riguarda un ruolo di coordinamento, hai fatto centro. Inserire nel CV una competenza del genere, infatti, descrive la tua capacità di guidare una squadra e si inserisce alla perfezione nel contesto lavorativo.

E ancora, gli sport di gruppo sono da menzionare nel caso la posizione riguardi un lavoro di team. Il corso di teatro, invece, sarà perfetto per ruoli in cui la creatività è la principale caratteristica richiesta. In sostanza, tutto quello che arricchisce e valorizza il profilo professionale è visto dai recruiter come un plus.

competenze comunicative.

Le competenze comunicative sono molto apprezzate in diversi posti di lavoro, perché semplificano il lavoro stesso e rendono più facili e fluidi i rapporti tra colleghi, superiori e clienti e più efficace la comunicazione dei risultati raggiunti. Nello specifico, occorre sottolineare:

  • empatia e capacità di ascoltare gli altri;
  • competenza di scrittura efficace;
  • capacità di parlare in pubblico;
  • attitudine alla risoluzione dei conflitti;
  • capacità di sintesi.

competenze organizzative.

Le competenze organizzative sono importanti perché incidono direttamente sulla produttività, consentendo di risparmiare tempo o, più correttamente, di sfruttare il tempo al meglio. La qualità del lavoro migliora e, in generale, i dipendenti dotati di buone competenze organizzative risultano più affidabili. Metti dunque in luce le tue doti gestionali e organizzative nel:

  • gestire spazi e ambienti “fisici”;
  • definire gli obiettivi e le priorità (se ci sono due problemi, quale affrontare per primo?);
  • sviluppare un pensiero strategico;
  • gestire e organizzare in autonomia il proprio tempo e i propri compiti;
  • essere consapevoli di quanto tempo è necessario per svolgere determinati compiti.

attività di volontariato nel curriculum.

Le attività di volontariato sono spesso ben viste dai selezionatori e dai datori di lavoro. 

Questo perché chi pratica volontariato mostra di essere una persona attiva e aperta al mondo, con capacità di iniziativa, senso pratico, competenze relazionali, attitudine al problem solving e resistenza allo stress. 

Tra le competenze da inserire nel CV, quelle acquisite ad esempio in un campo di lavoro all’estero o in un centro di accoglienza nel proprio Paese sono ottime credenziali.

Chiaramente, il grado di approfondimento nel descrivere queste e altre competenze varia in base al contesto lavorativo che ci interessa. Se vuoi operare nel sociale dovrai dedicare ampio spazio nel CV a questa tipologia di competenze relazionali, altrimenti potrebbe bastare un semplice accenno, lasciando aperta la possibilità di approfondire il tema in sede di colloquio di lavoro.

hobby e interessi nel curriculum.

Una persona ricca di hobby e interessi personali ha sempre una marcia in più agli occhi dei datori di lavoro. 

Le competenze trasversali relative alle tue passioni possono quindi rientrare a pieno titolo nel curriculum vitae. Anche in questo caso, vale la regola della coerenza: non bisogna mentire, ma semplicemente selezionare, tra tanti interessi, quelli che possono avere senso in relazione alla posizione desiderata (leggi anche: le bugie da non dire in sede di colloquio).

Non solo per contenuto. Ma anche, e soprattutto, per le soft skills che implicano. Ad esempio, se siete dei musicisti o conoscete approfonditamente la musica classica avrete sicuramente un’attitudine all’ascolto e allo studio che verrà apprezzata in contesti molto diversi tra loro.

come dimostrare le proprie competenze professionali.

Elencare le competenze in un CV è importante, ma saperle dimostrare è ciò che può davvero fare la differenza in fase di selezione. Per farlo, occorre andare oltre la semplice dichiarazione e fornire elementi concreti che attestino la padronanza di determinate abilità.

Invece di scrivere genericamente “ottime capacità organizzative”, è preferibile raccontare un’esperienza in cui queste capacità sono state decisive. Ad esempio: “Ho coordinato un team di cinque persone nella gestione di un evento aziendale con oltre 300 partecipanti, rispettando tempi e budget”. 

Le certificazioni sono un altro strumento valido per dimostrare le competenze, soprattutto quelle tecniche. Un attestato, un esame superato o un corso di formazione certificato sono segnali chiari della tua preparazione e serietà.

Anche il profilo LinkedIn può essere d’aiuto: molte competenze, infatti, possono essere confermate da ex colleghi, responsabili o collaboratori tramite segnalazioni scritte e endorsement, contribuendo a rafforzare la tua credibilità professionale agli occhi dei recruiter.

In sede di colloquio, poi, la dimostrazione delle competenze passa soprattutto attraverso il racconto del tuo percorso professionale. Non basta affermare di possedere una determinata abilità: è fondamentale saperla argomentare con esempi concreti, situazioni reali e risultati misurabili.

Preparati a descrivere episodi in cui le tue competenze hanno avuto un impatto diretto sul lavoro svolto, sul raggiungimento di un obiettivo o sulla risoluzione di un problema. È utile, ad esempio, strutturare le risposte secondo il metodo STAR (Situazione, Compito, Azione, Risultato).

Mostrare sicurezza non significa vantarsi o esagerare: vuol dire essere consapevoli del proprio valore e saperlo comunicare con autenticità. Allo stesso tempo, è importante mantenere un atteggiamento onesto e trasparente, senza cercare di nascondere eventuali difficoltà. I selezionatori apprezzano chi sa fare autocritica e mostrare una reale volontà di crescere.

Infine, ricorda che il modo in cui ti esprimi, il tono di voce, il linguaggio del corpo e la coerenza tra ciò che dici e ciò che hai scritto nel curriculum sono tutti elementi che rafforzano - o indeboliscono - la percezione delle tue competenze. Essere preparati e autentici ti aiuterà a trasmettere sicurezza, credibilità e professionalità.

personalizzare il CV.

Per catturare davvero l’attenzione dei recruiter, bisogna sapersi distinguere. Come riuscirci? Personalizzando il curriculum vitae in base all’annuncio di lavoro, all’azienda e al ruolo per cui ci si candida.

Cercare esempi online può essere utile per orientarsi, ma limitarsi a copiare e incollare frasi fatte trovate in rete è una pratica controproducente. I selezionatori, che ogni giorno leggono decine di curriculum, riconoscono al volo i modelli preconfezionati e le descrizioni generiche, Un CV impersonale non racconta nulla di te e rischia di finire subito nel dimenticatoio.

Al contrario, personalizzare il CV dimostra attenzione, cura e motivazione. Significa aver letto con attenzione l’annuncio, aver compreso quali sono le competenze richieste e averle messe in evidenza in modo coerente. Significa anche conoscere l’azienda a cui ci si rivolge, adattando il linguaggio, il tono e la struttura del CV alla sua cultura e al settore in cui opera.

Non si tratta di scrivere ogni volta un CV da zero, ma di adattare contenuti e priorità a seconda dell’obiettivo. Ad esempio, potresti enfatizzare determinate esperienze in un CV per una posizione commerciale e valorizzarne altre se ti candidi per un ruolo di project management.

Personalizzare il CV vuol dire anche essere autentici: parlare delle proprie esperienze con parole proprie, includere competenze realmente possedute e mostrare coerenza tra ciò che si scrive e ciò che si è. Un buon curriculum, in fondo, è quello che ti rappresenta nel modo più chiaro e fedele possibile.

Per questo, prima di premere il tasto “invia”, chiediti sempre: questo CV racconta davvero chi sono e cosa posso offrire a questa azienda? Se la risposta è sì, allora sei sulla strada giusta.

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