Le competenze tecniche non sono più sufficienti. Il manager, oggi, deve soprattutto essere una guida, un coach ed è necessario che sappia comunicare e relazionarsi con le persone

I manager non sono più quelli di una volta. Le competenze tecniche, infatti, non sono più sufficienti, come sostiene Pia Sgualdino, responsabile di Randstad Professionals, la divisione Randstad specializzata in ricerca e selezione di middle, senior e top management: «Le aziende ci richiedono figure di middle management con buone doti manageriali e con soft skills spiccate: le organizzazioni sono sempre più complesse e cercano figure in grado di rispondere alle loro esigenze di cambiamento».

Pia, quali sono le caratteristiche principali che un middle manager deve necessariamente possedere oggi?
«Si tratta in genere professionisti laureati – anche se questo non è un requisito indispensabile – con almeno 15 anni di esperienza. Il loro è un compito molto delicato: negli ingranaggi di un'azienda sono i mediatori tra la vision strategica espressa dal top management e le attività quotidiane promosse dalle figure operative. Non devono raccogliere però solo le richieste provenienti dall'alto, ma anche quelle che arrivano dal basso. Spesso sono figure operative, con l'esperienza necessaria per guidare e coordinare uno o più team».

Le aziende sono sempre più esigenti: in che modo i middle manager si devono evolvere per soddisfare queste necessità?
«Devono sviluppare competenze che fino ad alcuni anni fa non erano richieste: non sono più solo dei coordinatori, ma anche dei coach, dei motivatori. Devono avere buone doti di relazione e comunicazione, saper ascoltare, motivare e guidare le persone: sono queste le soft skills sempre più richieste. Inoltre, il middle manager moderno è una figura che sa muoversi all'interno dell'azienda, che ha capacità di lettura organizzativa, che dialoga e collabora con le altre funzioni».

Quali sono i settori più dinamici e ricchi di opportunità per queste figure?
«In questo ultimo periodo stiamo ricevendo molte richieste: significa che questo segmento di mercato sta vivendo una fase positiva. Tra le figure più ricercate ci sono export manager e professionisti del settore commerciale, che sappiano parlare inglese e almeno un'altra lingua del mercato di riferimento. Poi ci sono gli esperti del web: figure di digital marketing che si occupano di comunicazione aziendale sui nuovi media e profili specificatamente più tecnici in ambito ICT. In ambito tecnico e ingegneristico, invece, sono molto ricercati i profili di quality e project manager, mentre nel settore finance c'è molta attenzione per le figure più top, come i CFO. E, infine, figure ancora più innovative come quelle che si occupano di business intelligence: solitamente laureati in statistica o matematica che si occupano di analisi molto dettagliate per lo sviluppo della strategia commerciale delle aziende».

In che modo Randstad Professionals sta supportando queste figure e le aziende?
«Stiamo rafforzando la nostra struttura interna per rispondere alle richieste crescenti del mercato e delle organizzazioni. Per quanto riguarda i candidati, offriamo supporto anche per lo sviluppo di nuove competenze, indirizzandoli ad esempio verso le attività formative organizzate da Randstad. Cerchiamo sempre di dare consigli e suggerimenti utili che possano aiutare queste persone nel corso della loro carriera. Uno consiglio su tutti: essere flessibili e aperti ai cambiamenti in corso senza avere timore di confrontarsi con le novità».

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