Esistono diverse ragioni per lasciare un lavoro e aver bisogno di dover dire al capo che ti licenzi: carenza di motivazioni, difficoltà di crescita professionale, nuove opportunità più soddisfacenti e appaganti... 
A prescindere da quali siano i motivi dietro la scelta di voler cambiare lavoro, sono le modalità con cui un rapporto viene interrotto a fare la differenza. 

In questo articolo cercheremo di capire come dare le dimissioni nel rispetto delle norme vigenti e del proprio datore di lavoro, senza mettere in difficoltà azienda e colleghi.

due persone che parlano e sorridono
due persone che parlano e sorridono

come si danno le dimissioni dal lavoro?

Dare le dimissioni in modo corretto non significa solo rispettare quelle che sono le norme di legge in proposito, ma anche l’organizzazione per cui si è prestato servizio.
Il datore di lavoro deve essere la prima persona a sapere delle dimissioni. Per questo, è bene evitare di raccontare fin da subito a tutti i colleghi, i clienti e fornitori che si sta lasciando il proprio lavoro. Molto meglio non prendere in contropiede i vertici dell’azienda e non fare brutte figure in caso di una controfferta vantaggiosa.
Inoltre, il fatto che da qui a breve non si farà più parte di una determinata azienda non dà il permesso di lavorare con meno impegno. Anzi, sarebbe opportuno mettersi nei panni di chi gestisce l'attività, per comprendere che, soprattutto durante gli ultimi giorni, c'è bisogno che vengano portati a termine tutti gli eventuali progetti iniziati, preparando al meglio l'arrivo del sostituto.

Quando si decide di dare le dimissioni, poi, bisogna rendersi disponibili a ogni richiesta di passaggio di consegne e fare tutto il possibile per rendere indolore e semplice la fase di transizione. Nel momento in cui si dà notizia delle dimissioni al proprio datore di lavoro, è quasi inevitabile che vengano chieste spiegazioni. Pertanto, pur non essendo obbligatorio a norma di legge, è buona pratica essere preparati a dare delle risposte.

quanti sono i giorni di preavviso per dare le dimissioni?

Per prima cosa, bisogna sapere che per legge le dimissioni non possono essere immediate. Il CCNL di inquadramento stabilisce, infatti, i tempi obbligatori per il giusto preavviso, i quali dipendono dall'anzianità e dal ruolo ricoperto in azienda.
dipendenti che non forniscono alcun preavviso vanno, dunque, incontro a una trattenuta dello stipendio, eccezion fatta per alcune specifiche categorie di lavoratori. Possono, infatti, rassegnare le dimissioni immediate senza andare incontro a penalizzazioni:

  • tutti i lavoratori che si licenziano per giusta causa
  • i dipendenti che si dimettono nel periodo di prova
  • le lavoratrici in gravidanza o con figli minori di tre anni.

In alcuni casi, può capitare di comunicare al titolare il cambiamento di lavoro a voce, prima ancora di inviare una formale lettera di dimissioni. Questo succede principalmente nei casi in cui si è stabilito un rapporto di fiducia e amichevole con il capo.
Generalmente, la maggior parte dei contratti collettivi nazionali stabilisce che il periodo di preavviso decorra a partire dal primo o dal sedicesimo giorno di ogni mese.
Qualora la comunicazione di dimissioni avvenga in un momento diverso, quindi, il termine del rapporto si calcola a partire dal periodo di decorrenza più vicino.
Abbiamo visto come i tempi di preavviso dipendano da anzianità di servizio e dal ruolo ricoperto in azienda. In particolare, con un contratto a tempo pieno e un’anzianità inferiore ai cinque anni, in genere, i giorni di preavviso sono pari a otto giorni di calendario. Con un’anzianità superiore ai cinque anni, invece, i giorni salgono solitamente a 15.
Per quanto riguarda i contratti part time con massimo due anni di anzianità, il preavviso deve essere di quattro giorni, che raddoppiano con anzianità superiore ai due anni.
Va detto che i singoli contratti collettivi potrebbero stabilire termini differenti.

cosa dire per dare le dimissioni?

Solitamente le dimissioni ufficiali vanno comunicate attraverso un’apposita lettera (scopri in questo articolo alcuni esempi di lettera di dimissioni). 
Non è facile scrivere le cose giuste, ma per rendere il compito meno complesso può essere utile seguire alcune semplici regole.
Per prima cosa, può sembrare banale dirlo, ma è fondamentale essere educati, tenere un tono corretto, trasparente e positivo. 
Non bisogna mai dimenticarsi di ringraziare tutti - dai vertici aziendali ai colleghi di scrivania - per aver avuto la possibilità di lavorare con loro. 
Infine, è bene sapere che è obbligatorio presentare le dimissioni online, utilizzando il modello del Ministero del Lavoro. Per compilare le dimissioni online, è possibile avvalersi del supporto di patronati, ispettorati del lavoro e di uffici pubblici autorizzati. 

quando è meglio dare le dimissioni?

Non esiste un momento giusto, in termini assoluti, per dare le dimissioni. Si tratta, infatti, di un atto che inevitabilmente potrebbe rompere degli equilibri. Ecco perché, come detto, è bene mettersi a disposizione e fare tutto il possibile per favorire il passaggio di consegne (leggi anche: dimissioni durante il periodo di prova: come fare).

Se richiesto, quindi, è consigliabile dare un supporto al proprio capo nella ricerca della figura che dovrà prendere il proprio posto, per consentirle di inserirsi al meglio e nel minor tempo possibile. 

come trovare il coraggio di dare le dimissioni?

Comunicare le proprie dimissioni non è semplice. Per riuscire a limitare il disagio, ma al contempo mostrarsi decisi e convinti della propria scelta, è fondamentale prepararsi al meglio e cercare di essere il più onesti e trasparenti possibile (leggi anche: cosa non dire mai al capo).

In primo luogo, quindi, è bene richiedere un incontro di persona con il proprio datore di lavoro. Si tratta, infatti, di una conversazione delicata che è bene svolgere faccia a faccia. Sarebbe certamente più semplice affidare tutto ad una mail. Bisogna, invece, lasciare da parte ogni imbarazzo, mantenendo la propria professionalità e mostrando serietà e rispetto nei confronti dell’azienda per la quale si è lavorato.

come dare le dimissioni con effetto immediato?

L’obbligo di preavviso per i dipendenti dimissionari è stabilito per legge, tuttavia esistono delle categorie o delle condizioni nelle quali non è previsto
Si tratta, ad esempio, degli accordi collettivi di esodo o le situazioni in cui non è più possibile proseguire il rapporto di lavoro (giusta causa). 

Altri casi in cui è possibile dimettersi senza preavviso sono:

  • gravidanza
  • maternità o paternità
  • matrimonio (fino a un anno dalle pubblicazioni) 
  • mobbing
  • procedure di licenziamento collettivo.

Se non si dovesse riuscire a rispettare i tempi richiesti dalla legge, è comunque opportuno non arrivare ad una situazione di scontro. La soluzione migliore è sempre quella di trovare un accordo. Magari richiedendo al proprio capo l'esonero dal preavviso senza dover corrispondere alcuna sanzione. 
Un’altra possibilità, infine, è quella di chiedere alla futura azienda di saldare al precedente datore di lavoro la cifra dovuta per il mancato preavviso.

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