Il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, anche noto con gli acronimi “ICT” o “TIC”, sta crescendo a ritmi esponenziali negli ultimi anni, grazie alla velocità con cui organizzazioni e aziende innovano e, soprattutto, in virtù del processo di digitalizzazione, che sta toccando ogni settore della società contemporanea.

Questa trasformazione ha aperto nuove prospettive occupazionali. Le offerte di lavoro nel settore ICT sono in costante aumento, trainate dalla crescente necessità delle aziende di integrare competenze tecnologiche avanzate per restare competitive. 

In questo articolo vedremo nel dettaglio che cos’è il settore ICT, quali sono le figure professionali che vi lavorano e quali sono le competenze più ricercate dalle imprese.

lavorare nel settore ICT
lavorare nel settore ICT

cos'è il settore ICT: la sua storia e lo sviluppo negli anni.

Il settore ICT (Information and Communication Technology) racchiude l’insieme delle tecnologie e dei sistemi dedicati all’elaborazione, trasmissione e condivisione delle informazioni.

Fa riferimento ad una vasta gamma di prodotti e servizi che vanno dai software alle reti fino alle infrastrutture hardware, e coinvolge anche lo sviluppo, la gestione e l'uso di sistemi informatici e di telecomunicazione.

La storia del settore ICT è intrinsecamente legata all'evoluzione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni nel corso del tempo. Affonda, quindi, le proprie radici negli anni Quaranta e Cinquanta con la nascita degli antenati dei computer che oggi conosciamo. 

Basti pensare allo statunitense ENIAC (Electronic numerical integrator and computer) ritenuto da più parti il primo calcolatore della storia, oppure al britannico Colossus, uno dei primi computer programmabili mai prodotti.

Questi computer occupavano intere stanze e venivano utilizzati principalmente per scopi scientifici e militari.

Negli anni Cinquanta, le società iniziarono a utilizzare i primi sistemi di elaborazione dati per automatizzare le operazioni di business.

Gli anni Sessanta, invece, furono testimoni della proliferazione dei mainframe, grandi computer centralizzati utilizzati da aziende e istituzioni per l'elaborazione dei dati.

In parallelo, i minicomputer divennero accessibili alle piccole e medie imprese, consentendo loro di automatizzare alcune delle operazioni.

L'introduzione dei microprocessori negli anni Settanta portò alla nascita dei primi personal computer (PC). Il lancio dell'Altair 8800 nel 1975 è da molti considerato l'inizio dell'era dei PC.

A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, società come Apple e IBM portarono i computer nelle case e nei piccoli uffici.

Con gli anni Ottanta vennero sviluppate le prime reti di computer locali (LAN) e introdotti protocolli di comunicazione standard.

Negli anni Novanta, Internet divenne accessibile al pubblico e trasformò la comunicazione e lo scambio di informazioni su scala globale.

Un altro storico salto innovativo sarebbe arrivato con il nuovo secolo grazie alla crescita dei dispositivi mobili, come telefoni cellulari e tablet, che hanno reso l'accesso a Internet portatile e ubiquitario. Oggi sono l’Intelligenza Artificiale e tutte le tecnologie e i servizi connessi a dominare la scena nel settore ICT e non solo. 

Negli ultimi anni, oltre all’AI, c'è stato un aumento esponenziale nell'uso di tecnologie come l'Internet delle Cose (IoT) e l'analisi dei dati per migliorare i servizi e l'efficienza aziendale.

La diffusione dell'ICT ha permeato ogni aspetto della vita moderna, influenzando settori come la sanità, l'istruzione, il trasporto, l'industria e l'amministrazione pubblica (leggi anche: intelligenza artificiale e HR, come l’informatica influirà sui processi di recruiting).

il settore ICT in Italia oggi.

Il settore ICT in Italia continua a mostrare forti segnali di vitalità, confermandosi un motore fondamentale per la crescita economica e la trasformazione digitale del Paese. 

Secondo l’Osservatorio Trimestrale di Anitec-Assinform e InfoCamere, a fine 2024 nel nostro Paese erano attive 132.400 imprese ICT, con un incremento del +2,1% rispetto all’anno precedente. Gli occupati nel comparto hanno raggiunto quota 631.500 (+3,4%), superando la media di molti altri settori.

Il mercato è fortemente orientato verso il comparto Software e la Consulenza IT, che rappresentano il cuore del settore con oltre 56.700 aziende e 379.600 addetti, seguiti dai Servizi IT con circa 55.300 realtà e 125.400 professionisti impiegati. Al contrario, il segmento delle Telecomunicazioni ha registrato un leggero calo, dovuto a cambiamenti strutturali del mercato e alle sfide infrastrutturali.

A livello di digitalizzazione, i dati ISTAT confermano un progresso importante: nel 2024 il 70% delle PMI italiane ha raggiunto un livello almeno base di digitalizzazione (almeno 4 servizi digitali attivati), mentre tra le grandi imprese questo dato supera il 97%, con l’83% a livello avanzato.

L’adozione di misure per la sicurezza informatica mostra segnali incoraggianti: il 32,2% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza almeno sette strumenti di protezione, in crescita rispetto al 28% del 2022.

Tuttavia, permangono sfide importanti: l’elevata frammentazione territoriale, il persistente divario tra grandi aziende e PMI in termini di digitalizzazione e competenze e l’esposizione a cyber-rischi restano elementi che richiedono interventi strategici e una visione coordinata, sia pubblica che privata, per rafforzare la competitività italiana nel lungo periodo.

quali sono le 3 principali categorie delle ICT?

Le principali categorie delle ICT possono essere suddivise in:

  • Hardware ICT. Comprende tutti i dispositivi fisici utilizzati per l'elaborazione, la memorizzazione e la trasmissione dei dati, ossia computer, dispositivi di rete, dispositivi mobili, di archiviazione, periferiche e server.
  • Software ICT. Include i programmi e le applicazioni informatiche utilizzate per svolgere varie attività, come sistemi operativi, applicazioni software, Sistemi di Gestione del Database (DBMS), sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), che aiutano le aziende a gestire processi complessi come finanza, risorse umane, inventario e produzione, sistemi CRM (Customer Relationship Management) per gestire le interazioni e le relazioni con i clienti.
  • Servizi ICT, di cui fanno parte servizi di rete, fornitura di connessione Internet, configurazione e manutenzione di reti aziendali, servizi cloud, servizi di sicurezza informatica, servizi di supporto tecnico e sistemi di conferenza e comunicazione.

che differenza c'è tra IT e ICT?

Con “Information Technology” (IT) si intende il settore che coinvolge l'uso dei computer e dei software per archiviare, proteggere, elaborare, trasmettere e recuperare informazioni. In altre parole, IT è un termine più specifico e si concentra principalmente sui sistemi informatici, come computer, reti, server, database, e software applicativi. Gli specialisti IT si occupano di progettare, implementare e gestire questi sistemi per le organizzazioni al fine di risolvere problemi e soddisfare le esigenze informatiche.

“Information and Communication Technology” (ICT), invece, descrive un settore più ampio che include non solo l’IT, ma anche le tecnologie utilizzate per comunicare attraverso vari mezzi, come telefono, televisione, radio e Internet.

quali sono le professioni ICT più ricercate?

La crescente digitalizzazione delle imprese ha determinato un aumento significativo della domanda di figure professionali specializzate nel settore ICT. Dallo sviluppo software alla gestione dei dati, dalla sicurezza informatica al cloud computing, le opportunità sono numerose. 

Di seguito, una panoramica delle professioni ICT più richieste dal mercato del lavoro, con le relative aree di competenza e le skills più ricercate.

1. sviluppatore di software.

Lo sviluppatore di software si occupa della progettazione, scrittura, test e manutenzione del codice sorgente di applicazioni, programmi, siti web, sistemi e piattaforme digitali. Può lavorare sia su software di front-end, ovvero l’interfaccia visibile agli utenti, sia su back-end, ossia la parte logica e strutturale che fa funzionare l’applicativo.

Le competenze tecniche richieste variano in base al contesto, ma includono la conoscenza approfondita di linguaggi di programmazione come Java, Python, JavaScript, C#, PHP o Kotlin, oltre all’uso di framework, librerie e ambienti di sviluppo integrati (IDE). 

2. ingegnere del software.

Il software engineer si distingue dallo sviluppatore per un approccio più sistemico e metodologico alla progettazione e allo sviluppo di soluzioni software. Non si limita a scrivere codice, ma analizza i requisiti, progetta architetture scalabili, definisce standard di qualità, coordina team di sviluppo e supervisiona l’intero ciclo di vita del software: dalla progettazione al rilascio, fino alla manutenzione evolutiva.

Tra le sue competenze principali rientrano la conoscenza di linguaggi di programmazione (simili a quelli usati dagli sviluppatori), l’utilizzo di strumenti di project management (come Jira, Trello, Asana), la padronanza delle metodologie Agile e DevOps, oltre a una solida preparazione in ambito ingegneristico, algoritmico e matematico.

La domanda per questa figura è alta in contesti che richiedono soluzioni su misura, infrastrutture digitali complesse o prodotti tecnologici ad alta scalabilità, come fintech, e-commerce, healthcare e industria 4.0.

3. analista dei dati.

Il data analyst è il professionista che raccoglie, interpreta e trasforma i dati grezzi in informazioni utili per prendere decisioni strategiche. Lavora con una grande mole di dati provenienti da fonti diverse (database, CRM, piattaforme web, sistemi IoT) e utilizza strumenti come Excel avanzato, SQL, Power BI, Tableau o linguaggi di programmazione come R e Python per eseguire analisi statistiche, creare dashboard e report personalizzati.

Questa figura è fondamentale per tutte le aziende che vogliono prendere decisioni data-driven, migliorando processi, prodotti e performance di business.

4. ingegnere delle reti e dei sistemi.

L’ingegnere delle reti e dei sistemi si occupa della progettazione, configurazione e manutenzione delle infrastrutture di rete e dei sistemi informatici aziendali. È responsabile del corretto funzionamento dei server, delle reti locali (LAN), delle connessioni cloud e delle architetture distribuite.

Questa figura garantisce la stabilità, la sicurezza e l’efficienza delle comunicazioni digitali all’interno di un’organizzazione. Deve conoscere protocolli di rete (TCP/IP, DNS, VPN), sistemi operativi (Linux, Windows Server) e strumenti di monitoraggio. È molto richiesta sia in aziende IT che in realtà non tecnologiche con infrastrutture interne complesse.

5. specialista di sicurezza informatica.

Lo specialista di sicurezza informatica è incaricato di proteggere reti, sistemi e dati aziendali da minacce esterne e interne. Si occupa di identificare vulnerabilità, implementare misure di prevenzione, monitorare gli accessi e rispondere a eventuali attacchi informatici.

Con l’aumento degli attacchi cyber e la crescente esposizione dei dati, questa figura è diventata centrale in qualsiasi organizzazione, pubblica o privata. Le competenze richieste includono la conoscenza di firewall, crittografia, antivirus, sistemi di autenticazione e normative come GDPR.

Leggi anche: lavorare come cyber security expert.

6. amministratore di database.

L’amministratore di database è il responsabile della gestione e manutenzione dei database aziendali. Il suo compito principale è garantire che i dati siano accessibili, sicuri e ben organizzati, oltre che gestire backup, ripristini e ottimizzazione delle performance.

Lavora con software come Oracle, MySQL, SQL Server o PostgreSQL e supporta lo sviluppo di applicazioni che si interfacciano con i database. È una figura indispensabile in contesti dove i dati rappresentano il cuore dell’attività, come e-commerce, banche, assicurazioni e servizi online.

7. esperto di Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning.

L’esperto di Intelligenza Artificiale e Machine Learning sviluppa algoritmi e modelli in grado di apprendere dai dati e migliorare le prestazioni nel tempo. Lavora su progetti complessi che vanno dal riconoscimento vocale e visivo all’elaborazione del linguaggio naturale, fino alla previsione di comportamenti o fenomeni.

Questa figura professionale è molto richiesta in settori come il fintech, la sanità, l’industria e il marketing, dove la capacità di analizzare grandi volumi di dati e automatizzare decisioni è diventata strategica. 

Tra le competenze chiave: statistica, programmazione (Python, R), conoscenza delle principali librerie di AI e una solida base matematica.

8. sviluppatore di giochi.

Lo sviluppatore di giochi, o game developer, crea videogiochi per console, PC, dispositivi mobili o piattaforme web. Lavora a stretto contatto con designer, artisti e sound engineer.

Conosce linguaggi come C++, C#, JavaScript e motori grafici come Unity o Unreal Engine. Oltre alle competenze tecniche, servono creatività e una profonda comprensione dell’esperienza utente. 

L’industria del gaming è in forte espansione e offre numerose opportunità sia in grandi studi che in startup indipendenti.

9. esperto di Cloud Computing.

L’esperto di Cloud Computing è specializzato nella progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture cloud. Collabora con aziende che migrano i propri sistemi dai server locali a piattaforme come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure o Google Cloud Platform.

Questa figura garantisce continuità operativa, ottimizzazione dei costi e flessibilità nei processi IT. Tra le sue responsabilità rientrano la configurazione di ambienti virtualizzati, la gestione dei dati, la sicurezza e il monitoraggio delle performance. 

È richiesta una buona conoscenza dei servizi cloud, dei linguaggi di scripting e delle architetture DevOps.

10. specialista IoT (Internet delle Cose).

Lo specialista IoT sviluppa e gestisce sistemi in cui oggetti fisici sono connessi a Internet per raccogliere e scambiare dati. È una figura chiave in settori come smart home, agricoltura di precisione, logistica, sanità e industria 4.0.

Tra le sue competenze rientrano la conoscenza dei protocolli di comunicazione, dei sensori, dei microcontrollori (come Arduino o Raspberry Pi) e della sicurezza informatica. Il lavoro dello specialista IoT punta a rendere gli oggetti “intelligenti”, capaci di migliorare l’efficienza, l’automazione e la raccolta dati in tempo reale.

11. altre specializzazioni.

Le figure più richieste nel settore ICT sono davvero numerose. Di seguito un ventaglio abbastanza esaustivo delle principali:

come avviare la tua carriera nel settore ICT.

Il settore ICT è uno dei più dinamici e in rapida crescita del mondo. La maggior parte delle aziende cercano costantemente professionisti esperti dell'Information and Communications Technology e offrono numerose opportunità di carriera

Per arrivare a ricoprire una posizione nel settore ICT, è necessario adottare una strategia ben definita. Ecco alcuni passaggi chiave:

  • definisci un’area di specializzazione. Individua il tuo campo di interesse - sviluppo, data, cybersecurity, AI, cloud, … - e concentrati su percorsi formativi specifici (corsi, bootcamp, certificazioni);
  • realizza un portfolio. Crea progetti reali o simulati (app, analisi dati, automazioni) da presentare durante i colloqui per dimostrare le tue competenze tecniche in modo concreto;
  • ottieni riconoscimenti professionali. Conseguire certificazioni riconosciute (es. AWS, Microsoft Azure, Cisco, Google Cloud, PMI, ISC2) permette di aumentare la credibilità e la visibilità del tuo profilo sul mercato;
  • fai networking. Partecipa a meet-up, hackathon, conferenze ed eventi di settore. Conoscerai altri professionisti, scoprirai nuove opportunità e resterai aggiornato sulle ultime novità;
  • sfrutta stage e tirocini. Anche forme brevi di tirocinio o stage formativi possono essere fondamentali per fare esperienza in azienda e iniziare a costruire un network professionale;
  • aggiorna il tuo CV. Metti in evidenza le tue competenze e personalizza il curriculum in base alla posizione per cui ti candidi;
  • cura il profilo LinkedIn. Segui aziende e professionisti del settore, partecipa a discussioni, commenta post e condividi contenuti rilevanti;
  • adotta un approccio learning-by-doing. L’ICT si basa sulla pratica continua. Coltiva curiosità, sperimenta, leggi le novità e approfondisci costantemente nuovi linguaggi, metodologie e framework.

Seguendo questi passaggi, potrai aumentare le probabilità di lavorare nel settore ICT e trovare un impiego in linea con le tue competenze, ambizioni e potenzialità.

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