La Cassa integrazione straordinaria (Cigs) è un ammortizzatore sociale erogato dall’Inps e concesso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Serve ad integrare la retribuzione dei dipendenti nel caso in cui l’azienda per cui lavorano stia attraversando una situazione di difficoltà o debba affrontare processi di riorganizzazione. Vediamo allora come funziona questo trattamento e quali sono le categorie che possono accedervi.

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come funziona la Cassa integrazione straordinaria.

Per poter ricorrere al trattamento di Cassa integrazione guadagni straordinaria devono sussistere ragioni specifiche quali la riorganizzazione dell’assetto aziendale, crisi o contratti di solidarietà. Tra le motivazioni necessarie per poter usufruire della Cigs sono esclusi, a partire dal 1 gennaio del 2016, i casi di cessazione delle attività produttive. In caso di riassetto aziendale, la copertura massima è di 24 mesi, anche continuativi. Così come nell’evenienza in cui vengano stipulati contratti di solidarietà. La copertura, invece, scende ad un massimo di 12 mesi qualora l’azienda stia attraversando una fase di crisi. Secondo quanto previsto dal decreto legislativo del 14 settembre 2015, n.148, inoltre, la copertura di 24 mesi è garantita entro un massimo di cinque anni. Per quanto riguarda, infine, le imprese che operano nel campo dell’edilizia e dell’escavazione, la durata massima della cassa straordinaria è fissata, invece, in 30 mesi.

chi può accedere alla Cigs.

Per poter usufruire dell’integrazione della cassa straordinaria, il lavoratore deve aver maturato un’anzianità aziendale di almeno 90 giorni. Alla Cigs possono accedere i dipendenti di aziende che abbiano avuto mediamente più di 15 dipendenti e che appartengano ad uno dei seguenti settori:

  • industria
  • artigianato
  • appalti per mense e ristorazione
  • servizi di pulizia
  • manutenzione ferroviaria
  • cooperative
  • imprese di vigilanza

L’accesso alla cassa straordinaria è consentito, poi, alle aziende che abbiano occupato mediamente più di 50 dipendenti e che operino nelle attività commerciali, nei viaggi e nel turismo. Non è previsto, invece, un numero minimo di dipendenti per poter accedere al trattamento nel caso di imprese del trasporto aereo e derivati e per i partiti e i movimenti politici e le loro articolazioni territoriali.

come e quando fare la domanda.

La domanda per poter ricorrere al trattamento straordinario va presentata entro sette giorni dalla conclusione delle consultazioni sindacali o dalla stipula dell’accordo collettivo aziendale per il ricorso alla cassa. Nella domanda, da presentare in via telematica al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alle Direzioni territoriali del lavoro competenti, va indicato l’elenco dei dipendenti interessati dalla sospensione dell’attività o riduzione dell’orario di lavoro. Nel documento va inoltre indicato il programma di intervento e specificata la causale. È poi il ministero a concedere il trattamento per decreto, adottato entro 90 giorni dalla presentazione della domanda da parte dell’azienda. Una volta avuta l’autorizzazione, è necessario presentare all’Inps, sempre in via telematica, la modulistica per l’autorizzazione al conguaglio delle prestazioni concesse o per la retribuzione diretta ai dipendenti qualora lo preveda il decreto.

cassa integrazione straordinaria: quanto in busta paga?

Al lavoratore che ha accesso alla cassa integrazione straordinaria spetta un’indennità pari all’80% della retribuzione che avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate. Questo vale tra zero ore ed il limite dell’orario contrattuale (comunque non oltre le 40 ore settimanali). 

L’importo della prestazione non può superare il limite massimo mensile stabilito di anno in anno.

La somma complessiva da erogare deve essere decurtata di un importo pari all’aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti (5,84%).

quali sono i tempi?

Una volta inviata la domanda per la Cassa Integrazione Straordinaria, il Ministero del Lavoro ha 90 giorni di tempo per emanare l’apposito decreto che indichi l’inizio della CIGS. Ricevuta l’autorizzazione, la palla passa all’azienda, che dovrà presentare all’Inps tutta la modulistica necessaria. 

come viene pagata?

Il pagamento della cassa integrazione straordinaria può essere effettuato in due modi:

  • Tramite conguaglio dell’Azienda: l’impresa anticipa il pagamento per conto dell’INPS che in un momento successivo rimborserà le somme erogate dal datore di lavoro con i contributi da versare. In questo modo il lavoratore riceverà l’indennità a scadenza mensile;
  • Attraverso pagamento diretto dell’INPS: questo è possibile però solo nel caso in cui sia previsto dal provvedimento di autorizzazione CIGS.

cassa integrazione e coronavirus.

Il ricorso agli ammortizzatori sociali ha conosciuto una notevole crescita negli ultimi mesi. Gli impatti dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno infatti spinto il governo Conte a varare una serie di interventi per venire in soccorso di famiglie, lavoratori e imprese. Con il decreto Cura Italia, infatti, l’esecutivo ha messo in campo 11 miliardi di euro per finanziare gli ammortizzatori sociali, estendendo la possibilità di ricorrere alla CIGD (Cassa Integrazione in Deroga) a tutto il Paese.

Nello specifico, il decreto legge 18/2020, si muove su tre direttrici:

  • una nuova Cassa Integrazione Ordinaria, conteggiata oltre i limiti di legge, a cui possono accedere anche le aziende che stanno già utilizzando trattamenti di integrazione straordinari. 
  • un fondo di integrazione salariale rafforzato per le aziende con più di 5 dipendenti, ma escluse dalla (CIGO)
  • Cassa integrazione in Deroga per le aziende, senza alcuna limitazione nel numero dei dipendenti.

Per tutte le aziende che avevano attivato il trattamento di cassa integrazione straordinaria e per quelle che hanno in corso l’assegno di solidarietà è possibile accedere al nuovo trattamento di Cassa Integrazione Ordinaria.

Il periodo massimo previsto è di nove settimane. La concessione della nuova CIGO sospende e sostituisce la cassa integrazione straordinaria in corso e può riguardare anche i lavoratori beneficiari delle integrazioni salariali straordinarie a totale copertura dell’orario di lavoro.

Per tutti i datori di lavoro iscritti al Fondo di Integrazione che hanno in corso un assegno di solidarietà al 23 febbraio, data di entrata in vigore del decreto legge, è consentita la possibilità di fare domanda per il trattamento ordinario. Anche in questo caso, il periodo non può superare le nove settimane e il trattamento sostituisce l’assegno già in corso. 

Devono invece presentare domanda per la Cassa Integrazione in deroga (Cigd) i datori di lavoro del settore privato per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro, ossia cassa integrazione e Fondi.

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