Il Trattamento di Fine Rapporto, o TFR, conosciuto anche con il nome generico di liquidazione, indica quella somma di denaro che spetta al lavoratore quando si interrompe il rapporto con il proprio datore di lavoro per pensionamento, chiusura del contratto, licenziamento o dimissioni.

Dalla normativa che lo disciplina agli esempi pratici, ecco tutto quello che c’è da sapere sul calcolo del tfr nella busta paga e su tutti i parametri da conoscere per effettuarlo correttamente

uomo seduto alla scrivania che scrive al computer
uomo seduto alla scrivania che scrive al computer

TFR maturato: cosa dice la normativa.

La normativa che disciplina il trattamento di fine rapporto è contenuta nell’articolo 2120 del Codice Civile. Questo stabilisce che “in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore ha diritto ad un trattamento di fine rapporto”. 

Da ciò si evince che sono esclusi dal tfr i lavoratori autonomi.

che cos’è il tfs e le differenze con il TFR.

Il Tfs è il trattamento di fine servizio che viene erogato al dipendente pubblico che cessa la sua attività al servizio della pubblica amministrazione. Se il dipendente è stato assunto  prima del 1 gennaio 2001 sarà in regime di Tfs, se assunto o dopo tale data, invece, sarà in regime di TFR, trattamento di fine rapporto."

I termini per l’erogazione del Tfs ai

dipendenti pubblici variano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro.

come si calcola il TFR.

Per quanto riguarda il calcolo del trattamento, l'articolo 2120 del Codice Civile specifica anche la metodologia: “Tale trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5”. 

Il risultato ottenuto da questa divisione “è incrementato, su base composta, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall'1,5 per cento in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall’ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente”.

Di seguito, un esempio per capire come si calcola il tfr e un esempio esplicativo su come ottenere il valore lordo e quello netto del trattamento di fine rapporto.

calcolo del TFR lordo.

Il primo passo per capire a quale cifra corrisponderebbe il TFR netto in busta paga è quello di calcolare il tfr lordo: ovvero, mediante la somma delle quote accantonate in un anno lavorativo. Salvo diversa previsione dei contratti collettivi la retribuzione annua comprende tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.

Queste corrispondono:

calcolo TFR netto.

L’aliquota da applicare al TFR, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, corrisponde ad un valore medio così calcolato nel modo seguente:

  • si determina in primo luogo il TFR lordo complessivo 
  • si divide poi  il TFR lordo complessivo per il numero di anni e si moltiplica il risultato per 12 (mesi), ottenendo così il reddito annuale di riferimento
  • si calcola infine l’aliquota Irpef media, come rapporto tra l’imposta (determinata applicando al reddito annuale di riferimento l’aliquota IRPEF vigente) e l’ammontare del reddito annuo di riferimento
  • l’aliquota così calcolata si applica alla base imponibile

 

come calcolare il TFR: un esempio.

Per capire come si fa il calcolo del TFR in busta paga, si supponga che la retribuzione annua Lorda di un lavoratore sia pari a € 24000 e che la quota accantonata annualmente sia pari a € 1777.77 (leggi anche: calcolo dello stipendio netto in busta paga).

A questo punto è necessario moltiplicare questo importo per gli anni lavorativi. Ad esempio per 15 anni di lavoro, il tfr lordo complessivo corrisponderà a € 26.666.

Per ottenere il reddito annuale di riferimento occorrerà dividere 26.666 per il numero di anni (15) e moltiplicare il risultato per 12 mesi :  26.666/15*12= 21,333.24

L’imposta relativa al reddito di riferimento  sarà di € 5033,31  così ottenuta :

23% di 15000= 3450 €

25%  di 6333.24 =  1583,31€

L’aliquota definitiva  relativa al reddito di riferimento:  5033,31/21,333.24*100= 23.59%

Imposta netta  : 26,666 * 23.59% =  € 6,290.51

Dunque il Tfr netto ammonterà  a: €  26,666 - € ,6290.51= € 20,375.49 ( tfr lordo – imposta netta).

tfr: anticipo sul trattamento di fine rapporto maturato.

L’anticipo sul trattamento di fine rapporto è possibile in caso di necessità. Lo prevede, ancora una volta, l’articolo 2120 del Codice Civile. Secondo la norma, è possibile chiedere “una anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta”. Il dipendente, inoltre, deve avere almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

Per poter richiedere l’anticipo sul trattamento, però, è necessario soddisfare specifici requisiti. La richiesta, infatti, deve essere giustificata da:

  • spese sanitarie per interventi e terapie straordinari certificati dalle strutture pubbliche competenti
  • l’acquisto della prima casa per sé o per i figli, che va documentato con l’atto notarile

Le richieste di anticipo sono soddisfatte annualmente entro i limiti del 10 per cento degli aventi titolo e comunque del 4 per cento del numero totale dei dipendenti. L’anticipazione, infine, può essere richiesta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta dal trattamento di fine rapporto

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