Le competenze digitali compaiono in cima alla lista delle skills richieste non solo ai professionisti informatici, ma anche per la selezione di lavori più tradizionali. A dirlo è la recente ricerca “Osservatorio delle Competenze Digitali” condotta dalle principali associazioni ICT italiane come AICA, Anitec-Assinform, Assintel con il supporto di CFMT, Confcommercio, Confindustria e la collaborazione del MIUR e AGID.

ragazzo che mette in pratica le sue competenze digitali
ragazzo che mette in pratica le sue competenze digitali

Studiando i big data contenuti in oltre 540 mila ricerche pubblicate nel 2017 per la selezione di 239 figure professionali, emerge in modo massiccio la richiesta crescente di competenze digitali. Grazie agli effetti della digitalizzazione è aumentata infatti del 13,8% l’incidenza media in tutti i settori aziendali, con picchi netti del 63% per l’industria e 41% per le ricerche di personale da inserire all’interno di imprese che si occupano invece di servizi. Le posizioni che richiedono maggiore responsabilità necessitano ormai di personale con importanti abilità digitali per comunicare, vendere, amministrare.



I contenuti tecnologici richiedono quindi anche alle professioni più tradizionali di dotarsi di abilità digitali;  nel mondo dell’industria il DSR – Digital Skill Rate – ha un peso del 20% per le professioni di supporto e management e un 17% per quelle che svolgono attività caratteristiche dell’azienda come la progettazione, la gestione delle risorse umane, il marketing e la ricerca e sviluppo. Anche nei settori dei servizi e del commercio si è registrata una maggiore richiesta di skill digitali di base, rispettivamente del 49% e del 54%. Nel settore alberghiero e dell’hospitality in generale la digitalizzazione delle risorse sembra addirittura irrinunciabile, visto che ormai la maggior parte delle attività si svolgono tutte online. Stesso discorso per le pubbliche amministrazioni, che fino a qualche anno fa non investivano nel mondo del digitale e si trovano oggi a dover richiedere sempre più figure con competenze ICT, anche avanzate. 



Nel mondo dell’industria e in quello dei servizi sono in aumento, secondo la ricerca, anche le competenze digitali avanzate che comprendono gli applicativi, il brokeraggio e le skill dei tecnici ICT. Uno studio di settore, condotto da McKinsey, ha infine rilevato che da qui al 2030 la sfida sarà reclutare i lavoratori più altamente qualificati, facendo di conseguenza diminuire le ricerche per le competenze di base. 



Nei prossimi anni la richiesta da parte del mondo del lavoro di competenze tecnologiche aumenterà almeno del 55%, accanto a soft skill come il team working, la capacità di parlare in pubblico, il pensiero creativo e la gestione del tempo e dello stress. Il 20% delle aziende intervistate non sono ancora pronte a rispondere alle necessità dettate dal protocollo dell’Industria 4.0 e il livello di transizione digitale fatica ancora a completarsi. Sarà fondamentale per i nostri imprenditori investire maggiormente nella ricerca e nella formazione di competenze tecnologiche per modernizzare la cultura aziendale in chiave digitale. Allo stesso modo è richiesto uno sforzo digitale anche all’universo della scuola, per preparare i ragazzi al mondo del lavoro. 

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