In un’epoca in cui le competenze si aggiornano di continuo e le aspettative professionali evolvono rapidamente, potenziare le competenze dei dipendenti e favorire la crescita della forza lavoro è diventato un imperativo strategico.
Non si tratta solo di offrire corsi di formazione, ma di costruire percorsi di sviluppo mirati, in grado di valorizzare il potenziale di ciascuno, rispondendo alle ambizioni individuali e alle necessità aziendali.
Per i professionisti HR, la sfida è duplice: da un lato, soddisfare le esigenze di una forza lavoro sempre più esigente e orientata al miglioramento continuo; dall’altro, dotarsi di strumenti efficaci per motivare e trattenere i talenti più promettenti.
In questo articolo vedremo che cos’è lo sviluppo del personale, perché è così importante per la tua azienda e quali sono le strategie più efficaci da implementare. Lo faremo anche alla luce dei dati emersi dall’ultima edizione del Randstad Workmonitor, un’indagine che fotografa aspettative, bisogni e desideri dei lavoratori di oggi.
il 76% dei lavoratori italiani considera l’opportunità di formazione e sviluppo professionale come uno dei fattori più rilevanti nel lavoro.
Scopri di più dai dati della ricerca Randstad Workmonitor.
scopri di piùindice dei contenuti:
che cosa si intende con sviluppo del personale?
Lo sviluppo del personale è un insieme di iniziative, risorse e strumenti messi a disposizione dei dipendenti per accrescere il proprio bagaglio professionale. Si tratta di un processo strutturato che affonda le sue radici nella cultura aziendale e richiede una visione strategica di lungo periodo.
Innanzitutto, rende accessibili nuove competenze, utili ad affrontare le trasformazioni che impattano sul mondo del lavoro. Pensiamo, ad esempio, all’intelligenza artificiale, che sta rivoluzionando processi, ruoli e modelli organizzativi, richiedendo alla forza lavoro un aggiornamento continuo per restare al passo con le esigenze del mercato.
Inoltre, permette di potenziare le competenze già possedute. Non si tratta solo di imparare qualcosa di nuovo, ma di rafforzare e adattare abilità già acquisite, rendendole più efficaci e allineate ai cambiamenti organizzativi e culturali in atto.
L’obiettivo dello sviluppo professionale dei dipendenti è, da un lato, offrire ai lavoratori un’opportunità concreta per sentirsi valorizzati e realizzati nel proprio ruolo. La possibilità di crescere professionalmente, infatti, alimenta il senso di appartenenza, la motivazione e la proattività.
Dall’altro lato, consente all’azienda di disporre di una forza lavoro preparata, aggiornata e allineata alle esigenze del business, capace di contribuire in modo concreto alla crescita e alla competitività dell’organizzazione.
Persone formate e consapevoli del proprio ruolo rendono l’azienda più agile e in grado di affrontare le sfide di mercato con maggiore reattività: aspetti fondamentali in un contesto segnato da fenomeni come la Great Resignation, il Quiet Quitting e il talent e skill shortage, che mettono in crisi la relazione tra lavoratore e impresa.
Creare un piano di sviluppo del personale significa riconoscere il valore di ogni dipendente e investire nel loro potenziale: è un messaggio forte, che contribuisce a costruire fiducia e lealtà nel tempo.
I dati emersi dal Randstad Workmonitor confermano questo scenario. Alla domanda su cosa influenzi maggiormente la scelta di rimanere in un’azienda o accettare una nuova offerta, il 76% dei lavoratori ha indicato la possibilità di accedere a percorsi di formazione e sviluppo, mentre il 74% ha segnalato l’opportunità di avanzamento di carriera. Si tratta di numeri che parlano chiaro: le persone vogliono crescere, imparare, evolvere. E si aspettano che le aziende sappiano offrire loro le migliori condizioni per farlo.
Non a caso, tra i motivi che porterebbero a rifiutare un’offerta di lavoro spiccano la mancanza di prospettive di crescita (50%) e di opportunità di apprendimento e sviluppo (40%). La formazione del personale, dunque, non è solo un beneficio accessorio: è un elemento chiave nella percezione di valore che i lavoratori attribuiscono al proprio posto di lavoro.
Eppure, solo il 34% degli intervistati afferma che, negli ultimi 12 mesi, il proprio datore di lavoro ha messo in campo politiche concrete per lo sviluppo del personale. Una percentuale che evidenzia una disconnessione tra aspettative e realtà e che richiama le aziende a un impegno più consapevole sul tema.
scopri le aspettative, bisogni e desideri dei lavoratori italiani di oggi.
scarica la ricerca Randstad Workmonitor.
scarica oraperché lo sviluppo del personale è importante per la tua azienda?
Lo sviluppo del personale non è solo un atto dovuto nei confronti delle persone che lavorano in azienda: è una leva strategica che genera valore a più livelli. In un contesto dove l’apprendimento continuo è diventato la nuova normalità, investire nella crescita dei dipendenti significa costruire basi solide per affrontare l’innovazione, il cambiamento e la competitività di mercato.
Per i dipendenti, i benefici sono molteplici e toccano sia la sfera professionale che quella personale:
- realizzazione professionale. Poter crescere, apprendere e migliorare costantemente favorisce il senso di soddisfazione. I lavoratori che si sentono valorizzati nel proprio ruolo sono più motivati, produttivi e inclini a rimanere in azienda;
- maggiore autonomia e responsabilizzazione. Lo sviluppo delle competenze permette di acquisire sicurezza in se stessi e spirito d’iniziativa. Questo si traduce in una maggiore capacità decisionale, nella voglia di mettersi in gioco e in una gestione più consapevole del proprio lavoro;
- opportunità di crescita. I percorsi di sviluppo professionale aprono la strada a nuove sfide, cambi di ruolo e promozioni. Sapere che esiste un futuro possibile all’interno dell’organizzazione rafforza il legame tra lavoratore e impresa, aumentando il senso di appartenenza e la motivazione.
Anche per l’azienda lo sviluppo del personale è una risorsa preziosa, con vantaggi concreti sul piano del talent management:
- employee engagement. Quando le persone vedono riconosciuto il proprio contributo e percepiscono di avere spazio per crescere, si sentono più coinvolte nel progetto aziendale. Un piano di sviluppo del personale aumenta la produttività del lavoro e migliora la qualità delle relazioni interne, favorendo un clima collaborativo e una maggiore disponibilità a contribuire attivamente agli obiettivi aziendali;
- employee retention. Investire nello sviluppo delle competenze contribuisce a trattenere i talenti, riducendo il rischio di turnover;
- employee attraction. Un’azienda che dimostra attenzione alla crescita delle proprie persone è anche più attrattiva per i nuovi candidati. I talenti migliori cercano contesti in cui poter esprimere il proprio valore, imparare e crescere.
Lo sviluppo professionale dei dipendenti contribuisce dunque a rafforzare l’employer branding. Un’azienda che investe con continuità nella crescita delle proprie persone, infatti, viene percepita come luogo di lavoro ideale.
A confermarlo è anche l’Employer Brand Research di Randstad: tra i cinque driver più importanti nella scelta del datore di lavoro, accanto a un migliore work-life balance (indicato come fattore prioritario), vi è la progressione di carriera, considerata determinante dal 49% dei rispondenti al sondaggio.
un percorso di carriera definito aiuta i talenti ad avere un quadro chiaro del loro futuro e aiuta i manager a dare priorità alle iniziative di formazione e sviluppo.
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scarica ora5 strategie per lo sviluppo del personale.
Un piano di sviluppo del personale, per essere realmente efficace, deve partire da una comprensione approfondita dei bisogni delle persone e dalla definizione degli obiettivi da raggiungere. Questo consente di intervenire in modo mirato e con soluzioni su misura.
I dati del Randstad Workmonitor forniscono una panoramica interessante delle preferenze dei lavoratori di oggi in tema di apprendimento e sviluppo. Spiccano la formazione sull’intelligenza artificiale (43%), la gestione dei progetti software (21%), la scienza e analisi dei dati (20%) e l’alfabetizzazione digitale e tecnologica (20%).
Ma non sono solo le competenze tecniche a essere al centro dell’attenzione: i lavoratori manifestano un forte interesse anche verso il benessere e la mindfulness (20%), le competenze di comunicazione e presentazione (19%), la leadership e il management (17%), l’empatia e l’ascolto attivo (16%).
Accanto all’analisi dei bisogni, è fondamentale definire con chiarezza gli obiettivi da raggiungere. Ogni strategia di sviluppo del personale dovrebbe rispondere a una domanda precisa: cosa vogliamo ottenere? Una maggiore autonomia operativa? Il consolidamento di competenze trasversali in un team? Avere obiettivi chiari e misurabili aiuta a evitare sprechi di risorse e a rendere l’intero processo più fluido ed efficiente.
Una volta definiti bisogni e obiettivi, si può passare alla scelta della strategia da implementare. Ecco 5 approcci efficaci per promuovere lo sviluppo del personale all’interno dell’azienda:
- formazione mirata. Offrire corsi specifici, in presenza o in e-learning, consente di indirizzare lo sviluppo delle competenze verso ambiti strategici per il ruolo o per l’intera organizzazione. È fondamentale che la formazione non sia generica, ma progettata sulla base dei reali fabbisogni, per favorire un apprendimento immediatamente spendibile nel contesto lavorativo;
- auto-sviluppo. Aiutare il dipendente a definire in autonomia il proprio percorso di crescita professionale significa responsabilizzarlo e renderlo più consapevole del ruolo che vuole ricoprire. L’azienda può supportarlo in questo processo offrendo strumenti di autovalutazione e feedback periodici. In questo modo, lo sviluppo non è più calato dall’alto, ma diventa un’iniziativa condivisa;
- coaching. L’obiettivo è far emergere e rafforzare le capacità professionali e relazionali delle persone. Questa strategia è particolarmente utile per i dipendenti che ricoprono ruoli di responsabilità, come manager e team leader, e che devono sviluppare competenze trasversali come la gestione del tempo o la leadership. Confrontandosi con un coach, il lavoratore acquisisce maggiore consapevolezza del proprio potenziale e ha a disposizione strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane con maggiore efficacia;
- mentoring. Questa metodologia si basa sulla relazione professionale tra un dipendente più esperto e uno più junior, con l’obiettivo di favorire il trasferimento di competenze, la condivisione di conoscenze e l’integrazione nella cultura aziendale. Non è solo affiancamento operativo, ma un percorso di crescita guidato, in cui il mentee può sviluppare sia competenze tecniche sia soft skills fondamentali per l’evoluzione del proprio ruolo. È una strategia che valorizza il know-how interno, rafforza il senso di appartenenza e promuove un clima di collaborazione intergenerazionale;
- job rotation. Prevede il passaggio periodico dei dipendenti da una mansione all’altra, permettendo loro di acquisire una visione più ampia dei processi aziendali. Questa strategia stimola la flessibilità e l’adattabilità. È particolarmente utile in contesti in cui bisogna poter contare su figure polivalenti e pronte ad affrontare sfide diverse.
Al di là della strategia scelta, il consiglio è personalizzare ogni piano di sviluppo professionale. Le persone hanno obiettivi, competenze e potenzialità diverse. Standardizzare i percorsi rischia di rendere l’intero processo inefficace e poco motivante. Un piano di sviluppo ben strutturato, invece, tiene conto delle inclinazioni individuali, delle esigenze aziendali e delle opportunità di crescita presenti e future.
È altrettanto importante misurare i risultati. Non basta avviare un percorso di sviluppo: bisogna capire se sta realmente funzionando. Questo può avvenire attraverso la valutazione delle performance oppure feedback, colloqui individuali e sondaggi interni.
Lo sviluppo del personale non è un insieme di iniziative isolate o occasionali. È un processo che guarda al futuro, ma si costruisce nel presente. È una responsabilità condivisa tra datore di lavoro e lavoratore, che si realizza quando diventa parte integrante della cultura aziendale.