Il cosiddetto fenomeno dei “boomerang worker” - ovvero i dipendenti che lasciano il lavoro in un’azienda per poi ritornare dopo un po’ di tempo - si verifica in modo molto più diffuso di quanto si possa pensare. Sempre più spesso, infatti, i lavoratori che lasciano un posto di lavoro per un altro cercano di mantenere un buon rapporto con la vecchia azienda proprio perché si potrebbe facilmente voler tornare sui propri passi; dati alla mano, negli Stati Uniti almeno una persona su tre ha vissuto questa esperienza.
Per gli esperti il “ritorno al passato” rappresenta uno sviluppo positivo per il lavoratore, ma anche per l’azienda, che può in questo modo riassorbire una risorsa che già conosce bene la cultura, i valori e la realtà lavorativa. Se sei anche tu uno di quelli che ha voluto tornare nel vecchio posto di lavoro, ecco qualche consiglio per affrontare al meglio il primo giorno nell’azienda in cui hai già lavorato in passato.
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come farsi riassumere dopo le dimissioni.
Le dimissioni dal lavoro possono derivare da varie motivazioni, ma possono anche generare dubbi e pentimenti. Se hai presentato le dimissioni e ora desideri tornare al tuo precedente impiego, è importante affrontare la situazione in modo strategico e professionale.
Sappi che la riassunzione dopo le dimissioni volontarie è possibile: la legge, infatti, non impedisce al lavoratore, nel caso in cui decidesse di tornare, di chiedere il reintegro in azienda dopo aver dato le dimissioni formalizzate per via telematica. Il lavoratore ha, in questo caso, sette giorni di tempo per revocarle. Salvo eccezioni, il limite di riassunzione da parte dell’azienda, di un lavoratore dopo le dimissioni volontarie è di 36 mesi.
Una volta che hai valutato attentamente le tue motivazioni, è importante comunicare con il tuo ex datore di lavoro in modo aperto e professionale. Organizza un incontro per discutere delle tue intenzioni e del processo di riassunzione. Nel comunicare la tua intenzione di tornare, fallo con sensibilità.
Non dovresti dare l'impressione che stai tornando solo perché il nuovo impiego non funziona. Concentra la tua comunicazione su come il tuo ritorno può essere vantaggioso per l'azienda. Sii aperto e positivo durante il processo di ritorno. Mostra entusiasmo e motivazione per contribuire al successo dell'azienda.
ho sbagliato a cambiare lavoro: cosa fare?
Cambiare lavoro è spesso una decisione che richiede molta riflessione. Tuttavia, ci possono essere momenti in cui, una volta fatto il passo, ci si rende conto di aver commesso un errore. Questa situazione può generare ansia e incertezza, ma è importante sapere che non sei solo. Molte persone si sono trovate nella stessa situazione e hanno trovato modi per affrontarla con successo.
Il ritorno al lavoro precedente dopo un cambio di impiego non è una sconfitta. È una scelta legittima per coloro che hanno riflettuto attentamente sulle proprie motivazioni e desiderano costruire una carriera soddisfacente e appagante. Se ti senti insoddisfatto del tuo attuale impiego e stai pensando di tornare al tuo lavoro precedente, prenditi il tempo necessario per valutare le tue ragioni. Se il ritorno è ciò che desideri, pianifica attentamente il tuo ritorno con entusiasmo. La tua carriera è un percorso in evoluzione, e prendere decisioni ponderate è fondamentale per il tuo successo professionale.
La prima cosa da fare quando ci si rende conto di aver sbagliato a cambiare lavoro è valutare le proprie motivazioni. Chiediti perché hai deciso di abbandonare il tuo lavoro precedente e cosa ti ha spinto a cercare un nuovo impiego. È cruciale capire se le ragioni dietro la tua insoddisfazione attuale sono valide e se il ritorno al tuo lavoro precedente è davvero la soluzione migliore.
Anche l'aspettativa di avanzamento professionale è spesso un motivo per cercare nuove opportunità di lavoro. Se il tuo attuale impiego non offre le prospettive che speravi, potresti desiderare di esaminare se la tua posizione precedente può offrire ciò di cui hai bisogno.
Infine, se hai lasciato il tuo lavoro precedente a causa dello stress o di un peggioramento dell'equilibrio tra vita e lavoro, è importante valutare se la tua vecchia azienda può apportare miglioramenti in questo settore.
come gestire il rientro nella tua vecchia azienda.
1- “Be positive”. Un atteggiamento positivo e sorridente aiuta a rispondere alle domande che i vecchi colleghi faranno di sicuro sul perché avevi lasciato quel posto di lavoro. La tua spiegazione dovrà infatti essere quanto più onesta possibile ed evitare inutili negatività: questo aiuterà anche a instaurare da subito un clima di cooperazione ed amicizia. Inutile cercare di evitare la domanda girandoci troppo attorno: spiega le tue ragioni senza mai cadere nel tranello della rabbia o del risentimento per qualcosa che è successo tanto tempo prima.
2- Mettere fine ai pregiudizi e dimostrare che si è cresciuti. Tornare nella vecchia azienda implica che la maggior parte delle persone con le quali ti troverai a stretto contatto hanno già delle aspettative molto chiare su di te. Cerca quindi di essere un po’ più formale e riservato – soprattutto all’inizio – proprio per mostrare a colleghi e responsabili che sei cresciuto professionalmente; per dar loro, insomma, la possibilità di guardarti con occhi diversi ed apprezzare le tue nuove competenze acquisite.
3- Allo stesso modo, non dimenticarti di resettare anche le tue aspettative nei confronti degli altri. Durante la tua assenza alcuni equilibri potrebbero essere cambiati e i tuoi colleghi potrebbero aver affrontato sfide importanti ed esperienze impegnative. Proprio come un espatriato che torna nella sua nazione natale dopo tanti anni, tieni a mente che “il paese è cambiato e anche tu sei cambiato”, quindi non rimanere deluso se è tutto diverso da come lo ricordavi.
4- Crea una nuova rete di rapporti e mostra interesse per l’attuale organizzazione dell’azienda. Intrattieni conversazioni con manager e colleghi chiedendo ai diretti interessati cos’è cambiato, senza mai supporre di sapere già tutto. Dimostra quindi che hai voglia di fare e cerca di stringere amicizie anche con i nuovi assunti, non cadendo nella tentazione di parlare solo con quelli che senti più “familiari”.
5- Evita di criticare il lavoro degli altri ed avanza le tue proposte con educazione e competenza, apportando così nuove idee senza provocare qualcuno. Prenditi del tempo per riconquistare la tua azienda e focalizzati sul tuo comportamento, per rientrare “in punta di piedi” e reimmergerti gradualmente all’interno delle nuove dinamiche che si sono create in tua assenza.
6- L’ultimo consiglio è di non avere fretta di completare la transizione: se sei convinto della scelta che hai fatto, vedrai che non faticherai a riacquisire familiarità con le dinamiche del tuo vecchio team di lavoro.
Tornare nella vecchia azienda dopo un cambio di lavoro non è necessariamente un segno di debolezza o insuccesso. È una scelta legittima per coloro che hanno riflettuto attentamente sulle proprie motivazioni e desiderano costruire una carriera soddisfacente e appagante. Se hai dubbi sulla tua decisione di cambiare lavoro, prenditi il tempo necessario per valutare le tue ragioni e, se il ritorno è ciò che desideri, pianifica il tuo rientro in modo strategico e con entusiasmo. Ricorda che la tua carriera è un percorso in evoluzione, e fare scelte ponderate è fondamentale per il tuo successo.