Sul piano economico, l’azienda può creare un piano di welfare e utilizzare i principali strumenti in grado di sostenere le spese dei genitori lavoratori. Facciamo qualche esempio:
- I voucher funzionano come i buoni pasto anche se ogni singolo biglietto emesso deve essere speso in un’unica soluzione, coprendo l’intero valore del prodotto acquistato. Non tutte le aziende possono dotarsi di un asilo nido ma offrire dei voucher per il supporto genitoriale può essere una valida alternativa: questi possono essere utilizzati per il pagamento della baby-sitter o per seguire corsi di acquaticità dedicati al bebè. Altra possibilità sono i voucher welfare da attivare con partner aziendali per offrire baby sitting, baby taxi, aiuto con i compiti a casa e molto altro;
- I buoni acquisto da spendere all’interno dei negozi convenzionati sono un altro ottimo esempio di strumento di supporto genitoriale per aiutare i dipendenti ad acquistare pannolini, abbigliamento per il bebè, giocattoli, passeggini, alimenti per l’infanzia e ogni altro bene venduto nei punti vendita prescelti.
All’interno della classica piattaforma welfare si possono inserire anche eventuali rimborsi per i costi sostenuti dalla famiglia o prevedere un piano di assistenza sanitaria integrativa per le visite specialistiche private a prezzo ridotto, uno strumento davvero utile quando i figli, ad esempio, si ammalano.