La digitalizzazione sta ormai interessando ogni aspetto della nostra quotidianità. Così come l’industria ha attraversato un percorso di crescente automazione e specializzazione, anche il mondo dell’agricoltura è interessato dall’impatto delle nuove tecnologie. Un processo in grado di rendere più efficienti le attività del settore agricolo, che ha delle ricadute positive sull’ambiente e sulla società nel suo complesso.

Sul fronte del lavoro, al contempo, l’applicazione di nuove tecnologie abilitanti all’interno dell’azienda agricola si traduce in opportunità di lavoro innovative.

Vediamo di capire meglio in che cosa si traduce l’introduzione della tecnologia in agricoltura e che cos’è l’agricoltura 4.0 (o agritech).

due ragazzi che guardano il cellulare
due ragazzi che guardano il cellulare

cosa si intende per agricoltura 4.0?

L’agricoltura 4.0 è l’ultima fase dell’evoluzione che il settore agricolo ha attraversato nel corso del XX secolo. Grazie a nuovi paradigmi produttivi e all’introduzione di tecnologie innovative, oggi è possibile rinnovare tanto i processi, quanto i prodotti. 

Parliamo di un cambiamento necessario per un settore che deve affrontare numerose sfide. 

Dalla produzione sostenibile all’incremento delle popolazione, dai cambiamenti climatici a quelli relativi alle abitudini alimentari delle persone. In un contesto nel quale le risorse scarseggiano e la biodiversità rischia di impoverirsi irrimediabilmente, non si può più fare finta di niente. L’agricoltore ha una responsabilità dalla quale non si può sottrarre, e che può al contempo offrire nuove e stimolanti opportunità.

dall'agricoltura 1.0 all'agricoltura 4.0, passando per l'agricoltura di precisione o precision farming.

All’inizio del 900, il sistema produttivo agricolo era ancora caratterizzato da un vasto impiego di manodopera, al quale non corrispondeva però un’elevata produttività. A metà del secolo, con la cosiddetta rivoluzione verde, la produzione ha iniziato ad essere più specializzata grazie all’utilizzo di fertilizzanti, fitofarmaci e sementi selezionate. 

Le prime tecnologie sono state introdotte però solo a metà degli anni 90, a partire dal GPS. Questo ha permesso al settore di fare un balzo verso l’agricoltura di precisione. Le tecnologie satellitari supportano in questo stadio le macchine agricole, permettendo interventi più mirati ed efficaci.

Cosa determina, dunque, il passaggio all’agricoltura tecnologica? 

L’utilizzo di strategie e strumenti che consentono all’agricoltore di produrre in modo sostenibile ed efficiente grazie all’elaborazione di un grande numero di dati provenienti dal campo in contemporanea. Ogni fase diventa interconnessa alle altre, gli oggetti diventano “intelligenti”, sono in grado di scambiarsi informazioni determinando un intervento più specifico ed efficiente.

quali sono i vantaggi dell'agricoltura 4.0?

Innanzitutto, la raccolta di dati in tempo reale è uno degli aspetti cruciali dell'agricoltura 4.0. I sensori intelligenti piazzati nei campi agricoli monitorano costantemente parametri come umidità del suolo, temperatura e stato delle colture. Questi dati sono poi elaborati da algoritmi avanzati, fornendo ai coltivatori informazioni dettagliate e predittive. Questa precisione nella valutazione delle condizioni permette ai contadini di adottare decisioni più informate riguardo alle pratiche agricole, ottimizzando l'uso di risorse come l'acqua e i fertilizzanti.

I droni giocano un ruolo cruciale nell'agricoltura 4.0, consentendo l'ispezione aerea delle coltivazioni. Questo non solo semplifica la rilevazione precoce di malattie o infestazioni, ma permette anche una gestione più efficace delle dimensioni dei campi. Inoltre, ottimizza la distribuzione delle risorse e facilita la tempestiva identificazione di eventuali problematiche.

Un altro vantaggio significativo è la riduzione degli impatti ambientali. L'agricoltura 4.0 consente una gestione più mirata e sostenibile delle risorse, contribuendo a diminuire l'uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti. Ciò non solo ha benefici ecologici, ma può anche tradursi in una migliore qualità dei prodotti finali. Risponde, quindi, alle crescenti esigenze dei consumatori orientati verso prodotti agricoli più sani e sostenibili.

Infine, l'integrazione delle tecnologie digitali nell'agricoltura non solo migliora l'efficienza operativa ma apre anche nuove opportunità commerciali. Attraverso la raccolta di dati e l'analisi avanzata, gli agricoltori possono adattarsi rapidamente alle dinamiche del mercato. Essi sono in grado così di migliorare la loro competitività e consentire una migliore pianificazione a lungo termine.

agricoltura 4.0: i settori coinvolti, le tendenze e le prospettive future.

Sono numerosi i settori coinvolti nell’evoluzione dell’agricoltura 4.0. Dalla tecnologia digitale, ai sensori, i droni e la robotica, passando per l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT).

L’innovazione tecnologica, naturalmente, rende anche questo settore particolarmente dinamico e, di conseguenza, soggetto a cambiamenti. Nuove tendenze, infatti, si stanno già definendo e emergeranno anche in futura. Tra queste possiamo includere:

Gli obiettivi, sul medio-lungo termine, saranno molteplici:

l'agricoltura 4.0 in Italia: lo stato dell'arte.

Nonostante uno stop causato dalla pandemia, il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia è in buona salute. Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood 2021 della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, ha toccato il valore di 540 milioni di euro nel 2020, pari al 4% del mercato globale, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. 

Fondamentale l’apporto degli strumenti di precisione a supporto delle attività in campo, dai sistemi di monitoraggio all’Internet delle Cose applicato ai mezzi di trasporto. I settori più tecnologici sono:

  • cerealicolo
  • ortofrutticolo
  • vitivinicolo. 

Le aziende agricole che utilizzano almeno una soluzione digitale, infine, rappresentano il 60% del totale. Tuttavia, solo il 3-4% della superficie agricola viene coltivata con dispositivi dell’agricoltura 4.0. 

le tecnologie per digitalizzare le imprese agricole.

Entrando più nello specifico, di quali tecnologie le aziende possono dotarsi per approdare ad un’agricoltura 4.0? Ecco un elenco delle più utilizzate:

  • strumenti di controllo che consentono di individuare e capire come si sta “comportando” il campo coltivato. Tra questi troviamo: rilievi in campo, mappe da satellite o drone, analisi del suolo, centraline meteo.
  • dispositivi di previsione che permettono di valutare cosa sta succedendo nel campo anche senza una misurazione diretta: previsioni meteo, modelli fenologici, stima dei fabbisogni irrigui
  • strumenti che permettono all’agricoltore di sviluppare un processo decisionale relativo alla propria attività sulla base della comparazione dei dati
  • mappe che, interagendo con macchine trattrici o altri mezzi, sono in grado di guidare le operazioni in campo, scegliendo la quantità da distribuire nelle diverse aree
  • sistemi di guida automatica
  • modelli che permettono di tracciare la produzione seguendo la pratica “from farm to fork”.

le figure più richieste dell’agricoltura 4.0.

L’evoluzione del settore agricolo e l’introduzione di nuove tecnologie digitali sta creando nuove opportunità di lavoro. In un’ottica di agricoltura 4.0 e di sostenibilità, le aziende cercano sempre di più figure professionali in grado di guidare l’organizzazione attraverso questa evoluzione digitale.

Ecco, dunque, che accanto alle più tradizionali professioni legate all’agricoltura come l’operaio agricolo, emergono nuove professioni agritech essenziali per promuovere l’innovazione del settore. Tra queste, l’Agri Manager è la figura designata per sostenere le imprese nel loro processo evolutivo.

L’Agri Manager gestisce le realtà agricole produttive, individuando le modalità per la loro valorizzazione territoriale e per ottimizzare le risorse. Si occupa anche delle attività connesse alle promozione dei prodotti di filiera e del territorio e promuove soluzioni innovative in sinergia con l’ambiente.

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come funziona il credito d'imposta 4.0 in agricoltura?

Il credito d’imposta è riservato a tutte le realtà operanti nel settore agroalimentare che hanno in programma di investire in infrastrutture informatiche che potenzino il commercio elettronico.

Tra le spese agevolabili rientrano anche quelle legate all’aumento delle esportazioni.

requisiti tecnici e ammissibilità per le imprese.

Il credito d’imposta relativo agli investimenti in beni strumentali tradizionali è riservato a tutte le aziende che operano sul territorio nazionale. Sono incluse le filiali di soggetti non residenti.

Questa agevolazione è estesa anche ai liberi professionisti, coloro che aderiscono al regime forfettario, nonché alle imprese agricole e marittime.

Per usufruire dell'agevolazione, è essenziale conformarsi alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e adempiere diligentemente agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Nel caso di beni tecnologicamente avanzati, siano essi materiali o immateriali, le imprese devono presentare una perizia tecnica asseverata da un ingegnere o un perito industriale iscritto nei rispettivi albi professionali, oppure un attestato di conformità da un ente di certificazione accreditato. Per i beni con un costo unitario di acquisizione non superiore a 300 mila euro, è sufficiente una dichiarazione del legale rappresentante.

quali sono le macchine agricole che rientrano tra i beni agevolabili con tecnologia 4.0?

I beni agevolabili attraverso la tecnologia 4.0 includono diverse linee di prodotto come:

  • trattori (di tutte le gamme)
  • sollevatori telescopici 
  • pale gommate
  • carri miscelatori trainati e semoventi
  • macchine agricole legate al diserbo  
  • atomizzatori portati o trainati. 

Tuttavia, è necessario che tali prodotti siano equipaggiati con telematica dotata di abbonamento avanzato, file transfer con abbonamento, guida automatica idraulica Intellisteer o con motorino elettrico (installata di fabbrica o a ricambi) e, ancora, monitor in cabina.

la misura beni strumentali (“nuova sabatini”).

La misura sui beni strumentali, denominata "Nuova Sabatini", è un provvedimento portato avanti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La misura è finalizzata ad agevolare l'accesso al credito per le imprese e potenziare la competitività del sistema produttivo nazionale. 

Questa agevolazione supporta gli investimenti nell'acquisto o leasing di:

  • macchinari
  • attrezzature
  • impianti
  • beni strumentali ad uso produttivo
  • hardware
  • software e tecnologie digitali

Il contributo ministeriale è un incentivo in conto impianti. L’importo è, quindi, determinato in base al valore degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento di durata quinquennale. 

Il tasso d'interesse annuo è fissato al 2,75% per gli investimenti ordinari, al 3,575% per gli investimenti 4.0 e allo stesso tasso del 3,575% per gli investimenti green.

gli investimenti green.

A partire dal 1° gennaio 2023, la legge di bilancio 2020 ha destinato una specifica dotazione finanziaria alla misura Nuova Sabatini. L’obiettivo è sostenere investimenti a basso impatto ambientale effettuati da micro, piccole e medie imprese.

Questa nuova disposizione si concentra, come abbiamo detto, anche sugli investimenti green. Tali investimenti, infatti, rientrano in programmi volti a migliorare l'ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

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