Il premio di produzione è un compenso che viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti in relazione al raggiungimento di determinati obiettivi. Rappresenta, a tutti gli effetti, un incentivo economico legato alla produttività, all’efficienza o alla qualità del lavoro svolto. 

Può essere previsto da contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), accordi sindacali o contratti di secondo livello aziendali o territoriali ed erogato con cadenza annuale, semestrale o mensile, a seconda delle politiche aziendali.

Essendo una forma di retribuzione, il premio di produzione è soggetto a tassazione. Tuttavia, al ricorrere di determinate condizioni, la legge prevede la possibilità di beneficiare di un trattamento fiscale agevolato. 

Ma come funziona esattamente la tassazione del premio di produzione? E quali sono le condizioni per accedere delle agevolazioni fiscali?

In questo articolo vedremo tutto quello che c’è da sapere, con un focus particolare sulle ultime novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e su come determinare l'importo netto del premio di produzione a partire dal lordo, con l’aiuto di un esempio pratico.

tassazione premio di produzione
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che cosa è il premio di produzione?

Il premio di produzione è un incentivo economico che può essere riconosciuto ai lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato, se previsto dal CCNL applicato, da accordi sindacali oppure da contratti di secondo livello aziendali o territoriali.

Sempre più aziende scelgono di ricorrere a questo strumento non solo come forma di riconoscimento per l’impegno dei dipendenti, ma anche come leva strategica per migliorare la competitività interna. 

Questo sistema di incentivazione può contribuire in modo significativo ad aumentare la motivazione individuale e a rafforzare il senso di appartenenza all’organizzazione. I lavoratori percepiscono un legame diretto tra le loro performance e la retribuzione, con effetti positivi sia sull’operatività che sul clima aziendale.

Nel dettaglio, il premio di produzione è una forma di retribuzione legata al raggiungimento di obiettivi specifici, che vengono generalmente stabiliti a inizio anno o a intervalli di tempo regolari. L’azienda definisce anche i parametri attraverso cui valutare il raggiungimento di questi obiettivi, insieme alle modalità di calcolo del premio spettante in caso di esito positivo.

Alla fine del periodo previsto per il raggiungimento degli obiettivi, il datore di lavoro verifica i risultati ottenuti dai lavoratori in base ai parametri stabiliti precedentemente. Se gli obiettivi sono stati centrati, procede con l’erogazione del premio di produzione ai dipendenti aventi diritto.

Se previsto dalla contrattazione collettiva o da altri accordi specifici, i lavoratori possono decidere in che forma ricevere il premio di produzione:

  • erogazione diretta in busta paga;
  • conversione del premio di produzione in welfare aziendale, scegliendo tra le soluzioni offerte dall’impresa e incluse nel piano di welfare (buoni pasto, servizi per l’infanzia, corsi di formazione, …).

Il premio di produzione non deve essere confuso con il bonus aziendale. Il primo è regolato da accordi collettivi o aziendali e viene corrisposto solo se vengono raggiunti specifici obiettivi. È quindi strettamente legato a risultati misurabili e la sua erogazione dipende dal rispetto di criteri ben definiti.

Il bonus, invece, è una gratifica che l’azienda può decidere di riconoscere in modo discrezionale, senza vincoli contrattuali. Non è necessariamente legato alla performance o alla produttività e può essere erogato per premiare l’impegno individuale, fidelizzare il personale o riconoscere il raggiungimento di un determinato risultato.

Per essere considerato tale e consentire l’accesso ai benefici fiscali previsti dalla legge sulla tassazione del premio di produzione, è necessario che questo tipo di incentivo:

  • sia direttamente collegato a un miglioramento delle performance aziendali in termini di produttività, efficienza, redditività, qualità o innovazione;
  • si basi su obiettivi misurabili, in modo da poter verificare in modo oggettivo il raggiungimento dei risultati prefissati;
  • non ostacoli l’applicazione dell'imposta sostitutiva; ad esempio, l’attribuzione di un premio di risultato differenziato, graduato in ragione della RAL o in ragione dell’appartenenza del lavoratore ad un determinato settore aziendale o anche in ragione dei giorni di assenza registrati nel corso del periodo di maturazione del premio; 
  • infine, è necessario che l’incrementalità degli obiettivi si verifichi rispetto ad un periodo congruo definito dall’accordo.

tassazione del premio produzione.

Il premio di produzione, in quanto forma di retribuzione, è soggetto a ritenuti fiscali e contribuzione previdenziale. Questo porta molti lavoratori e datori di lavoro a interrogarsi sull’effettiva convenienza di questo incentivo: se e in che misura l’imposizione fiscale possa ridurne il beneficio per il dipendente e aumentare l’esborso per l’impresa.

La normativa italiana prevede un trattamento fiscale agevolato per i premi di produzione erogati nel settore privato, purché siano rispettati alcuni requisiti specifici. Questo regime è stato introdotto per rendere più vantaggioso, sia dal punto di vista economico che operativo, l’uso dei premi di produzione come strumento di incentivazione.

La tassazione del premio di produzione in misura agevolata è stata introdotta per la prima volta dalla Legge di Stabilità 2016, che ha previsto l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 10% sull’importo del premio. Tale imposta era applicabile fino a un tetto massimo di 2.000 euro lordi, elevato a 2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

Negli anni successivi, la misura è stata confermata, rivista e prorogata. Una svolta importante è arrivata con la Legge di Bilancio 2023, che ha ridotto ulteriormente l’aliquota agevolata al 5%. La Legge di Bilancio 2025 ha confermato questa aliquota ridotta per il triennio 2025–2027.

Per poter usufruire dell’agevolazione del 5% sulla tassazione del premio di produzione, devono però essere soddisfatte alcune condizioni:

  • il lavoratore deve aver percepito, nell’anno precedente all’erogazione del premio, un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro;
  • l’importo massimo del premio soggetto all’aliquota agevolata è 3.000 euro lordi annui. Se un dipendente riceve più premi da datori diversi, il limite massimo per fruire della tassazione agevolata resta comunque fissato a 3.000 euro complessivi.

Per le aziende che adottano forme di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro, il Decreto legge n. 50/2017 ha introdotto una nuova agevolazione di tipo contributivo: i contributi previdenziali in capo al datore di lavoro sono ridotti di 20 punti percentuali, limitatamente a una quota di premio non superiore ad euro 800, e sono inoltre esclusi gli obblighi contributivi in capo al lavoratore sullo stesso importo.

Nel caso in cui venga erogato un premio di importo superiore, l’eccedenza sarà soggetta alla tassazione ordinaria. Ad esempio, se un dipendente riceve un premio di 2.500 euro, tutto l’importo sarà tassato con l’aliquota agevolata del 5%. Se invece il premio ammonta a 3.500 euro, solo 3.000 euro saranno tassati con il regime ridotto, mentre i 500 euro eccedenti saranno soggetti all’aliquota ordinaria.

come calcolare il premio di produzione netto.

Per calcolare il premio di produzione netto e determinare l’effettivo importo che il lavoratore riceverà, è necessario innanzitutto conoscere il valore lordo del premio stesso. Per farlo è sufficiente consultare le buste paga (scopri come leggere la busta paga correttamente).

Successivamente, bisogna calcolare i contributi previdenziali INPS a carico del lavoratore, che devono essere versati anche sui premi di produzione. La normativa attuale prevede un’esenzione contributiva fino a 800 euro in caso di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro: ciò significa che fino a questa soglia non si applicano trattenute INPS (scopri di più sulle trattenute in busta paga). Se l’importo del premio è superiore, i contributi si calcolano regolarmente.

Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che un lavoratore riceva un premio di produzione lordo pari a 2.000 euro:

  • poiché l’importo supera la soglia di esenzione di 800 euro, il lavoratore deve pagare i contributi previdenziali. Applicando l’aliquota del 9,19% sui 2.000 euro, i contributi da versare corrispondono a 183,80 euro (2.000 x 9,19%);
  • dopodiché, bisogna sottrarre i contributi dall’importo lordo del premio. Il risultato è 1.816,20 euro (2.000 - 183,80) e corrisponde all’importo su cui applicare l’imposta sostitutiva;
  • se il lavoratore possiede i requisiti per accedere alla tassazione agevolata, a tale importo si applica l’aliquota del 5%. L’imposta sarà pari a 90,81 euro (1.816,20 × 5%);
  • sottraendo l’imposta dall’importo lordo, si ottiene il valore netto del premio di produzione, ovvero 1.725,39 euro (1.816,20 - 90,81).

Per calcolare correttamente il premio di produzione netto, è fondamentale tenere conto anche della modalità con cui l’incentivo viene erogato: esso, infatti, può essere corrisposto direttamente in busta paga oppure convertito, in tutto o in parte, in servizi di welfare aziendale.

Se il lavoratore decide di ricevere il premio di produzione in busta paga, si applica la procedura descritta in precedenza: dall’importo lordo si sottraggono eventuali contributi INPS e, se sussistono i requisiti per accedere alla tassazione agevolata, si calcola l’imposta sostitutiva del 5%, che deve essere anch’essa sottratta dal lordo per ottenere il netto. 

Ma cosa succede se su un premio lordo di 2.000 euro il dipendente sceglie di convertire 300 euro in servizi di welfare aziendale? Questi 300 euro saranno completamente esenti da tassazione. La parte restante, pari a 1.700 euro, sarà invece soggetta a tassazione agevolata. 

Il premio di produzione è uno strumento utile per valorizzare le performance dei dipendenti e incentivare la crescita aziendale. Tuttavia, per sfruttarne appieno i benefici, è fondamentale conoscerne il funzionamento e le regole che ne disciplinano l’erogazione.

Capire come funziona la tassazione, quali requisiti consentono l’accesso alle agevolazioni e come calcolare il valore netto del premio permette a lavoratori e imprese di fare scelte più informate e consapevoli.

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