Il lavoro straordinario è l’attività lavorativa svolta oltre l’orario normale di lavoro, generalmente fissato in 40 ore settimanali. Si tratta di un impegno che esula da quello normalmente dovuto ed è pertanto retribuito con maggiorazioni in busta paga, che variano in base al CCNL applicato.

Questo istituto è ampiamente regolato dalla legislazione italiana e dalla contrattazione collettiva di categoria. Tuttavia, può essere complesso comprendere nel dettaglio come funziona.

Ecco tutto quello che devi sapere sugli straordinari in busta paga, dai diritti del lavoratore alle tipologie di maggiorazioni previste.

straordinari in busta paga
straordinari in busta paga

lavoro straordinario: che cosa è?

L'articolo 1 del Decreto Legislativo n. 66 dell'8 aprile 2003 definisce il "lavoro straordinario" come il lavoro svolto oltre l'orario normale di lavoro. Quest’ultimo è generalmente fissato in 40 ore settimanali. Tuttavia, l'articolo 3, comma 2, dello stesso Decreto stabilisce che la contrattazione collettiva può prevedere un orario di lavoro di durata inferiore.

Questo significa che, se l'orario di lavoro previsto dal contratto è di 40 ore settimanali, ogni ora lavorata oltre la 40esima è da considerare straordinaria. Allo stesso modo, se il contratto prevede un orario settimanale di 38 ore, il lavoro straordinario inizierà dalla 39esima ora.

L’istituto si applica ai contratti di lavoro subordinato a tempo pieno. Per quanto riguarda i rapporti di lavoro part-time, se il datore di lavoro chiede al dipendente di svolgere le sue mansioni oltre l'orario previsto dal contratto, ma senza superare la durata massima stabilita dalla legge (40 ore settimanali), si parla di "lavoro supplementare".

quando è consentito fare straordinario?

La legge stabilisce che il ricorso al lavoro straordinario deve essere contenuto per tutelare l'integrità psico-fisica del lavoratore perché un eccesso di ore lavorate può aumentare il rischio di stress e affaticamento cronico (leggi anche: come gestire lo stress da lavoro). Inoltre, chiarisce che la regolamentazione delle modalità di esecuzione delle prestazioni è demandata alla contrattazione collettiva.

Se il CCNL applicabile non prevede regolamentazioni specifiche, è possibile ricorrere al lavoro straordinario solo previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore per un massimo di 250 ore all’anno.

In deroga al limite delle 250 ore annue, l’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 66 dell'8 aprile 2003 stabilisce che il lavoro straordinario è consentito nei seguenti casi, salvo diversa indicazione contenuta nei contratti collettivi:

  • quando l'azienda ha esigenze tecnico-produttive che non possono essere fronteggiate con l'assunzione di altri dipendenti;
  • in situazioni di forza maggiore;
  • quando la mancata esecuzione del lavoro straordinario potrebbe causare un pericolo grave e immediato o danni a persone o all’attività produttiva;
  • in occasione di eventi come fiere, mostre e manifestazioni collegate all'attività produttiva o per l'allestimento di prototipi e modelli, purché tali esigenze siano comunicate preventivamente agli uffici competenti e alle rappresentanze sindacali aziendali in tempo utile.

quante ore di straordinario si possono fare in un mese?

Il Decreto Legislativo n. 66 dell'8 aprile 2003 stabilisce che la durata media dell’orario di lavoro non può superare le 48 ore settimanali, comprese le ore di straordinario. Inoltre, in mancanza di una disciplina collettiva applicabile, la legge chiarisce che il ricorso al lavoro straordinario non deve eccedere le 250 ore all’anno.

La durata media dell'orario di lavoro deve essere calcolata su un periodo non superiore a 4 mesi. Tuttavia, il suddetto Decreto stabilisce che i CCNL possono estendere questo limite fino a 6 o 12 mesi per motivi oggettivi, tecnici o organizzativi.

Quando questi limiti non vengono rispettati, il datore di lavoro è soggetto a sanzioni amministrative. 

Se si supera la media delle 48 ore di lavoro settimanali su un periodo di 4 mesi, è prevista una sanzione che varia dai 240 ai 1.800 euro. Se la violazione interessa più di 5 lavoratori, la sanzione aumenta a una cifra compresa tra 960 e 3.600 euro. Se, invece, riguarda più di 10 lavoratori, va dai 2.400 ai 12.000 euro.

Nel caso in cui venga superato il limite di 250 ore annue, in mancanza di disciplina collettiva applicabile, il datore di lavoro rischia una sanzione tra i 25 e i 154 euro. Se la violazione interessa più di 5 lavoratori o si verifica per più di 50 giornate lavorative in un anno solare, la sanzione aumenta a una cifra compresa tra 154 e 1.032 euro.

quanto viene pagato lo straordinario in busta paga?

Le ore di lavoro straordinario devono essere compensate con maggiorazioni retributive - stabilite dai contratti collettivi nazionali di lavoro - che variano a seconda del CCNL applicabile e del numero di ore straordinarie effettivamente lavorate.

La maggiorazione si calcola sulla retribuzione base percepita dal lavoratore. Per fare un esempio, il CCNL Commercio prevede una maggiorazione del 15% rispetto alla paga oraria base per le ore straordinarie dalla 41esima alla 48esima ora settimanale e del 20% per le ore oltre le 48 settimanali.

Se il datore di lavoro non applica le maggiorazioni previste dal proprio CCNL, può essere soggetto a una sanzione amministrativa che varia da 25 a 154 euro. Se la violazione coinvolge più di 5 lavoratori o avviene per oltre 50 giornate lavorative in un anno, la sanzione può aumentare fino a una cifra compresa tra 154 e 1.032 euro.

L'articolo 5 del Decreto Legislativo n. 66 dell'8 aprile 2003 stabilisce che la contrattazione collettiva può prevedere riposi compensativi per i lavoratori.

Questi ultimi si basano sul sistema della banca ore: le ore straordinarie vengono accumulate su un conto personale, da cui il lavoratore può attingere quando desidera usufruire di riposi compensativi.

straordinari festivi.

Le maggiorazioni retributive per il lavoro straordinario aumentano ulteriormente quando la prestazione straordinaria ricade in giorni festivi o di domenica. Il CCNL Commercio, per esempio, stabilisce che le ore di lavoro straordinarie lavorate in questi giorni sono retribuite con una maggiorazione del 30% sulla paga base.

straordinari notturni.

Un discorso simile vale per il lavoro straordinario svolto nei turni notturni, che vanno dalle ore 22:00 alle ore 06:00. Anche in questo caso, le maggiorazioni retributive sono più alte. Il CCNL Commercio prevede una maggiorazione del 50% per le ore di lavoro straordinario effettuate durante la notte.

quando vengono pagati gli straordinari?

La legge non specifica un termine esatto entro il quale gli straordinari devono essere retribuiti. Generalmente, queste prestazioni vengono pagate nella busta paga del mese in cui sono state effettuate.

Le ore straordinarie possono anche essere retribuite a forfait, ovvero con un importo fisso mensile concordato tra datore di lavoro e lavoratore. La retribuzione forfettaria non può mai essere inferiore rispetto a quella normalmente riconosciuta per l’impegno eccedente l’orario di lavoro e deve essere sempre commisurata alle ore di lavoro effettivamente svolte.

In caso di dimissioni, licenziamento o scadenza del contratto, le ore di straordinario devono essere retribuite insieme all'ultimo stipendio. Se il datore di lavoro non provvede al pagamento, il lavoratore ha diritto a reclamare quanto dovuto entro 5 anni dalla conclusione del rapporto di lavoro, eventualmente rivolgendosi a un avvocato, a un sindacato o all'ispettorato del lavoro per ottenere supporto e far valere i propri diritti.

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