calcolatore di risparmio:
scopri la tua potenziale riduzione dei costi del personale.
Grazie alle nostre soluzioni specializzate e alla conoscenza approfondita del mondo HR, siamo in grado di strutturare soluzioni ad hoc per consentire alle aziende di ridurre i costi del personale. Rispondendo a poche e semplici domande, potrai ottenere risultati personalizzati in tempo reale basati sul tuo contesto aziendale.
calcola ora il risparmiocosti del personale: quali sono e come calcolarli.
I costi del personale rappresentano una delle voci più significative nel bilancio aziendale e comprendono una serie di spese associate ai dipendenti. Questi costi, diretti e indiretti, infatti, non si limitano solo agli stipendi netti, ma includono anche altri elementi fondamentali.
Ecco quali e come calcolare i costi totali del lavoro.
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cosa rientra nei costi del personale?
Tra le principali voci che compongono i costi del personale troviamo:
- gli stipendi lordi (RAL - retribuzione annua lorda), che rappresentano la retribuzione complessiva dei dipendenti prima delle trattenute fiscali e contributive.
- gli importi erogati in busta paga in corrispondenza della tredicesima e quattordicesima mensilità
- i contributi previdenziali e assicurativi, ovvero le somme che l'azienda versa agli enti di previdenza e assistenza sociale per garantire la copertura pensionistica e sanitaria dei lavoratori.
- il TFR (trattamento di fine rapporto) liquidato dal datore di lavoro al professionista in occasione dell’uscita di quest'ultimo dall’azienda
- altre voci di spesa come benefit. welfare aziendale, costi di ricerca, selezione, inserimento in azienda e formazione del personale.
A loro volta, questi costi possono essere suddivisi in due categorie principali:
- I costi diretti del lavoro comprendono gli stipendi, la formazione, le trattenute e i contributi. Ma anche le spese relative ai professionisti, interni o esterni, che si occupano della gestione HR o agli strumenti e tecnologie utilizzate per gestire e ottimizzare i processi di gestione del personale.
- I costi indiretti del lavoro, invece, possono essere più difficili da identificare e includono tutti quegli elementi necessari per permettere il corretto svolgimento delle attività di ciascun lavoratore, come materiali, servizi e manutenzione. Ma non solo: vi rientrano anche tutte quelle spese legate a effort e tempistiche prolungate per l’inserimento di nuovi lavoratori, così come l'assenteismo e il turnover, che impattano negativamente sulla produttività e sui profitti dell'azienda. Tutti elementi incidono e aumentano il costo effettivo del personale.
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quali altri fattori incidono sui costi del personale.
Quando si affronta il tema dei costi del personale, è essenziale considerare una serie di fattori che possono intersecarsi tra loro e influenzarsi reciprocamente.
In aggiunta, a quanto riportato precedentemente, infatti, vi sono altri fattori, assai determinanti, che bisogna conoscere e che possono incidere in modo importante sul costo del personale :
- dimensione e settore aziendale: il numero di dipendenti e il settore di appartenenza dell'azienda sono due fattori chiave. Aziende e settori che richiedono competenze specialistiche tendono ad avere costi del lavoro più elevati.
- ruolo e competenze: le qualifiche e le responsabilità dei dipendenti influiscono significativamente sul costo del lavoro. Professionisti con competenze elevate e posizioni di responsabilità, generalmente, richiedono salari più alti e un maggiore investimento in formazione.
- tipologia di contratto: la tipologia di contratto scelta per ogni dipendente (ad esempio, tempo indeterminato, part-time, collaborazioni esterne) incide notevolmente sul costo complessivo del personale.
- condizioni lavorative: orari di lavoro, flexible benefits, welfare aziendale, bonus e incentivi sono elementi che variano a seconda del contratto e del settore, e che impattano sul costo del personale e del lavoro.
- sgravi contributivi e agevolazioni fiscali: anche le misure introdotte dallo Stato per sostenere l'occupazione e incentivare le assunzioni possono incidere positivamente sui costi del personale. A seconda di quanto previsto dalle manovre, infatti, possono consentire alle aziende di beneficiare della riduzione o dell'esonero, totale o parziale, dei contributi previdenziali dovuti per i propri dipendenti.
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come si calcola il costo del personale.
Il calcolo del costo del personale è un processo fondamentale per le aziende, poiché fornisce una panoramica chiara e dettagliata dell’incidenza del costo della forza lavoro sul budget generale.
Le variabili sono innumerevoli e non sarebbe dunque corretto stabilire una formula valida una volta per tutte.
Tuttavia, volendo fornire un esempio del costo di un singolo dipendente, con contratto a tempo indeterminato full-time, che guadagna 1800€ lordi al mese, il calcolo da eseguire sarebbe il seguente:
- retribuzione annua (non comprensiva di 13°): 1.800 x 12= 21.600 €
- tredicesima: 21.600 + 1800 = 23.400 € (RAL)
- contributi previdenziali e assistenziali a carico dell’azienda (percentuale media 30%): 23.400 x 30% = 7.020 €
- quota TFR da accantonare: 23.400 : 13,5 = 1.733,34 € - TFP( 23.400*0.50%) = 117
- somma complessiva: 23.400 + 7.020 + 1.733,34 - 117= 32.036,34 €
A questo, realisticamente, andrebbero sommati i costi diretti e indiretti visti sopra, il costo legato ai cd. CTB INAIL e eventuali costi aggiuntivi per fondi di categoria. Una volta sommati tutti questi elementi, si otterrà il costo totale del dipendente per l'azienda.
È cruciale effettuare questo calcolo in modo accurato e regolare per pianificare il budget aziendale, valutare la redditività e assicurare una gestione finanziaria efficiente.
calcola ora il risparmio
perché è necessario abbassare il costo del lavoro? i vantaggi.
Ogni azienda è alla costante ricerca di soluzioni efficaci per incrementare i ricavi e ridurre i costi. Un aspetto che ha a che fare con la sopravvivenza, la competitività e la crescita a lungo termine dell’organizzazione.
In questo senso, ridurre costi del personale richiede strategie mirate che consentano ai responsabili HR un'ottimizzazione strategica e responsabile delle spese. Un risparmio che dovrà essere ben calibrato per non intaccare il benessere dei lavoratori, ma, al contrario, favorire un ambiente di lavoro positivo e stimolante in cui tutte le risorse siano impiegate nel modo più efficace ed efficiente possibile.
La riduzione dei costi aziendali legati al personale, permetterà all’azienda di aumentare gli investimenti e ridistribuire le risorse in attività strategiche come innovazione, marketing e sviluppo del prodotto, in modo da favorire una maggiore competitività sul mercato.
calcola ora il risparmiocome ridurre i costi del personale?
Esistono diverse soluzioni efficaci per ridurre i costi legati al personale, senza per questo penalizzare il benessere dei dipendenti o la produttività aziendale. Ecco strategie ed esempi concreti per l'ottimizzazione e la riduzione dei costi aziendali.
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outsourcing (esternalizzazione del lavoro e HR).
Esternalizzare, in parte o in toto, alcune mansioni può consentire alle aziende di ridurre i costi del lavoro, ottenere un supporto specializzato su determinate aree di interesse e concentrarsi sul proprio core business.
L’esternalizzazione può riguardare diverse tipologie di attività:
- facility management
- logistica
- fine linea
- office & hospitality
Ma può anche riguardare i processi HR. In questo caso si parla di:
- RPO (Recruitment Process Outsourcing),
- TPO Training Process Outsourcing)
- APO (Administration Process Outsourcing)
- o più genericamente di HR Process Outsourcing (nel caso in cui l’esternalizzazione dovesse coinvolgere un mix di processi legati alle risorse umane).
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somministrazione di lavoro, staff leasing e supporto inhouse.
Ricorrere a modalità di lavoro flessibili, a tempo determinato o indeterminato, permette alle aziende di aumentare l'efficienza nella gestione del personale e ottenere il supporto di un partner esperto per tutto ciò che riguarda la ricerca, selezione e gestione amministrativa dei lavoratori.
Questo consente di ridurre e ottimizzare i costi e modulare le esigenze di personale, ad esempio, sulla base di necessità di incremento o riduzione dell'organico per periodi di picchi e flesso di produttività, in relazione a particolari progetti o necessità di attingere a competenze specifiche non comunemente presenti in azienda.
Con il supporto Inhouse, inoltre, le organizzazioni possono contare sulla presenza del partner direttamente in azienda per realizzare soluzioni personalizzate a supporto di ricerca e selezione di personale, somministrazione e creazione di progetti ad hoc per la gestione della forza lavoro flessibile.
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welfare aziendale.
Il welfare aziendale è un insieme di iniziative e servizi che le aziende offrono ai propri dipendenti per migliorare il loro benessere e la qualità della vita lavorativa.
Investire in soluzioni e piattaforme di welfare permette alle imprese di ridurre il costo del lavoro in modo significativo. Infatti, l'adozione di questi programmi consente una deduzione fiscale che abbassa l'imponibile del reddito d'impresa.
Inoltre, le retribuzioni erogate attraverso il welfare non sono soggette ai contributi INPS (circa il 30% dell'imponibile previdenziale) e ai premi INAIL, offrendo un'ulteriore riduzione dei costi del personale.
Un'azienda che sceglie di investire nel welfare, dunque, non solo ottiene un risparmio economico, ma aumenta anche la soddisfazione e la produttività dei propri dipendenti. Quando si tratta riduzione dei costi aziendali, il welfare è il miglior alleato delle aziende.
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fringe e flexible benefit.
I benefit aziendali rappresentano un insieme di vantaggi aggiuntivi offerti ai dipendenti, oltre alla retribuzione base, che rientrano tra gli strumenti di welfare più comuni e utilizzati dalle aziende. Non sorprende, quindi, che siano un valido mezzo per l'ottimizzazione di costi del personale e la riduzione dei costi aziendali nel complesso.
Possono essere di due tipologie:
- Fringe benefit: benefici accessori e in natura (buoni pasto, buoni carburante, auto e/o telefono aziendale, servizio mensa…)
- Flexible benefit: servizi o beni che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti per aumentarne benessere e potere d’acquisto. Non rappresentando una retribuzione vera e propria sono esenti da carichi impositivi e contributivi.
Investire nei benefit può effettivamente contribuire alla riduzione dei costi del personale in due modi:
- da un lato, infatti, i benefit possono essere più vantaggiosi dal punto di vista fiscale, in quanto possono essere dedotti fiscalmente.
- dall'altro, invece, possono aumentare il valore complessivo dell'offerta lavorativa dell'azienda, rendendola più attraente per i potenziali dipendenti.
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formazione continua.
Aggiornare e riqualificare le competenze delle proprie persone è un fattore strategico per garantire la competitività aziendale e l’innovazione nel lungo termine, nonché ridurre i costi del personale.
Difatti, in un contesto caratterizzato da carenza di lavoratori e competenze qualificate, la formazione aziendale può supportare le aziende riducendo la necessità di rivolgersi al mercato del lavoro estero per trovare professionisti con le competenze necessarie e/o acquisire talenti con le giusti attitudini ed esperienze da formare rispetto alle necessità specifiche dell'organizzazione.
Questo può consentire di ridurre i costi del personale e, in particolare, le spese legate alla ricerca, selezione e inserimento di nuove figure in azienda, così come di tutti quei possibili effetti negativi dovuti alla difficoltà di coprire una posizione vacante per un lungo periodo di tempo. In aggiunta, avere dipendenti qualificati comporta una maggiore efficienza e produttività, aumentando la competitività dell’azienda sul mercato. Ciò riduce la necessità di assumere nuovo personale e abbassa il tasso di turnover, poiché i dipendenti si sentono valorizzati e, di conseguenza, meno inclini a cercare nuove opportunità.
Allo stesso tempo esistono numerose opportunità di finanziamento per la formazione aziendale (cd. corsi finanziati per la formazione) e detrazioni ( esempio: credito d’imposta formazione 4.0) a cui le aziende possono attingere garantendo un risparmio sui costi del lavoro.
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calcola il tuo potenziale risparmio
come risparmiare sui contributi dei dipendenti.
Ecco alcuni esempi concreti che le aziende possono mettere in pratica per risparmiare sui contributi dei dipendenti e ridurre i costi del personale.
Un primo passo fondamentale è l'analisi approfondita delle normative vigenti e delle potenziali agevolazioni fiscali e contributive. In Italia, ad esempio, periodicamente vengono introdotte misure a sostegno dell'occupazione che prevedono sgravi contributivi, soprattutto per specifiche categorie di lavoratori o per nuove assunzioni.
Anche la scelta del contratto di lavoro può influenzare l'ammontare dei contributi da versare e portare a una riduzione costi del personale. Alcune tipologie contrattuali, come l'apprendistato o i contratti a tempo determinato in determinate circostanze, possono prevedere aliquote contributive ridotte. In questo modo, è possibile ottimizzare i costi aziendali legati alle nuove assunzioni.
È importante, inoltre, monitorare costantemente le evoluzioni legislative e le interpretazioni fornite dagli enti previdenziali e dall'Agenzia delle Entrate per cogliere tempestivamente eventuali nuove opportunità di risparmio o modifiche normative che potrebbero impattare sui costi del lavoro. Una consulenza specializzata in materia giuslavoristica e fiscale può essere preziosa per navigare questo complesso panorama normativo e individuare le soluzioni più adatte alle specifiche esigenze aziendali.
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