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Se stai cercando professionisti per supportare la forza vendita della tua azienda e cerchi agenti di commercio o rappresentanti che possano supportare i tuoi obiettivi di business, puoi affidarti a professionisti del settore che dispongono di ampi database di contatti e di una conoscenza approfondita del mercato del lavoro.  

Gli agenti di commercio vengono inseriti in azienda tramite un contratto di agenzia e rappresentanza commerciale tra le case mandanti e gli agenti e rappresentanti di commercio. Tale mandato è disciplinato dalle norme contenute nell’Accordo Economico Collettivo – AEC.

Le aziende che hanno concesso un mandato ad agenti di commercio devono mantenere un attento monitoraggio in merito alla gestione dell’Enasarco: la forma di previdenza obbligatoria che si affianca alla mutua dei commercianti. 

Pertanto, al termine di ogni esercizio, sarà opportuno effettuare i dovuti controlli per verificare la correttezza del proprio comportamento. 

• La misura dei contributi Enasarco: il carico contributivo grava, per la metà, sull’azienda mandante e per la restante parte sull’agente di commercio. Tale ultima quota viene trattenuta dal mandante sul pagamento delle provvigioni e versata unitariamente all’Ente, dopo avere presentato il resoconto trimestrale delle provvigioni maturate. 
• Contributo fondo Previdenza: è il contributo previdenziale dovuto su tutte le somme pagate a qualsiasi titolo all’agente o al rappresentante di commercio in dipendenza del rapporto di agenzia (provvigioni, rimborsi spese, premi di produzione, indennità di mancato preavviso). Il contributo previdenziale è dovuto in favore degli agenti che operano individualmente o sotto forma di Società di persone. 
• Contributo fondo Assistenza: è il contributo previdenziale a totale carico della ditta preponente che deve essere versato agli agenti che svolgono la loro attività in forma di Società di capitali (Spa e Srl), in luogo del contributo al Fondo di Previdenza, calcolato su tutte le somme dovute in dipendenza del rapporto di agenzia o rappresentanza commerciale, senza alcun limite di minimale o massimale. 
• Contributo fondo FIRR: le ditte preponenti sono tenute ad accantonare annualmente una somma rapportata alle provvigioni liquidate agli agenti, secondo aliquote stabilite dagli accordi economici collettivi. I contributi per il fondo previdenza, fondo assistenza e FIRR sono per l’azienda costi d’esercizio. 

Il guadagno di un agente di commercio dipende quasi sempre dalle sue capacità di vendita. L'azienda può prevedere un rimborso spese a copertura dei costi vivi, a cui si aggiungono le provvigioni maturate sui contratti conclusi (e incassati).

1. Forma percentuale: la forma in assoluto più utilizzata, le percentuali vengono individuate principalmente nei seguenti modi: accordo tra le parti in sede di stesura del contratto di lavoro o di mandato; percentuali già individuate dalla società, uguali per tutti gli agenti e consultabili presso apposite tabelle; percentuali variabili in base all'attività dei singoli venditori, al fine di aumentare la competizione interna e le vendite. Le normative non prevedono una percentuale minima: di conseguenza le provvigioni non sono soggette ad alcun minimo tabellare.
2. Forma sovrapprezzo: consiste nel calcolare le provvigioni sulla base della differenza tra il prezzo al quale l'agente riesce a vendere il prodotto o il servizio e il prezzo minimo di vendita stabilito a monte dalla società.
3. Forma a importo fisso per ogni ordine: la provvigione può consistere nel riconoscimento di un importo fisso per ogni ordine che si riesce a piazzare.
4. Forma a provvigione base più provvigione premio aggiuntiva: questa forma prevede di aggiungere delle provvigioni extra come premio per il raggiungimento di obiettivi di fatturato predeterminati.
5. Forma mista a importo fisso più provvigioni: gli agenti che operano in questa forma ricevono una retribuzione che è composta da una parte fissa e dalle provvigioni, calcolate solitamente in forma percentuale. Anche la quota fissa viene stabilita tra le parti in fase di stesura del mandato e prende il nome di "fisso provvigionale mensile".
6. Forma mista a minimo garantito, detta anche integrazione provvigionale: prevede che, prima di iniziare la collaborazione, le parti stabiliscano un compenso minimo mensile, raggiungibile tramite le provvigioni o con una integrazione salariale.
7. Forma mista ad acconti o anticipazioni provvigionali: l'acconto provvigionale è, di fatto, un prestito che il datore di lavoro può decidere di accordare all'agente per svariati motivi. L'anticipo va conguagliato tramite le provvigioni successivamente maturate e, nel caso in cui queste non fossero sufficienti, recuperato attraverso gli strumenti indicati dalle normative