Nel 1950, il genio di Alan Turing - attraverso il suo celebre articolo “Computing Machinery and Intelligence” - aveva ipotizzato la possibilità di simulare una conversazione umana attraverso un software. Nel suo paper, lo storico matematico e crittografo britannico propose di determinare l’intelligenza di un robot attraverso la sua capacità di simulare un dialogo umano senza che il suo interlocutore se ne accorgesse. La prova, passata alla storia come test di Touring, segna probabilmente l’inizio di una rivoluzione che ci accompagna ancora oggi. A distanza di 70 anni da quella pubblicazione, infatti, la sua proposta non è più una semplice ipotesi, ma una realtà concreta. Con un nome ben preciso - chatbot - e concrete ricadute nella nostra quotidianità.

colleghi lavorano sulla realizzazione di un chatbot
colleghi lavorano sulla realizzazione di un chatbot

chatbot: significato e traduzione. 

Il termine “chatterbot”, di origine inglese, deriva dalla fusione di due parole “chat” conversare e “bot”, robot. L’espressione è stata coniata dall’informatico Michael Mauldin, creatore del Chatbot Verbot e di Lycos, uno dei primi motori di ricerca della storia di internet. Come spesso accade, quando la tecnologia entra far parte della nostra quotidianità, non crea grosse fratture, ma si inserisce in quella che è la nostra routine in maniera quasi impercettibile. All’inizio a piccoli passi e poi in maniera sempre più pervasiva. Nella realtà odierna, infatti, molto più spesso di quanto siamo pensati a credere, parliamo con macchine che non solo offrono una risposta coerente alle nostre domande, ma simulano persino le dinamiche di una normale conversazione tra umani.

Questo avviene spesso nelle ricerche all’interno di un sito internet, oppure tramite i programmi di messaggistica dei social network. Ad esempio quando contattiamo (o veniamo contattati) da un’azienda a cui siamo interessanti. Ma anche quando ci rivolgiamo ai più sofisticati assistenti virtuali presenti nei nostri smartphone.

cos'è un chatbot?

Un chatbot è un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. I modelli più diffusi e comuni utilizzano i sistemi di messaggistica istantanea come Messenger, WhatsApp o Telegram. Il dialogo può essere riprodotto sia attraverso un testo sia in modalità vocale.

Lo sviluppo e la precisione dei chatbot è aumentata nel corso degli anni e ha continuato a crescere con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, del machine learning e l'elaborazione del linguaggio naturale per le macchine. 

Oggi questi software elaborano risposte di ogni tipo. Ci sono programmi più semplici e diffusi, in grado di rispondere in maniera automatizzata tramite una serie di parole chiave. E ne esistono altri più sviluppati, che riescono a sfruttare le possibilità offerte dal machine learning e dall’Intelligenza Artificiale per fornire risposte non automatizzate, ma legate ad un’attività colloquiale. Questi assistenti virtuali si basano sulla comprensione del linguaggio naturale e riescono ad apprendere le preferenze dell'utente, adeguando le ricerche e risposte in base ad esse. Fanno parte di questa categoria di chatbot:

  • Siri di Apple,
  • Alexa di Amazon,
  • Cortana di Microsoft,
  • Google Assistant. 

Fondamentalmente un chatbot rappresenta una nuova modalità di dialogo con un utente/cliente. Una possibilità che ha avuto un'accelerazione con il diffondersi degli smartphone, delle app e del digitale a 360 gradi. 

le implicazioni sull’attività, un chatbot per parlare con i clienti.

I chatbot sono in grado di dialogare in maniera istantanea con clienti, consumatori, follower. Inoltre, riuscendo a replicare una conversazione, possono offrire assistenza su molti aspetti logistici mantenendo il volto umano all’azienda. Proprio grazie a queste capacità sono diventati uno strumento potente per le aziende. Attraverso il loro utilizzo, infatti, diverse realtà hanno avuto la possibilità di aprire dei canali di dialogo con un numero potenzialmente illimitato di clienti, anche in modo proattivo, ossia senza dover necessariamente attendere un’iniziativa dell’utente stesso.

Ecco alcuni dei vantaggi che l’utilizzo di un chatbot può portare alle aziende:

  • fornire notizie e informazioni in modo puntuale in base a parametri forniti dai clienti o dagli utenti;
  • rispondere in tempo reale alle domande, risolvendo direttamente molti problemi logistici;
  • aumentare l’engagement e il coinvolgimento dei propri utenti
  • attuare attività promozionali e di marketing targettizzate;
  • aiutare i clienti nell'acquisto di prodotti e servizi;
  • consentono di delegare al software una serie di lavori noiosi e ripetitivi;
  • la loro operatività è instancabile, ma possono anche essere differenziati, così da offrire agli utenti un dialogo personalizzato.

Più in generale, un chatbot ben realizzato semplifica la vita aziendale. Fa risparmiare tempo, migliora la reputazione del brand e permette di mantenere un rapporto stretto con i clienti, senza bisogno di far intervenire un operatore umano.

come creare un chatbot

Realizzare un chatbot non è impossibile, ma richiede comunque un lavoro importante a monte. Riuscire a creare un software che sia in grado di rispondere in maniera coerente ed esaustiva ai propri clienti richiede impegno e lavoro. Prima di realizzarne uno è quindi necessario:

  • fare una corretta analisi dei pro e dei contro;
  • capire esattamente quali sono le esigenze della nostra azienda;
  • quanto la presenza di un assistente conversazionale impatti sul nostro business.

Fortunatamente, nel corso degli ultimi anni, con il successo riscontrato da questi software, sono nate molte applicazioni e strumenti capaci di creare chatbot e metterli in comunicazione con i diversi sistemi di messaggistica. Ciò ha reso possibile la creazione di assistenti virtuali anche senza la necessità di lavorare sui codici e programmare. 

i migliori tool per creare un chatbot.

Ecco una lista di alcuni dei tool più noti per creare chatbot:

  • chatfuel,
  • manychat,
  • onseguel,
  • botsify.

chatfuel

Chatfuel, è considerata una delle piattaforme migliori per il "bot builder" grazie ad un'interfaccia semplice con template già prefissati e la possibilità di intervenire sul codice per personalizzare il chatbot. Inizialmente nata per creare assistenti dedicati a Facebook e Telegram, si è presto allargata e oggi permette un’integrazione del bot anche sulle pagine aziendali di Instagram, Twitter e LinkedIn.
Con questo strumento è possibile inserire risposte automatiche, suggerire contenuti e link, ma anche inviare notifiche push ai propri clienti, favorendo un approccio proattivo.

manychat.

Manychat, è molto apprezzata perché integra strumenti che permettono di creare nuovi contatti e allargare la propria rete di potenziali clienti. Ha il limite di essere compatibile solo con Facebook Messenger e sms, ma le sue funzioni sono considerate comunque molto efficienti e rapide da implementare. La versione base è gratuita e non richiede sottoscrizione, tuttavia la piattaforma offre anche diversi abbonamenti, cuciti sulle diverse esigenze di ogni azienda.

I chatbot di Manychat rispondono ai bisogni degli utenti tramite il riconoscimento di alcune parole chiave, che vanno impostate in fase di configurazione. Non è quindi dotata di sistemi di machine learning e non riesce a simulare, se non in minima parte, le dinamiche di una conversazione umana.

sequel.

Sequel, è un altro tool molto utile per creare chatbot senza scrivere neanche una linea di codice. La caratteristica principale del programma è la sua versatilità, sia per quanto riguarda le piattaforme supportate, sia per l’ampia gamma di implementazioni possibili.

Questa piattaforma permette infatti di creare chatbot adatti per tutte le principali applicazioni di messaggistica, da Messanger a Telegram, passando per Kik.

Anche in questo caso, oltre ad un versione basic gratuita, il servizio offre alcune implementazioni a pagamento. Ci sono diversi template preimpostati, ma anche una lunga serie di personalizzazioni che rendono costantemente migliorabile il nostro assistente virtuale. 

La sua grande versatilità la rende inoltre uno strumento molto interessante soprattutto per le aziende che puntano su contenuti, storytelling e gaming. 

botsify.

Botsify si caratterizza per la sua facilità di utilizzo. è utile per creare chatbot dedicati in maniera specifica a Facebook Messenger. Il servizio ha una serie di template preimpostati e rende estremamente facile l’utilizzo e la condivisione di file come video e immagini. I suoi chatbot, grazie all’implementazione di Ai e machine learning, migliorano costantemente le loro perfomance, trovando modi sempre più intuitivi per rispondere agli utenti. 

Anche in questo caso, ad una versione gratuita e di base si affiancano diversi servizi a pagamento, grazie ai quali è possibile migliorare le prestazioni del proprio bot.

Se nessuno di questi servizi dovesse però soddisfare le vostre richieste, non è il caso di disperare. Sul web esistono tantissimi altri tool che permettono di creare il proprio chatbot. Non ci credete?
Eccone altri:

  • Chattypeople,
  • Motion.AI,
  • Flow XO
  • Noibo,
  • Userbot,
  • Smooch,
  • Facebook Messanger Platform.

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