Il ruolo del work engagement in ambito HR come fattore rilevante per il successo di un’impresa e la sua buona gestione sta diventando sempre più chiaro. Spesso, infatti, in situazioni in cui la mancanza di ulteriori incentivi si fa sentire, avere a disposizione una squadra di dipendenti motivati e coinvolti nel perseguimento degli obiettivi dell’azienda può davvero fare la differenza. 

Ma come definire con precisione il work engagement distinguendolo da altri fenomeni, e come valutarne le effettive conseguenze e l’impatto positivo sul luogo di lavoro? 

Analizziamo di seguito in dettaglio tutti gli aspetti che caratterizzano il work engagement in un’azienda. 

un gruppo di colleghi seduti ad un tavolo
un gruppo di colleghi seduti ad un tavolo

come si definisce il work engagement: parole chiave.

La definizione di questo particolare fenomeno è apparentemente semplice, ma non deve essere data per scontata. Per work engagement, secondo la definizione ufficiale, si intende in particolare “uno stato mentale positivo e di soddisfazione nei confronti del proprio lavoro caratterizzato da vigore, dedizione e immersione” (Schaufeli, Salanova, Gonzalez-Romá, & Bakker, 2002).

Innanzitutto, è necessario capire cosa si intende per vigore, dedizione e immersione. 

Il vigore di cui si parla nella definizione si riferisce all’energia, sia in senso fisico che mentale, con cui un lavoratore si dedica all’assolvimento dei suoi compiti, resistendo e sapendo reagire alle situazioni di stress o di difficoltà. Per dedizione si intende generalmente il coinvolgimento in prima persona del dipendente nel suo lavoro – un atteggiamento che consente di spendersi con passione e interesse per raggiungere gli obiettivi lasciando da parte mire o calcoli personalistici. 

In questi casi, infatti, è il lavoro in sé che ispira la persona e la rende orgogliosa di quello che fa (oltre che maggiormente disposta a compiere tutti gli sforzi necessari per giungere allo scopo desiderato). La terza parola chiave, infine, l’immersione, si riferisce alla capacità di un lavoratore di concentrarsi e di essere completamente assorbito dal lavoro. Anche questo è un fattore fondamentale, perché consente di assolvere i propri compiti in maniera efficiente, senza perdere tempo e senza distrazioni. 

work engagement: come favorirlo? 

Un’altra questione cruciale per la definizione del work engagement è stabilire se si tratti sostanzialmente di una disposizione caratteriale del lavoratore, o se dipenda prima di tutto dal rapporto che un dipendente instaura con l’azienda per cui lavora. 

Secondo le teorie più accreditate, il benessere psicologico che caratterizza il work engagement sarebbe riproducibile nelle aziende adottando tecniche che coinvolgano maggiormente il personale. Si tratterebbe, in particolare, di dimostrare fiducia nei dipendenti affidando loro incarichi di responsabilità e aumentando, allo stesso tempo, le risorse messe a disposizione dei lavoratori stessi. In altre parole, dunque, è possibile creare nell’ambiente di lavoro le condizioni favorevoli perché si sviluppi nei dipendenti un maggiore work engagement. 

Questo, tuttavia, non esclude il fatto che particolari disposizioni caratteriali delle singole persone influiscano più o meno direttamente sul risultato finale. Spesso, infatti, un’immersione eccessiva nel proprio lavoro può portare in alcuni soggetti allo sviluppo del cosiddetto workaholism: una vera e propria sorta di dipendenza dal proprio lavoro, da cui non si riesce a staccare. In altri casi, un aumento del carico di responsabilità, senza un’accurata valutazione del contesto, potrebbe causare episodi di burnout e finire per ridurre l’engagement, piuttosto che aumentarlo.  

Recenti studi dimostrano, infine, che è possibile stabilire già nei candidati presi in considerazione per una certa posizione una potenziale propensione verso il work engagement valutando fattori caratteriali come ottimismo, resilienza, determinazione.

l’impatto positivo e i vantaggi del work engagement.

In generale, dunque, per favorire effettivamente questo stato mentale positivo del lavoratore nei confronti del proprio lavoro è necessario valutare con attenzione le situazioni di partenza e approntare le strategie giuste che permettano di creare un equilibrio tra richieste e risorse. 

Se ciò avviene, del resto, i benefici e i vantaggi sono molteplici. Non solo, infatti, per il dipendente il proprio lavoro può diventare fonte di soddisfazione personale piuttosto che noiosa routine quotidiana. Un maggiore coinvolgimento e un investimento vero e proprio di energie, tempo e risorse nel lavoro, favoriscono senza dubbio anche aspetti come efficienza e produttività, aumentano le possibilità e le capacità di problem solving.

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