In questi ultimi anni, il termine "resilienza" ha conquistato un posto d'onore nel nostro vocabolario quotidiano. 

Il suo utilizzo, infatti, ha acquisito una connotazione sempre più psicologica e metaforica.. Oggi, con resilienza si indica sempre più la capacità delle persone di adattarsi a situazioni molto negative, riorganizzarsi in base agli eventi e riuscire a cogliere nuove opportunità a partire da contesti sfavorevoli. 

Ma il concetto di resilienza non si limita alla sola sfera individuale (sia essa privata o professionale), può anzi facilmente essere esteso al mondo business: si parla in questo caso di resilienza aziendale. 

In questo senso, non bisogna più considerarla come un mantra per tempi difficili, quanto piuttosto come un imperativo strategico, con applicazioni tangibili per raggiungere i propri obiettivi. Capire come sviluppare la resilienza aziendale non è più un “nice to have”.

In questo articolo proveremo a capire cosa significa, esattamente, essere un’organizzazione resiliente e quali passi concreti possono essere intrapresi per instaurare questa cultura all’interno della propria realtà aziendale.

resilienza aziendale: un uomo che tiene una riunione parlando vicino ad una lavagna con grafici, mentre i colleghi lo ascoltano

come creare una strategia di business resiliente.

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cos’è la resilienza aziendale?

La resilienza aziendale, chiamata anche resilienza organizzativa, è la capacità di un’organizzazione di adattarsi a situazioni di crisi o mutamenti del mercato, affrontando il cambiamento in modo costruttivo e, talvolta, riuscendo a innovarsi e rafforzarsi proprio grazie alla propria capacità di adattamento e flessibilità.

In sostanza, si tratta della capacità di un’azienda di affrontare e superare le sfide, garantendo la sua sopravvivenza, la continuità operativa (business continuity) e, possibilmente, emergendo rafforzata da situazioni difficili.

Pensando all’esempio della pandemia, le aziende che sono riuscite a sopravvivere, e in molti casi anche a uscirne migliori, sono quelle che non sono rimaste ferme, ancorate a modelli in quel momento inattuabili, ma che hanno saputo adattarsi a contingenze mutate. 

Lo smart working è l’esempio più immediato di questo adattamento, reso possibile dalle nuove tecnologie e dall’implementazione di software e strumenti in cloud.

le caratteristiche delle aziende resilienti.

Le aziende resilienti, in grado di gestire con successo le criticità, presentano le seguenti caratteristiche:

  • Sono in grado di sviluppare piani di emergenza e procedure di risposta alle crisi, come misure per la sicurezza dei dipendenti, la protezione dei dati, la continuità operativa e la gestione delle risorse.
  • Sanno adattarsi rapidamente alle condizioni mutevoli, ai cambiamenti del mercato, alle minacce esterne o alle nuove opportunità. 
  • In funzione di ciò, sono dotate di una struttura organizzativa e produttiva agile e flessibile.
  • Al contempo, hanno procedure ben definite per gestire situazioni di crisi e complesse. 
  • Sviluppano una comunicazione efficace con i dipendenti, i clienti e altre parti interessate, nonché la capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci.
  • Diversificano le attività e gli approvvigionamenti in modo da evitare la dipendenza da una singola fonte di reddito o da un’unica fonte di approvvigionamento in situazioni di crisi.
  • Riflettono sulle loro esperienze e imparano dagli eventi passati per migliorare costantemente la loro capacità di gestire le crisi future.
resilienza aziendale: un uomo che tiene una riunione parlando vicino ad una lavagna con grafici, mentre i colleghi lo ascoltano
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perché la resilienza è importante per un'azienda.

La resilienza è importante per un’azienda perché il mondo del lavoro e il contesto socioeconomico attuale sono altamente complessi e mutevoli. Le strutture rigide, come quelle conseguenti alle rivoluzioni industriali del Novecento, non rispondono alle esigenze di un mondo sempre più globalizzato, digitale e instabile.

Le aziende resilienti sono in grado di mantenere le operazioni durante situazioni di crisi. Ciò significa che possono continuare a fornire prodotti o servizi ai clienti, evitando interruzioni prolungate che potrebbero danneggiare la reputazione e la fiducia dei clienti. 

Inoltre, la resilienza aziendale aiuta le organizzazioni  a proteggere le proprie risorse. Inclusi dati, infrastrutture e personale. Questo è particolarmente importante in un’epoca in cui i dati aziendali sono sempre più preziosi e i cyber-attacchi  sono sempre più diffusi.

Da non sottovalutare, infine, il fatto che le aziende che dimostrano resilienza ispirano fiducia tra i clienti, i partner commerciali e altre parti interessate. La capacità di affrontare le crisi in modo efficace dimostra che l’azienda è affidabile e pronta a gestire situazioni difficili.

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resilienza e gestione del cambiamento.

La resilienza aziendale e la gestione del cambiamento sono concetti strettamente correlati che si influenzano reciprocamente in molti ambiti e in diverse situazioni. 

La capacità di un’azienda di gestire il cambiamento in modo efficace è un elemento chiave della resilienza, mentre una cultura organizzativa resiliente può facilitare la gestione del cambiamento.

Le organizzazioni resilienti sviluppano piani di emergenza e procedure per affrontare situazioni di crisi, e questo stesso approccio può essere applicato alla pianificazione del cambiamento. La pianificazione anticipata del cambiamento e la preparazione delle risorse umane e tecniche sono fondamentali per garantire una transizione senza intoppi.

Al contempo, la gestione del cambiamento spesso comporta resistenze da parte dei dipendenti o di altre parti interessate, motivo per cui le aziende resilienti sono abili nella gestione delle resistenze attraverso:

  • una comunicazione efficace
  • la condivisione della visione del cambiamento 
  • il coinvolgimento dei dipendenti nella pianificazione del cambiamento.

come si ottiene la resilienza aziendale.

La resilienza aziendale richiede un impegno costante e un’attenzione continua alla preparazione, alla pianificazione e all’adattabilità. 

È un processo che coinvolge l’intera organizzazione e richiede una cultura aziendale che abbracci la resilienza come parte integrante delle operazioni quotidiane. 

Ecco alcuni passi chiave per svilupparla:

  • Valutazione dei rischi: identificate le minacce potenziali che potrebbero influenzare le operazioni, come eventi naturali, crisi economiche, interruzioni nella catena di approvvigionamento o minacce cibernetiche. 
  • Pianificazione e preparazione: sviluppare piani di emergenza e di continuità operativa con strategie per affrontare le sfide specifiche identificate nella valutazione dei rischi. 
  • Agilità organizzativa: creare team dedicati al cambiamento, investire sulla formazione dei dipendenti e sull’implementazione di processi decisionali agili.
  • Diversificazione delle attività e delle fonti di approvvigionamento: ridurre la dipendenza da una singola fonte di reddito o da un singolo mercato.
  • Gestione del rischio: implementare una gestione del rischio rigorosa in grado di proteggere efficacemente l’azienda.
  • Comunicazione efficace: mantenere canali di comunicazione chiari e aperti con i dipendenti, i clienti, i fornitori e altre parti interessate.
  • Coinvolgimento dei dipendenti: coinvolgere i dipendenti nel processo di pianificazione della resilienza. Chiedere il loro contributo e coinvolgerli nella preparazione e nella gestione delle crisi. 
  • Implementazione di nuove tecnologie: un’azienda resiliente non può non aver attraversato un processo di trasformazione digitale, introducendo con successo e coerenza gli strumenti tecnologici più avanzati.

consigli per rendere resiliente l’azienda.

La resilienza prevede da una parte l’attivazione di specifiche strategie, come quelle che abbiamo appena visto, dall’altra necessita di una forma mentis orientata al cambiamento, alla flessibilità e alla ricerca di opportunità in condizioni di crisi. 

Dunque, oltre a mettere in pratica i passi chiave indicati, il management deve riuscire a guidare l’azienda nella direzione corretta. Bisogna creare un’organizzazione forte e al contempo elastica, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Altrettanto importante è la formazione continua: l’adattamento non è una capacità che si acquisisce una volta per tutte, anche perché le situazioni  da affrontare saranno di volta in volta diverse. Investire nella formazione, a prescindere dal modello di business,  non è mai uno spreco di risorse.

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