La crescita professionale è una condizione necessaria per la competitività delle imprese e la soddisfazione dei lavoratori. Nuove tecnologie, pratiche organizzative innovative e scenari globali sempre più complessi impongono alle aziende di investire nella valorizzazione del capitale umano.
Randstad Workmonitor
Scopri ciò che i dipendenti desiderano e si aspettano dai loro datori di lavoro.
scopri di piùIl mondo va veloce e i datori di lavoro devono essere in grado di stare al passo coi tempi offrendo ai dipendenti l’opportunità di crescere professionalmente e di acquisire nuove competenze. La formazione, in questo senso, assume un ruolo centrale: non la si può più considerare un’attività secondaria, parallela o eventuale, ma deve diventare parte integrante della cultura aziendale.
Favorire la crescita professionale all’interno di un’organizzazione significa non solo formare persone più competenti, ma anche costruire team più motivati, resilienti e capaci di affrontare il cambiamento. È un processo che coinvolge la leadership, le risorse umane e ogni area aziendale.
Vediamo nel dettaglio che cosa si intende per crescita professionale, come promuoverla in azienda, quali benefici produce e in che modo strutturare percorsi di carriera efficaci. Lo faremo anche alla luce dei dati emersi dall’ultima edizione del Randstad Workmonitor, un’indagine realizzata in oltre 30 35 Paesi che fotografa il rapporto tra lavoratori e mercato del lavoro.
indice dei contenuti:
cos'è.
La crescita professionale è un processo che riguarda lo sviluppo delle competenze, delle conoscenze e delle responsabilità di un individuo all’interno del contesto lavorativo. Non si limita alla semplice progressione di carriera o a un avanzamento di ruolo: rappresenta un percorso più ampio di evoluzione personale e professionale, che permette ai dipendenti di migliorare le proprie performance, affrontare nuove sfide e contribuire in modo determinante al successo dell’azienda.
Nel mondo del lavoro attuale - dove le figure professionali sono sempre più fluide e intercambiabili - la crescita professionale si basa soprattutto sull’acquisizione di soft e hard skills utili in più ambiti. Se da un lato è fondamentale aggiornare le competenze tecniche, dall’altro diventa imprescindibile lavorare su capacità relazionali, comunicative, di leadership e sull’intelligenza emotiva, considerata oggi una delle competenze chiave per fare carriera.
Lo sviluppo professionale può essere portato avanti tramite corsi di formazione, in presenza e a distanza, e con attività di upskilling e reskilling. A questi strumenti si affiancano anche percorsi di mentoring, coaching e apprendimento esperienziale, che valorizzano la conoscenza tacita, il confronto tra colleghi e la crescita “sul campo”.
Le aziende che investono nello sviluppo delle proprie persone e che concedono ai dipendenti la possibilità di scegliere il proprio percorso di crescita professionale, sostenendoli e guidandoli verso la piena consapevolezza di sé, delle proprie capacità e dei propri obiettivi, favoriscono l’engagement e la retention.
Un lavoratore che si sente valorizzato e sostenuto tenderà a essere più motivato, più produttivo e più coinvolto, sviluppando un forte senso di appartenenza all’organizzazione e una maggiore lealtà nei confronti del datore di lavoro.
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Investire nella crescita professionale delle proprie persone è una leva strategica per la competitività delle imprese e per la fidelizzazione dei dipendenti.
Questo trova conferma anche nei dati dell’ultima edizione del Randstad Workmonitor, secondo cui ben il 76% dei lavoratori considera la formazione e lo sviluppo uno dei fattori più importanti nella scelta di un datore di lavoro e nella permanenza in un’azienda.
Il dato incoraggiante è che il 68% degli intervistati afferma che il proprio lavoro attuale offre già opportunità di formazione e sviluppo coerenti con le aspettative. Inoltre, quasi la metà (47%) dei rispondenti al sondaggio dichiara di avere fiducia nel proprio datore di lavoro per quanto riguarda gli investimenti nella crescita professionale.
1 lavoratore su 2 (50%) non accetterebbe un impiego se questo non offrisse opportunità di avanzamento, mentre il 40% rifiuterebbe un’offerta se questa non includesse percorsi di apprendimento e sviluppo utili per il futuro.
Secondo la maggior parte dei lavoratori, la responsabilità della formazione è in capo al datore di lavoro, per quanto riguarda l’acquisizione di competenze sia tecniche (hard skills) che trasversali (soft skills).
Questo vale soprattutto per le generazioni più anziane, mentre la gen Z tende a sentirsi più coinvolta attivamente e responsabile della propria crescita professionale. Un segnale di quanto le aspettative verso il datore di lavoro cambino anche in base all’età.
Per implementare con successo percorsi di crescita professionale, le aziende possono servirsi di diversi strumenti: piani di formazione personalizzati, programmi di mentoring, job rotation, percorsi di carriera chiari e trasparenti. È importante promuovere una cultura della formazione continua, integrando lo sviluppo delle competenze all’interno dei processi organizzativi e premiando l’iniziativa individuale.
Fondamentale, inoltre, è il ruolo dei leader e dei responsabili HR, chiamati a identificare i bisogni formativi, valorizzare i talenti e costruire percorsi coerenti con le ambizioni dei singoli e gli obiettivi aziendali. Un ambiente che stimola la crescita è anche un ambiente che attrae e trattiene i talenti migliori.
Chiaramente, anche i lavoratori devono svolgere un ruolo attivo in questo processo. Crescere professionalmente significa adottare una mentalità aperta e flessibile, essere pronti a mettersi in gioco e superare abitudini quotidiane ormai consolidate. Non si tratta solo di imparare qualcosa di nuovo, ma di saperlo applicare in contesti che cambiano rapidamente.
Non bisogna avere paura, ma occorre affrontare le sfide con coraggio, anche quando non corrispondono a quello che ci si sarebbe immaginato. Al contempo, è bene confrontarsi con i propri datori di lavoro in merito ai propri obiettivi personali e professionali, in modo che possa crearsi un allineamento tra questi e i piani di crescita aziendale. È un gioco di squadra, dunque, nel quale ciascuno deve fare la propria parte.
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approfondiscibenefici della crescita professionale.
Investire nella crescita professionale è un vantaggio per i singoli lavoratori e rappresenta un volano di sviluppo per le aziende. Avere persone più preparate, consapevoli e aggiornate significa poter contare su team capaci di rispondere con prontezza ai cambiamenti del mercato, di innovare i processi e di affrontare con lucidità anche le sfide più complesse.
Per i dipendenti, la possibilità di accedere a percorsi di formazione e sviluppo si traduce in una maggiore motivazione, in un senso più profondo di realizzazione personale e in un legame più forte con l’azienda. Un collaboratore che si sente valorizzato e accompagnato nel proprio percorso di crescita tende a restare più a lungo, a essere più produttivo e proattivo.
La crescita professionale aiuta inoltre a prevenire fenomeni come il burnout o il quiet quitting, oggi sempre più diffusi soprattutto nelle generazioni più giovani. Offrire occasioni concrete di apprendimento, di sperimentazione di nuovi ruoli e di ampliamento delle responsabilità consente alle persone di rinnovare il proprio entusiasmo e di sentirsi protagoniste della trasformazione in atto.
Ma in quali ambiti i lavoratori desiderano oggi crescere? Secondo i dati emersi dal Randstad Workmonitor, in cima alla classifica troviamo la formazione sull’intelligenza artificiale: un bisogno trasversale a tutte le generazioni, che testimonia la volontà dei lavoratori di restare aggiornati su tecnologie che stanno ridefinendo interi settori.
Seguono aree come la gestione di progetti software, la scienza e analisi dei dati, l’alfabetizzazione informatica e la programmazione, competenze tecniche fondamentali in un contesto del lavoro digitale e interconnesso come quello attuale.
Tra le priorità degli intervistati non manca la formazione legata allo sviluppo personale e relazionale. In particolare, i lavoratori esprimono un forte interesse per la formazione in ambito benessere e mindfulness, comunicazione e presentazione, empatia, ascolto attivo, pensiero creativo, coaching e tutoraggio.
Completano il quadro opportunità di apprendimento e sviluppo in tema diversità e inclusione, sostenibilità ambientale e sociale, cybersecurity e data privacy.
La crescita professionale, quindi, non è solo una questione di competenze tecniche: è un percorso complesso che riguarda tanto il “sapere” quanto il “saper essere”, e che può davvero fare la differenza - per le persone e per le imprese.
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approfondiscipiani di carriera per la crescita professionale.
I piani di carriera sono strumenti fondamentali per strutturare in modo chiaro e coerente la crescita professionale dei dipendenti all’interno di un’azienda. Si tratta di veri e propri itinerari di sviluppo che aiutano le persone a orientarsi, a identificare le competenze da acquisire e a comprendere quali passi compiere per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Questi percorsi tengono conto delle ambizioni individuali, dei punti di forza e delle potenzialità inespresse del singolo lavoratore, nonché delle esigenze organizzative. Possono prevedere sia avanzamenti verticali, per chi aspira a ruoli di maggiore responsabilità, sia percorsi orizzontali, per chi desidera specializzarsi in un ambito tecnico o esplorare nuove aree professionali.
Il piano di carriera è quindi un patto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro: uno strumento di pianificazione condivisa, che mette al centro le aspirazioni delle persone e le connette agli obiettivi aziendali, rendendo la crescita professionale un processo efficace, accessibile e sostenibile nel tempo.