Quello del saldatore è un mestiere che richiede competenze specifiche e grande attenzione nello svolgimento di operazioni complesse, che comportano un certo grado di rischio. Vista la natura manuale e altamente specialistica della sua attività, il saldatore necessita di adeguati dispositivi di protezione, tra i quali la maschera per saldatura è indubbiamente uno dei più importanti.

Indispensabile per proteggere gli occhi e la pelle non solo dagli schizzi di saldatura, ma anche dalla luce e dal calore dei raggi ultravioletti e infrarossi emessi dall’arco di saldatura, la maschera viene di norma indossata dal saldatore per molte ore consecutive per portare a termine procedure assai delicate, dunque deve possedere una serie di fondamentali caratteristiche tecniche.

Sul mercato esiste ormai una molteplicità di modelli di maschere per saldatura, che si differenziano tra loro per colore, decorazioni grafiche, peso, allacciatura, dimensione del campo visivo e tipologia di schermatura ma, a prescindere dalle specificità legate alla tipologia di impiego, tutti i modelli presenti sul mercato devono rispondere a standard di sicurezza definiti per legge. Si tratta delle normative ANSI Z87.1 valide negli Stati Uniti, delle normative CAN/CSA Z94.3 in Canada e delle normative EN379 - EN166-EN175 vigenti in Europa: tutti standard che stabiliscono le specifiche di costruzione dell'equipaggiamento protettivo in base al fattore di trasmissione luminosa.

Detto ciò, passiamo ad analizzare gli aspetti da considerare per effettuare la scelta della maschera protettiva più adatta alle proprie esigenze - prima di tutte, quelle di sicurezza e comfort.

Tipologia di schermatura 

Le maschere per saldatori si dividono in 2 grandi categorie in base alle caratteristiche tecniche del vetro di schermatura: maschere ad oscuramento fisso e maschere ad oscuramento automatico.

Maschere ad oscuramento fisso

Nonostante le maschere per saldatura siano oggi molto più funzionali rispetto ai modelli in uso fino a 10-15 anni fa, alcuni saldatori - soprattutto quelli di condutture - optano ancora per le maschere tradizionali con vetro ad oscuramento fisso, le cosiddette maschere a DIN fisso 11, cioè quelle il cui vetro di protezione rimane sempre oscurato. 

Si tratta di una scelta sicura ed economica, ma indossare un simile modello comporta per il saldatore la scomodità di dover alzare la maschera ogni qual volta debba guardare la saldatura nel punto di giunzione, per poi riabbassarla per continuare il lavoro. La necessità di eseguire ripetutamente questo gesto nel corso della giornata può comportare affaticamento del collo se non, addirittura, contratture. Inoltre in spazi ristretti un tale movimento può non sempre essere agevole e, in più, rischia di sbilanciare il braccio che tiene lo strumento di saldatura e provocare difetti nell'esecuzione del lavoro. 

Benché la sensibilità alla luce generata dall'arco di saldatura sia molto soggettiva, indicativamente questa tipologia di maschere è consigliata per l'esecuzione di saldature a filo continuo MIG, il cui amperaggio si attesta su valori piuttosto alti (da 90-100amp a 180-200amp). In caso di saldature di amperaggio minore, è preferibile munirsi di maschere ad oscuramento automatico.

Maschere ad oscuramento automatico

L'uso delle maschere il cui valore di oscuramento varia in funzione della luce emessa dall'arco di saldatura - dette anche maschere a DIN variabile - è sempre più diffuso. Nelle maschere auto-oscuranti comodità ed efficienza sono garantite dalla presenza di sensori che rilevano la luce e che, in base alla sua potenza, inducono l'oscuramento dello schermo a cristalli liquidi secondo il grado più appropriato.

Basta preselezionare le impostazioni di sensibilità alla luce scegliendo il livello di oscuramento desiderato (quello che va da 6 a 9 o da 9 a 13) e automaticamente, al variare dell'intensità della luce dell'arco, lo schermo si oscura o schiarisce secondo la tonalità prescelta. In questo modo la protezione dalle emissioni luminose nocive è costante e, soprattutto, il saldatore può lavorare continuativamente, senza bisogno di interrompersi per alzare/abbassare la maschera nelle fasi successive di impostazione, esecuzione e controllo della saldatura, oppure nell'eventualità in cui debba regolare la tensione dello strumento di saldatura o, ancora, passare da un'applicazione all'altra.

La velocità di oscuramento è un fattore molto importante da considerare al momento dell'acquisto di una maschera auto-oscurante, perché minimi cambiamenti, anche se all'apparenza impercettibili, possono affaticare considerevolmente la vista. Le maschere migliori si oscurano nel giro di pochi millisecondi.

Anche il numero di sensori di rilevamento della luce di cui la maschera è dotata può fare la differenza sulle performance protettive del dispositivo: maggiore è il loro numero, migliore è la qualità dell'oscuramento. I modelli più economici ne hanno 1 o 2, quelli più professionali anche 3 o 4.

Altri aspetti da valutare per godere di alte prestazioni sono la regolazione del delay, cioè la possibilità di ritardare il ritorno alla fase chiara di oscuramento al termine della saldatura, e l'areazione della maschera, assicurata dalla presenza di fessure laterali.    

Le maschere a DIN variabile sono di solito consigliate per eseguire saldature TIG, perché hanno bassi amperaggi e generano luce meno intensa. Essendo dotate di un dispositivo elettronico integrato, le maschere auto-oscuranti hanno bisogno di alimentazione, che di norma è a batterie al litio sostituibili; altri modelli funzionano con celle solari, ma in questo caso le batterie non sono sostituibili e hanno un ciclo di vita inferiore. 

Ampiezza del campo visivo

Prima di procedere all'acquisto di una maschera per saldatura, è opportuno anche considerare l'ampiezza del campo visivo dello schermo protettivo. Spesso, infatti, è necessario eseguire molte saldature fuori posizione nel corso di uno stesso lavoro, dunque l'ampiezza necessaria per svolgere le operazioni in tutta comodità aumenta. Campi visivi molto ampi misurano di solito 97x62 mm, ma esistono modelli con ampiezza anche maggiore che, combinata con la tecnologia LCD, assicura una visione davvero naturale.

Altri elementi da non sottovalutare sono la pesantezza della maschera, soprattutto se "a casco", la sua comodità e possibilità di regolazione, la qualità della banda antisudore sulla fronte e la presenza di un adattatore che permetta di indossare anche l'elmetto protettivo previsto dalla normativa sulla sicurezza.  

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