Lavoratori con figli disabili? Ecco cosa dice la legge

Quali sono le tutele previste dall’ordinamento giuridico italiano in favore dei lavoratori aventi figli disabili?
È la Legge 104/92 a stabilirle, riconoscendo loro alcuni precisi diritti quali, primo fra tutti, il diritto all’assistenza. Analizziamo nel dettaglio i benefici - permessi e congedi - previsti dalla legge per permettere ai lavoratori di assistere i figli disabili, tenendo presente che, per usufruirne, è fondamentale che sia loro riconosciuto lo status di disabilità grave. Solo con il certificato che la attesta, infatti, si può presentare domanda all’INPS per godere delle agevolazioni sancite dalla Legge 104.

A chi è rivolta la Legge 104?
I permessi e congedi contemplati dalla Legge 104 sono fruibili dai lavoratori pubblici e privati residenti in Italia, quindi anche dagli stranieri qui domiciliati. Nel caso in cui i genitori del disabile siano deceduti, ultrasessantacinquenni o affetti da patologie invalidanti, i permessi sono riconosciuti ai parenti o affini entro il terzo grado.

Quali benefici prevede la Legge 104?
Qualora il soggetto disabile non sia ricoverato presso un istituto medico, i genitori possono fruire di una serie di permessi e congedi, variabili in funzione dell’età del soggetto stesso.

Figli fino a 3 anni d’età. I genitori, conviventi e non, di un bimbo disabile hanno a disposizione 3 soluzioni alternative di assenza dal lavoro - non cumulabili nell’arco di un mese - per assisterlo dalla nascita fino compimento del suo terzo anno di vita: 3 giorni di permesso al mese, anche frazionabili in ore prolungamento del congedo parentale con indennità pari al 30% della retribuzione riposi orari retribuiti: 2 ore di permesso al giorno in caso di orario lavorativo pari o superiore a 6 ore; 1 ora in caso di orario inferiore alle 6 ore

Figli dai 3 ai 18 anni. I genitori, naturali, adottivi o affidatari, di minori disabili di età compresa tra 3 e 18 anni hanno diritto a 3 giorni al mese di permesso retribuito. I giorni possono essere fruiti in modo continuativo nel corso del mese, oppure ripartiti alternatamente tra i due genitori.

Figli maggiorenni. L’agevolazione in caso di figli disabili maggiorenni consiste sempre in 3 giorni al mese di permesso retribuito ma, nell’eventualità in cui i genitori siano conviventi, essa si applica solo se uno dei due genitori non è in grado di prestare assistenza.

Congedo straordinario e pensione anticipata
In ogni caso, la legge prevede la possibilità di fruire del congedo straordinario della durata massima di 2 anni, anche frazionabili, nell’arco della vita lavorativa.

Chi può farne richiesta?
I genitori, naturali, adottivi o affidatari, che siano lavoratori dipendenti pubblici o privati (anche con contratto a tempo determinato) e, nel caso di decesso di questi, fratelli e sorelle del soggetto gravemente disabile con lui conviventi e anch’essi lavoratori dipendenti. Il congedo non può essere fruito contemporaneamente da entrambi i genitori, bensì solo in modalità alternativa. Se il figlio è minorenne, il congedo spetta anche se uno dei due genitori non lavora e anche in assenza di convivenza; se maggiorenne, al contrario, il congedo non spetta se l’altro genitore è inoccupato, a meno che impossibilitato ad assistere.

Infine, qualora un lavoratore dipendente, genitore di un soggetto con disabilità grave, abbia maturato 30 anni di contributi, può usufruire dell’APE agevolato per andare in pensione anticipata: in tal caso il prestito pensionistico è a carico dello Stato.

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