Per i lavoratori la cui attività prevede un’organizzazione su turni al di fuori degli orari canonici, è prevista una particolare indennità aggiuntiva: l’indennità di turno. Si tratta di una percentuale di maggiorazione della retribuzione oraria e ha lo scopo di compensare il dipendente che spesso svolge la sua attività anche di domenica e nei giorni festivi. Vediamo nel dettaglio come funziona l’indennità di turno, quali sono i casi in cui è prevista e a quanto ammonta la percentuale maggiorativa. 

Indennità di turno: come funziona

L’indennità di turno è una forma di compenso regolamentato rivolto alle risorse che lavorano oltre l’orario consueto, di sabato e domenica e durante le festività, come la Pasqua e il Natale. In base alla tipologia di turni effettuati, l’ammontare della percentuale integrativa prevista dall’indennità di turno varia: il turno notturno, ad esempio, merita una compensazione maggiore di quello diurno. In alcuni contratti collettivi, l’indennità di turno viene riconosciuta attraverso vantaggi e benefici diversi dal supplemento di paga, come un numero maggiore di giorni di riposo. In questo casi, si parla di riposo compensativo. 

Indennità di turno: i casi in cui è prevista

La legge riconosce alcuni casi per i quali l’indennità di turno è obbligatoria. Eccoli riassunti:

  • in tutte le circostanze in cui l’organizzazione del lavoro su turni è continuativa e ininterrotta. Su questo punto si è espressa la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8254/10, definendo che i lavoratori che svolgono la propria attività in una struttura che non preveda continuità (orario di servizio giornaliero di almeno 10 ore) non hanno diritto all’indennità di turno. Esempi di aziende che svolgono continuità di turno sono gli ospedali e le forze dell’ordine;
  • in tutti i casi in cui il lavoratore partecipa alla turnazione ciclicamente, senza alcuna eccezione. In questa circostanza, sono esclusi i dipendenti che svolgono ore di straordinario una volta ogni tanto;
  • quando il lavoro su turni è organizzato in maniera equilibrata, ovvero quando ai dipendenti viene garantita una distribuzione turnaria bilanciata tra diurna, pomeridiana ed eventualmente notturna. Se i lavoratori operano sempre nello stesso arco temporale, ovvero non ruotano, l’indennità di turnazione non può essere garantita.

Indennità di turno: a quanto ammonta la maggiorazione retributiva

Come si accennava all’inizio, l’ammontare dell’indennità di turno varia in base al turno che si svolge. Per il turno diurno antimeridiano e pomeridiano – per cui per l’arco temporale che va dalle 6 di mattina alle 22 di sera – è prevista una maggiorazione oraria del 10%. Per i turni notturni (dalle 22 di sera alle 6 di mattina) o nei giorni festivi il compenso contributivo giornaliero aumenterà del 30%. Infine, al turno festivo notturno viene riconosciuta una indennità aggiuntiva del 50% al giorno.

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