Il piano ferie, croce e delizia del lavoratore, è spesso materia di dibattito, specialmente per quanto riguarda ciò che la legge dice in proposito: chi decide le ferie e come si maturano i giorni di ferie? Chi stabilisce o approva il piano? 

Per prima cosa, è necessario fare chiarezza su cosa siano le ferie, e su quale sia il loro scopo: si tratta, infatti, di giorni di astensione dal lavoro, regolarmente retribuiti, che devono permettere al lavoratore di recuperare le proprie energie e dedicarsi interamente alla vita sociale, personale o familiare. Analizziamo in dettaglio cosa prevede la legge riguardo ai periodi di ferie. 

Piano ferie: chi decide per legge

Il legislatore, trattandosi di una materia importante, fissa in generale un numero minimo di giorni di ferie che il dipendente matura durante un anno di lavoro, e prevede le scadenze entro cui tali ferie devono essere godute. In altre parole, non si può rinunciare alle proprie ferie, poiché tali giorni non possono essere liquidati in busta paga se non regolarmente goduti.

È il datore di lavoro, poi, che stabilisce i periodi di ferie in accordo con il lavoratore secondo le norme di legge. Da un lato vi sono, infatti, le esigenze dell’azienda, dall’altro quelle del lavoratore.

ragazzi in ferie
ragazzi in ferie

In ogni caso, la legge n. 66/2003 fissa a quattro settimane il periodo minimo di ferie da maturare durante un anno. Tale periodo deve essere fruito con le seguenti scadenze:

  • Due settimane entro il 31 Dicembre dell’anno in corso (anno di maturazione)
  • Due settimane entro il 30 Giugno dell’anno successivo a quello di maturazione

Vi sono, tuttavia, alcuni contratti collettivi firmati da datore di lavoro e sindacati che prevedono un monte ore superiore ai limiti di legge, sebbene, anche in questo caso, vi siano limiti e scadenze di fruizione. 

Che cos’è il piano ferie

Il piano ferie serve per predisporre la collocazione temporale dei periodi di ferie di ciascun lavoratore e deve essere approvato dall’azienda. Il lavoratore può indicare il periodo dell’anno in cui vorrebbe godere del meritato riposo, tuttavia, nonostante il piano, è l’azienda stessa ad avere l’ultima parola circa il periodo. Dunque, sebbene le ferie debbano essere obbligatoriamente fruite dal lavoratore, ciò non può avvenire in maniera unilaterale. 

Regole generali per la maturazione delle ferie: i giorni di assenza dal lavoro

Vi sono giorni di assenza dal lavoro che valgono per la maturazione dei giorni di ferie annuali spettanti. In particolare si tratta di:

  • Malattia o infortunio
  • Congedo di maternità obbligatoria (o di paternità)
  • Congedo matrimoniale
  • Ferie
  • Permessi per assistere un familiare disabile

Tali giorni, anche non lavorati, contribuiscono al conteggio dei giorni necessario per maturare le ferie annuali. Al contrario, vi sono assenze che, seppur giustificate, non possono essere conteggiate nel numero di giorni necessario per maturare ferie. Si tratta di:

  • Congedo parentale
  • Sciopero
  • Permessi per malattia del bambino
  • Aspettativa sindacale
  • Preavviso non lavorato

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