I lavori usuranti sono professioni che, a causa delle loro caratteristiche, richiedono un elevato sforzo fisico e mentale e sottopongono i lavoratori a condizioni di stress prolungato e a rischi maggiori per la salute. 

Questi rischi derivano non solo dalla natura delle mansioni svolte, ma anche dai ritmi intensi e dagli orari di lavoro, che possono prevedere turni notturni o attività continuative senza adeguati periodi di riposo, compromettendo il benessere fisico e mentale del lavoratore nel lungo termine.

Perché un lavoro possa essere considerato “usurante” deve rispettare determinati requisiti che riguardano non solo le modalità operative e le condizioni ambientali a cui è esposto il lavoratore durante lo svolgimento delle sue mansioni, ma anche l’impatto di queste ultime sulla qualità della vita e sulla salute. 

Scopriamo l’elenco dei lavori usuranti, i requisiti che i lavoratori impiegati in queste attività devono rispettare per accedere alla pensione anticipata e le differenze rispetto ai lavori gravosi, che consentono invece l’accesso all’APE Sociale a specifiche condizioni.

elenco lavori usuranti
elenco lavori usuranti

lavori usuranti e lavoro notturno.

Tra le attività inserite nell’elenco dei lavori usuranti, il lavoro notturno occupa una posizione di rilievo per il suo impatto sul benessere psicofisico dei lavoratori. Questo tipo di occupazione, infatti, altera i ritmi circadiani, causando, nel lungo termine, affaticamento, problemi di salute e difficoltà nella gestione del tempo libero e delle relazioni personali.

Per essere considerato usurante, il lavoro notturno deve rispettare specifici requisiti. In particolare, si definisce tale quando:

  • è a turni, ovvero viene svolto per almeno 6 ore lavorative, comprendenti il periodo tra la mezzanotte e le 5 del mattino, per un numero minimo di 64 giorni lavorativi all’anno;
  • viene svolto per almeno 3 ore durante il periodo compreso tra la mezzanotte e le 5 del mattino, come parte dell’attività ordinaria per l’intero anno lavorativo.

Scopri di più sui turni di lavoro notturno e sull’indennità di turno.

Nell’elenco dei lavori usuranti rientrano anche quelli che il Decreto Legislativo n. 374 dell’11 agosto 1993 definisce “lavori particolarmente usuranti”, ovvero:

  • lavoro notturno continuativo;
  • lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati;
  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori espletati direttamente dal lavoratore in spazi ristretti all'interno di condotti, cunicoli di servizio, pozzi, fognature, serbatoi, caldaie;
  • lavori in altezza su scale aeree, con funi a tecchia o parete, su ponti a sbalzo, ponti a  castello  installati  su  natanti, ponti mobili a sospensione;
  • lavori eseguiti da gruista, addetto alla costruzione di camini e copritetto; 
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori in celle frigorifere o all'interno di ambienti con temperatura uguale o inferiore a 5 gradi centigradi;
  • lavori ad alte temperature, addetti ai forni e fonditori nell'industria metallurgica e soffiatori nella lavorazione del vetro cavo;
  • autisti di mezzi rotabili di superficie;
  • marittimi imbarcati a bordo;
  • personale addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione, chirurgia d'urgenza;
  • trattoristi;
  • addetti alle serre e fungaie;
  • lavori di asportazione dell'amianto da impianti industriali, carrozze ferroviarie ed edifici industriali e civili.

Nel tempo, l’elenco dei lavori usuranti è stato aggiornato per riflettere le evoluzioni del mercato del lavoro. In particolare, il Decreto Legislativo n. 67 del 21 aprile 2011 ha ampliato la lista, includendo tra i lavori usuranti anche le attività svolte in linea catena, tipiche delle imprese con processi produttivi in serie.

Questi lavori si distinguono per un ritmo dettato dalla misurazione dei tempi di produzione, con mansioni suddivise in sequenze organizzate su postazioni. Ogni operatore esegue compiti ripetitivi su parti di un prodotto finale, che avanzano lungo la linea con flussi continui o a scatti, a cadenza breve e predefinita dall’organizzazione o dalla tecnologia utilizzata.

Tra i lavori in linea catena considerati usuranti vi sono:

  • lavorazione di prodotti dolciari, additivi per bevande e altri alimenti;
  • lavorazione e trasformazione delle resine sintetiche e dei materiali polimerici termoplastici e termoindurenti, produzione di articoli finiti, ecc;
  • lavorazione di macchine per cucire e macchine rimagliatrici per uso industriale e domestico;
  • costruzione di autoveicoli e di rimorchi;
  • lavorazione di apparecchi termini di produzione di vapore, riscaldamento, refrigerazione, condizionamento;
  • lavorazione di elettrodomestici;
  • lavorazione di altri strumenti e apparecchi;
  • lavorazione di confezioni con tessuti di articoli per abbigliamento, accessori, ecc;
  • lavorazione di confezioni di calzature in qualsiasi materiale, anche limitatamente a singole fasi del ciclo produttivo.

L’elenco dei lavori usuranti include anche le attività svolte dai conducenti di veicoli per il trasporto pubblico collettivo con una capienza complessiva di almeno 9 posti (compreso il posto riservato al conducente).

lavori usuranti e pensione anticipata.

La normativa italiana riconosce l'impatto gravoso dei lavori usuranti sulla salute e sul benessere dei lavoratori, sia del settore pubblico che privato, prevedendo per questi specifiche forme di tutela. 

In particolare, chi è impiegato in occupazioni incluse nell’elenco dei lavori usuranti può accedere alla pensione anticipata a condizioni agevolate.

Coloro che svolgono attività particolarmente usuranti, i lavoratori notturni a turni e/o per l’intero anno, chi opera in linea catena e i conducenti di veicoli per il trasporto pubblico collettivo con una capienza minima di 9 posti, in virtù della complessità e del peso delle loro mansioni, possono infatti andare in pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile.

Per accedere a questo beneficio, però, è richiesto che il lavoratore abbia svolto attività usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 di servizio o per almeno metà della sua intera vita lavorativa.

L’INPS ha chiarito quali sono i requisiti, validi fino al 2026, che i lavoratori impiegati in attività incluse nell’elenco dei lavori usuranti devono rispettare per accedere alla pensione anticipata:

  • i lavoratori che svolgono lavori particolarmente usuranti, gli addetti alla linea catena, i conducenti di veicoli per il trasporto pubblico collettivo e i lavoratori notturni che lavorano per almeno 78 giorni all’anno o per l’intero anno possono andare in pensione anticipata con quota 97,6, un’età minima di 61 anni e 7 mesi e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, se sono dipendenti. Quota 98,6, età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva di almeno 35 anni per i lavoratori autonomi;
  • i lavoratori notturni a turni dipendenti che lavorano tra 72 e 77 giorni l’anno hanno accesso alla pensione anticipata con quota 98,6, un’età minima di 62 anni e 7 mesi e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni. Se sono lavoratori autonomi, invece, con quota 99,6, un’età minima di 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi;
  • i lavoratori notturni a turni dipendenti che lavorano tra 64 e 71 giorni l’anno possono accedere al pensionamento anticipato con quota 99,6, un’età minima di 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi. Se sono lavoratori autonomi, invece, con quota 100,6, un’età minima di 64 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi.

Alcune imprese adottano soluzioni di welfare aziendale per sostenere i dipendenti che svolgono lavori usuranti, al fine di migliorare la loro qualità della vita e ridurre l’impatto delle condizioni lavorative sul loro benessere psicofisico (scopri tutti i vantaggi del welfare aziendale).

lavori usuranti e APE Sociale.

È frequente confondere i lavori usuranti con quelli gravosi perché entrambi richiedono un notevole impegno fisico e mentale e sottopongono i lavoratori a condizioni lavorative particolarmente faticose e difficili.

Tuttavia, esistono differenze importanti tra queste due categorie di lavori: sono regolamentati da normative diverse e danno accesso ad agevolazioni pensionistiche differenti. 

Mentre coloro che svolgono lavori usuranti possono accedere alla pensione anticipata a condizioni agevolate, i lavoratori impiegati in attività gravose possono beneficiare dell’APE Sociale, un anticipo pensionistico garantito dallo Stato ed erogato dall’INPS fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia o fino alla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata.

Questa misura è rivolta ai lavoratori dipendenti che abbiano compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età e che, al momento della richiesta, abbiano maturato almeno 36 anni di contributi, abbiano svolto uno o più lavori gravosi per almeno 7 anni negli ultimi 10 di servizio o per almeno 6 anni negli ultimi 7 e che non siano titolari di alcuna pensione diretta.

APE Sociale e lavori usuranti: quali sono?

L’elenco dei lavori gravosi che permettono di accedere all’APE Sociale è stato introdotto per la prima volta dalla Legge di Bilancio 2017, che ha individuato 11 categorie di mansioni ritenute particolarmente faticose e impegnative:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • addetti spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • chi cura, per professione, persone non autosufficienti.

Con la Legge di Bilancio 2018, all’elenco sono state aggiunte altre 4 categorie di lavori gravosi:

  • lavoratori marittimi,
  • pescatori,
  • operai agricoli
  • operai siderurgici.

La Legge di Bilancio 2022 ha ulteriormente esteso la lista, includendo altre 23 categorie di professioni:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell'industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni. 

La Legge di Bilancio 2024, nel definire i requisiti che i lavoratori impiegati in attività gravose devono rispettare per accedere all’APE Sociale, non ha incluso nella platea di beneficiari le 23 categorie introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Una circolare interpretativa dell’INPS ha successivamente chiarito che la misura si applica anche a queste professioni.

L’ultima Legge di Bilancio (Legge n. 207 del 30 dicembre 2024) ha confermato e prorogato le stesse regole per l’anno 2025.

Nulla vieta ai lavoratori che svolgono attività usuranti o gravose di dimettersi per dedicarsi alla ricerca attiva di un lavoro più sostenibile e meno faticoso. Se si opta per questa soluzione, è fondamentale sapere come dare le dimissioni nel modo corretto e nel rispetto della normativa vigente.

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