Quando si parla di futuro nelle strategie HR non si può dimenticare uno dei trend che maggiormente le influenzano, e continueranno a farlo nel tempo: la gamification. Anzi, questa tendenza può fare la differenza all’interno delle attività delle risorse umane: introducendo alcuni elementi tipici della meccanica del gioco, le aziende possono arrivare a ottenere risultati difficili da conquistare con tecniche più tradizionali. Scopriamo subito in che modo la gamification è funzionale alle strategie HR.

Strategie HR: gamification in azione

La gamification può essere applicata in varie aree del business e per quanto riguarda le HR e il recruitment, alcune delle applicazioni più comuni includono l’utilizzo di giochi appositamente progettati per valutare i candidati, l’introduzione di quiz e attività legate al gioco per supportare lo sviluppo del talento interno e la formazione di un team unito. Alcune aziende hanno già utilizzato la gamification per migliorare, ad esempio, il processo di assunzione e la gestione dei dipendenti. PwC – il network per i servizi professionali – ha di recente valutato i candidati con un gioco che si chiama Multipoly, strutturato in due round. Partecipavano tutti quelli che avevano presentato l’application attraverso un’intervista virtuale e uno stage. Quelli selezionati ad andare avanti hanno potuto prendere parte alla seconda fase del gioco che si è svolta nella sede di Budapest. Altri ad aver utilizzato la gamification sono KPMG, Cisco, Google e l’esercito americano.

due ragazze guardano il pc
due ragazze guardano il pc

L’impegno di Randstad

Randstad ha contribuito in prima linea allo sviluppo di questo concetto applicato alle HR attraverso il Randstad Innovation Fund (RIF), un fondo strategico aziendale per alimentare l’innovazione e sostenere la crescita delle aziende. Pymetrics, ad esempio, è uno strumento che consente l’acquisizione e un efficiente abbinamento dei candidati attraverso valutazioni psicometriche “gamificate”. È strutturato in 20 brevi giochi in grado di valutare le competenze trasversali delle persone, misurando dozzine di tratti cognitivi ed emotivi non direttamente collegati con il livello di istruzione e il background professionale. Il RIF ha anche supportato HackerRank, una comunità online che fornisce, classifica e mette in contatto i migliori programmatori in circolazione con i lavori a disposizione attraverso sfide di coding in determinate gamme di linguaggi di programmazione.
“Avventure come questa – ha detto Paul Jacquin, manager partner di RIF – dimostrano l’importanza e il valore del pensiero progressista nell’ambito delle HR e in particolare in che modo la gamification può sbloccare interessanti opportunità per i candidati e i datori di lavoro”.

Vantaggi della gamification

Come dimostrano gli esempi di Pymetrics e HackerRank, la gamification può essere una strategia molto proficua per le organizzazioni che cercano un modo nuovo ed entusiasmante per catturare l’attenzione dei potenziali candidati e valutarli al meglio. Uno dei principali vantaggi del sistema Pymetrics è che i suoi giochi permettono ai datori di lavoro di valutare una risorsa oltre l’istruzione, le qualifiche e le esperienze professionali elencate nel CV. Con la gamification si ha una panoramica completa di tutte le soft skills e dell’intelligenza emotiva di un individuo, caratteristiche ricercate da tantissime aziende. Altro grande vantaggio è il livello di coinvolgimento dei partecipanti, utile anche per mantenere vivo l’interesse dei candidati “passivi”, ossia quelli che non sono attivamente in cerca di lavoro ma potrebbero un giorno essere interessati ad una nuova posizione all’interno dell’azienda. Con la gamification è possibile, infine, massimizzare il livello di produttività dei dipendenti già assunti dalla società perché i feedback immediati e le valutazioni interattive sono sicuramente più stimolanti delle tecniche tradizionali.

La strada migliore per la giusta gamification

Per ottenere un ottimo risultato, è fondamentale pianificare attentamente la propria strategia costruita con questo modello tecnologico. In primis è importante trovare il giusto tono e l’equilibrio quando s’introducono elementi di gamification nelle HR per implementare recruitment e sviluppo dei talenti. Qualsiasi cosa che verrà percepita troppo come “gioco” potrebbe essere considerata poco professionale o addirittura inappropriata dai tuoi candidati. La sfida è quindi garantire che gli elementi di gamification siano davvero adatti agli obiettivi di business: ogni candidato vuole essere preso sul serio e per questo è necessario assicurarsi che le valutazioni siano sempre attendibili.

Le aziende, inoltre, devono tenere sotto controllo una serie di passaggi chiave per aumentare le possibilità di successo della gamification e sono: 

  • Avere un obiettivo chiaro dal quale partire per progettare la propria strategia;
  • Bilanciare la gamification anche con altri strumenti e metodi;
  • Comunicare con i candidati e il personale per essere sicuri che tutti abbiano compreso il senso del gioco e il suo scopo;
  • Raccogliere feedback da parte dei partecipanti per capire quali elementi del processo stanno funzionando in modo corretto e quali necessitano invece di una revisione;
  • Fare una revisione periodica per garantire che tutte le valutazioni siano sempre pertinenti e appropriate.

Se farai tutto nel giusto modo, grazie ad un approccio analitico e ponderato, presto anche la tua azienda potrà beneficiare di un processo di assunzione più vario ed efficiente, di maggiore engagement sul posto di lavoro e di ottimi risultati nello sviluppo dei talenti.

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