Lavorare in piedi è davvero una soluzione efficace per far fronte alle controindicazioni di una professione troppo sedentaria? È una domanda che si ripete da un po’ di tempo negli ambienti lavorativi e che, specie all’estero, ha portato alla rapida diffusione delle standing desk, ovvero le scrivanie o postazioni che permettono di svolgere l’attività lavorativa in posizione eretta. Nonostante la ricerca abbia evidenziato i benefici che lo standing desk può apportare alla salute, è comunque emerso in maniera chiara come questa soluzione non possa essere il rimedio definitivo alla sedentarietà del lavoro. Questo soprattutto per due ragioni. In prima battuta perché l’abuso di un comportamento, come in ogni aspetto della vita (non solo professionale) ha delle controindicazioni. In secondo luogo perché esistono delle alternative ugualmente valide per poter lavorare in sicurezza seguendo uno stile di vita corretto. Ecco allora di seguito i benefici, le possibili criticità del lavorare in piedi e le eventuali alternative allo standing desk.

icona omino al computer
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lavorare in piedi: i benefici sulla salute.

La ricerca scientifica ha smentito che l’utilizzo delle standing desk possa essere una soluzione per perdere peso o evitare di guadagnarne, questo però non significa che lavorare in piedi non presenti dei benefici. In un articolo pubblicato sul blog dell’Harvard Medical School, ad esempio, viene sottolineato come il lavorare in posizione eretta piuttosto che seduti possa ridurre il rischio di problemi alle spalle o alla schiena. Altri potenziali benefici si ricavano dalla constatazione che la sedentarietà è associata ad un maggior rischio di obesità, diabete, patologie cardiovascolari e cancro (in particolare al colon e al seno). Per questo non restare seduti per troppo tempo, ritagliandosi degli spazi in cui lavorare in piedi potrebbe essere un modo per ridurre i fattori di rischio per la propria salute. La scelta della standing desk può ripercuotersi positivamente anche sulle performance lavorative e sulla produttività (leggi anche l'articolo su Career Lab: il valore delle pause: sfruttarle al meglio per produrre di più.), come evidenziato da un piccolo studio del British Medical Journal. Secondo la ricerca, infatti, il lavorare in piedi sarebbe associato ad un incremento delle prestazioni professionali e a livelli inferiori di ansia e stress (leggi anche l'articolo su Career Lab: come sopravvivere allo stress da lavoro.)

lavorare in piedi: le possibili controindicazioni.

L’abuso di un determinato comportamento può avere ovviamente delle controindicazioni. Questo vale sia per la sedentarietà sia per soluzioni alternative come lo standing desk. Lavorare in piedi 8 ore al giorno è un’esagerazione che non solo rischia di non portare alcun beneficio, ma anche di determinare problemi di postura e sovraccarico su schiena e gambe. A tal proposito, uno studio pubblicato su Ergonomics, ha analizzato proprio le conseguenze sulla salute del rimanere in piedi per lungo tempo, riscontrando risultati contrastanti: da una parte il peggioramento dei tempi di reazioni e della salute mentale, dall’altro un miglioramento delle capacità di problem solving (leggi anche l'articolo su Career Lab: come sviluppare le capacità di problem solving.). Una giusta alternanza, come in tutte le cose, sarebbe la soluzione ideale per ottimizzare le energie in ufficio. È bene sottolineare che il passaggio da un approccio sedentario al lavoro ad uno più dinamico come può essere l’uso di una standing desk dovrebbe essere graduale. Meglio iniziare con 30 o 60 minuti al giorno per poi incrementare progressivamente abituando il corpo alla nuova routine.

le alternative per la postazione di lavoro in piedi.

Il mercato del design e il settore arredamenti offrono ormai una vasta gamma di alternative per quanto riguarda le standing desk, tra cui poter scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze. Una di queste è, ad esempio, il cosiddetto “treadmill desk”, ovvero la scrivania con tapis roulant incorporato, per mantenersi in esercizio anche durante le ore in ufficio. Il concetto è molto simile a quello delle bicycle desk, in cui alla postazione di lavoro viene abbinata una cyclette. Non tutti i modi di stare seduti, infine, sono sinonimo di sedentarietà. È il caso della “exercise ball chair”, ovvero una fitball utilizzata come sedia che costringe ad attivare i muscoli per mantenere l’equilibrio. Sono tutte soluzioni, queste, che possono servire a conciliare il tempo di lavoro con il benessere fisico. Con la consapevolezza che la giusta via di mezzo resta sempre la strada migliore da percorrere.

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