La formazione dei dipendenti è fondamentale per adattarsi ai cambiamenti di mercato e garantire alla propria azienda capacità di innovare, competere e affrontare con successo le sfide di un contesto lavorativo in cui il know-how delle risorse umane gioca un ruolo determinante.
Tuttavia, gli investimenti nella formazione sono spesso ostacolati da una disponibilità limitata di risorse, che preclude alle imprese la possibilità di progredire e di cogliere nuove opportunità di crescita e sviluppo.
È per ovviare a questo problema che sono nati i Fondi paritetici interprofessionali, organismi che consentono alle aziende di accedere a risorse economiche dedicate, senza costi aggiuntivi, per finanziare percorsi di formazione e aggiornamento rivolti ai propri dipendenti.
Scopriamo nel dettaglio cosa sono i Fondi paritetici interprofessionali, come funzionano e quali tipologie di formazione possono finanziare.
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che cosa sono i fondi paritetici interprofessionali.
I Fondi paritetici interprofessionali - istituiti dalle parti sociali attraverso specifici accordi sindacali, in attuazione dell’art. 118 della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 - forniscono alle aziende un supporto concreto per la formazione dei dipendenti, in un’ottica di aggiornamento continuo e crescita professionale.
In base alla normativa vigente, le imprese hanno la possibilità di destinare lo 0,30% dei contributi obbligatori versati all’INPS per la disoccupazione involontaria a uno dei diversi Fondi paritetici interprofessionali e dei fondi bilaterali attualmente operativi, autorizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (consulta l’elenco completo qui).
L’adesione a un Fondo interprofessionale consente quindi alle imprese di convertire l’obbligo contributivo previsto dalla legge n. 845 del 21 dicembre 1978 in un investimento strategico, ottenendo risorse per finanziare attività formative mirate a sviluppare le competenze dei propri dipendenti.
I destinatari dei percorsi formativi sono operai, impiegati, quadri e dirigenti delle aziende che aderiscono ai Fondi interprofessionali. Con la Manovra correttiva dell’agosto 2011, è stato previsto che le risorse possano essere utilizzate anche per finanziare la formazione di apprendisti.
L’adesione a un Fondo paritetico interprofessionale permette di beneficiare di numerosi vantaggi, tra cui:
- possibilità di avere dipendenti formati in relazione ai cambiamenti di mercato, seguendo il principio di lifelong learning;
- maggiore qualificazione e riqualificazione delle risorse, che possono adattarsi a ruoli diversi all’interno dell’azienda e rendersi più appetibili sul mercato del lavoro;
- incremento delle competenze specifiche in un’ottica di innovazione e digitalizzazione;
- monitoraggio dettagliato delle spese dedicate alla formazione in azienda;
- risparmio;
- crescita, progresso e maggiore competitività grazie al know-how delle risorse interne;
- soddisfazione dei dipendenti.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali svolge un ruolo fondamentale nel controllo e nella supervisione dei Fondi, assicurandosi che le risorse siano gestite correttamente. Inoltre, monitora costantemente le attività formative finanziate.
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scopri di piùcome funzionano i fondi paritetici interprofessionali.
Il datore di lavoro interessato ad aderire ad uno dei Fondi paritetici interprofessionali autorizzati dal Ministero del Lavoro deve utilizzare il modello di denuncia contributiva del flusso UNIEMENS, come previsto dalla circolare INPS n. 18 del 12 febbraio 2009.
La procedura da seguire prevede che il datore di lavoro acceda alla sezione Gestione Denuncia Aziendale e, successivamente, alla funzione UNIEMENS, selezionando l’anno e il mese di contribuzione, insieme al nome e alla matricola INPS dell’azienda.
Nella sezione Fondi interprofessionali, il datore di lavoro deve indicare il codice del Fondo scelto e il numero dei dipendenti interessati dall’obbligo contributivo che parteciperanno alle attività formative. Nel caso in cui l’azienda possieda più matricole INPS, sarà necessario ripetere l’operazione per ciascuna di esse.
L’adesione può essere effettuata in qualsiasi mese dell’anno e si rinnova annualmente in modo automatico, salvo esplicita revoca. Il datore di lavoro ha inoltre la facoltà di rinunciare all’adesione o di cambiare Fondo in qualsiasi momento, trasferendo le somme accantonate ma non utilizzate dal Fondo di provenienza al nuovo Fondo.
Dopo aver completato l’adesione, l’azienda può richiedere il finanziamento per la formazione, presentando un piano formativo condiviso con le parti sociali. Se il piano viene valutato positivamente, il Fondo interprofessionale organizza e predispone le attività formative, calibrandole sulle esigenze specifiche dell’azienda e dei suoi lavoratori.
quali strumenti finanziano.
I Fondi paritetici interprofessionali permettono di finanziare, in tutto o in parte, diverse tipologie di piani formativi:
- aziendali. Pensati per soddisfare le esigenze specifiche di una singola impresa, mirano a formare i dipendenti su tematiche precise, legate agli obiettivi strategici dell’azienda;
- territoriali. Rivolti a gruppi di aziende che operano in una determinata area geografica, permettono di affrontare sfide comuni legate al contesto locale;
- settoriali. Destinati a imprese appartenenti allo stesso settore produttivo, rispondono a necessità formative condivise, legate alle caratteristiche e alle dinamiche del mercato di riferimento;
- individuali. Con le modifiche introdotte dall’art. 48 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002, i Fondi interprofessionali permettono di finanziare anche questa tipologia di piani formativi, pensati per la formazione diretta del singolo lavoratore.
I Fondi paritetici interprofessionali permettono di finanziare sia la formazione obbligatoria, come quella sulla sicurezza sul lavoro, sia quella non obbligatoria, inclusi i corsi sulle soft skills o sulle competenze tecniche e manageriali. Le risorse possono essere destinate sia ad attività formative organizzate internamente all’azienda che a corsi di formazione erogati da enti esterni.
L’accesso alle risorse per la formazione varia da Fondo a Fondo, ma generalmente avviene secondo due modalità: il Conto Formazione e gli Avvisi.
Il Conto Formazione consente alle aziende di accantonare una parte dei contributi versati, generalmente fino all’80% dello 0,30%, per finanziare autonomamente i propri piani di formazione.
Questo sistema permette alle imprese di accumulare un credito formativo che può essere utilizzato in qualsiasi momento per organizzare attività formative in linea con le loro esigenze specifiche.
È una soluzione particolarmente adatta alle aziende di medie e grandi dimensioni, che dispongono delle risorse e delle competenze necessarie per pianificare in autonomia corsi di aggiornamento e programmi formativi, mantenendo il pieno controllo sull’utilizzo dei fondi.
Gli Avvisi, invece, sono pensati soprattutto per micro e piccole imprese, che potrebbero avere difficoltà a sostenere autonomamente i costi della formazione, dato l’ammontare inferiore dei contributi versati.
Questa modalità di finanziamento si basa su un meccanismo mutualistico: i fondi non utilizzati dalle singole aziende vengono fatti confluire in un Conto di Sistema e messi a disposizione di tutte le imprese aderenti al Fondo, per finanziare progetti formativi collettivi o interaziendali.
Per partecipare ai programmi formativi finanziati tramite Avvisi, le aziende devono candidarsi presentando la loro richiesta. Al finanziamento si accede attraverso una graduatoria, che può essere determinata in base all’ordine di presentazione delle domande o ai punteggi ottenuti secondo i criteri stabiliti dal bando.
conclusione.
La formazione è un driver importante per il successo di ogni organizzazione. Investire nell’aggiornamento e nello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti non solo migliora la produttività e la competitività aziendale, ma rafforza anche la capacità di affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione come quello attuale.
Non sfruttare l’opportunità offerta dai Fondi paritetici interprofessionali, che consentono di finanziare la formazione aziendale senza costi aggiuntivi, significa rinunciare a uno strumento prezioso per lo sviluppo del proprio business.
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