La Business Intelligence (BI) è l’insieme di processi, tecnologie e strumenti che consentono di raccogliere, analizzare e interpretare grandi volumi di dati, trasformandoli in insight utili per il decision making. Il suo scopo è fornire una lettura oggettiva delle performance aziendali e mettere a disposizione del business informazioni preziose per guidare le scelte operative e strategiche nel medio-lungo periodo.
indice dei contenuti:
punti chiave da ricordare:
- la Business Intelligence permette di trasformare grandi quantità di dati aziendali provenienti da fonti diverse in analisi utili al processo decisionale
- solo il 27% delle PMI italiane utilizza strumenti di BI in modo strutturato, ma gli investimenti sono in aumento
- la BI è utile per monitorare le performance, individuare inefficienze, intercettare nuove opportunità e migliorare la qualità delle decisioni
- tra le aziende che utilizzano la BI, il 74% osserva un miglioramento dei processi decisionali, il 21% un incremento dell’efficienza operativa, il 17,9% una riduzione dei costi e il 18,7% una crescita dei ricavi
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scopri di piùche cos'è la business intelligence.
Le imprese raccolgono ogni giorno grandi quantità di dati, che rappresentano uno degli asset intangibili più preziosi che hanno. Tuttavia, finché restano in forma grezza, non producono valore: i dati diventano utili solo quando vengono contestualizzati, analizzati e interpretati.
La Business Intelligence rende questo processo possibile, consentendo alle aziende di comprendere ciò che accade nelle diverse funzioni aziendali (compresa la funzione HR), individuare trend e criticità e supportare decisioni operative e strategiche basate su evidenze.
In Italia, l’adozione della BI presenta ancora forti disomogeneità. Una recente indagine della Luiss Business School, condotta su 400 PMI, mostra un quadro in chiaroscuro: solo il 14% ritiene la Business Intelligence “molto importante”, mentre il 27% dichiara di utilizzarla in maniera completa.
Il 40% del campione, invece, non svolge alcuna attività strutturata in questo ambito. La percezione varia sensibilmente tra i settori: ICT e TLC mostrano il livello di maturità più elevato (76%), mentre le PMI di Costruzioni e Logistica restano più indietro (rispettivamente 35% e 33%).
Sul fronte degli investimenti, il 44% delle imprese afferma di aver investito “abbastanza” sulla Business Intelligence e di voler incrementare le risorse dedicate, mentre il 13,4% sostiene di aver investito molto.
Secondo l’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2025 la voce che pesa di più negli investimenti delle aziende dedicati alla gestione e analisi dei dati è proprio quella legata a Business Intelligence e Data Science, con un incremento del 27%.
a che cosa serve la business intelligence.
La Business Intelligence serve a leggere con chiarezza ciò che accade all’interno dell’azienda. Le organizzazioni generano ogni giorno una quantità significativa di dati, ma senza processi, tecnologie e strumenti adatti per analizzarli e interpretarli è impossibile capire davvero come si sta muovendo il business.
La BI permette di trasformare questi dati in informazioni utili: mostra dove le performance sono in linea con le attese, dove emergono scostamenti, quali cambiamenti stanno avvenendo e quali tendenze si stanno consolidando.
In questo modo, aiuta a identificare problemi prima che diventino critici e a riconoscere opportunità che normalmente rimarrebbero nascoste.
Il suo contributo più rilevante è la riduzione dell’incertezza nelle decisioni. La BI consente di prendere scelte operative e strategiche basate su evidenze concrete, non su impressioni o ipotesi, restituendo una visione precisa e verificabile del funzionamento del business.
Questo rende più solida la pianificazione e più efficace la gestione delle attività a tutti i livelli dell’organizzazione.
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scopri di piùesempi di business intelligence.
Gli esempi di Business Intelligence sono numerosi e riguardano diverse funzioni aziendali.
La BI può essere utilizzata per analizzare l’andamento delle vendite e comprendere quali prodotti, canali o aree geografiche contribuiscono maggiormente ai risultati. Allo stesso modo, può aiutare a monitorare in modo puntuale i margini, i costi operativi e gli indicatori finanziari, supportando attività come il budgeting, il forecasting e il controllo di gestione.
Nelle operation, la BI può essere impiegata per valutare la capacità produttiva, individuare colli di bottiglia e misurare l’efficienza dei processi. Nel marketing, invece, può essere utilizzata per interpretare il comportamento dei clienti, analizzare campagne e segmentare il target in modo più accurato. In ambito logistico può aiutare a monitorare livelli di stock, tempi di consegna e performance dei fornitori.
La Business Intelligence trova applicazione anche nella funzione HR, che la può utilizzare per analizzare turnover, assenteismo, fabbisogni di competenze e indicatori legati alla performance.
quali sono i vantaggi della business intelligence per le aziende?
La BI consente alle organizzazioni di trasformare grandi quantità di dati in informazioni utili per migliorare processi decisionali, efficienza e competitività.
Nel dettaglio, i vantaggi della Business Intelligence per le aziende sono:
- decision making più efficace. Una ricerca del 2025 pubblicata su IJIRSS evidenzia che il 74% delle aziende registra un miglioramento significativo della qualità delle decisioni dopo l’introduzione di strumenti di Business Intelligence;
- maggiore controllo sulle prestazioni. I sistemi BI aggregano dati provenienti da diverse aree aziendali, consentendo un monitoraggio continuo degli indicatori di performance;
- migliore capacità predittiva. Le organizzazioni utilizzano la BI anche per prevedere scenari futuri. Secondo la ricerca, il 16,3% delle aziende impiega già tecniche di predictive analytics, mentre il 22% usa attività di data mining, fondamentali per anticipare trend, rischi e opportunità;
- efficienza operativa e risparmio sui costi. L’analisi dei dati consente di identificare inefficienze e automatizzare processi critici. Il 21,1% delle aziende dichiara un miglioramento dell’efficienza operativa grazie alla BI, mentre il 17,9% segnala una riduzione diretta dei costi;
- customer insights migliori. La BI consente di comprendere in profondità il comportamento dei clienti e ottenere informazioni preziose per migliorare segmentazione, personalizzazione e qualità del servizio;
- crescita dei ricavi. L’uso della BI si traduce anche in impatti economici diretti. Secondo la ricerca, il 18,7% delle aziende rileva una crescita dei ricavi grazie a strategie più precise, analisi delle opportunità commerciali e identificazione tempestiva di nuovi trend di mercato.
La Business Intelligence consente anche di confrontare i propri dati con quelli dei concorrenti e favorisce un migliore allineamento strategico tra reparti.
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scopri di piùgli impatti della business intelligence sulle risorse umane.
La BI assume un ruolo strategico anche nella gestione delle risorse umane. La funzione HR genera un’enorme quantità di dati, ma senza strumenti avanzati è difficile trasformarli in indicazioni che possano fornire una visione più chiara e completa della forza lavoro.
Gli ambiti su cui la Business Intelligence impatta maggiormente sono:
- processo di recruiting. La BI migliora la qualità delle assunzioni perché permette di confrontare i talenti sulla base di dati misurabili. Analizza informazioni oggettive - risultati ottenuti in ruoli precedenti, stabilità lavorativa, competenze tecniche ricorrenti nei profili più performanti - e segnala quali candidati presentano caratteristiche simili a quelle dei top performer aziendali. Questo rende più preciso il matching tra requisiti del ruolo e talenti e riduce errori di valutazione nelle prime fasi del processo di ricerca e selezione del personale. La BI accelera anche i tempi di assunzione. Automatizza la fase di screening iniziale dei CV, ordina i profili in base alla coerenza con il ruolo e permette ai recruiter di concentrarsi solo sui talenti che hanno maggiore probabilità di avere successo;
- fidelizzazione dei talenti. Gli strumenti di BI permettono di individuare con anticipo i segnali che anticipano un possibile rischio di uscita (calo della produttività, aumento delle assenze, variazioni nei livelli di engagement, scostamenti ripetuti nelle performance). L’analisi congiunta di questi indicatori aiuta la funzione HR a riconoscere pattern ricorrenti e a stimare la probabilità di turnover in specifici gruppi o ruoli. Queste informazioni consentono di intervenire prima che la perdita di talenti diventi un problema, adottando azioni mirate (colloqui di ascolto, revisione dei carichi di lavoro, definizione di percorsi di crescita più in linea con gli obiettivi di carriera individuali, …). Una gestione più consapevole di queste dinamiche migliora anche la reputazione interna ed esterna dell’azienda, aumentando la sua capacità di attrarre i migliori talenti;
- gestione della forza lavoro. La Business Intelligence rende possibile un monitoraggio continuo delle prestazioni dei dipendenti, aiutando i manager a gestire meglio promozioni, percorsi di formazione e allocazione delle risorse;
- decision making. La BI permette di avere una visione chiara e aggiornata della forza lavoro. Analizzando e interpretando dati relativi a processi HR diversi, è possibile capire dove ci sono inefficienze, quali attività generano valore e dove serve intervenire. Le decisioni diventano così più rapide, mirate e coerenti con le priorità strategiche dell’azienda.
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Integrare la Business Intelligence richiede un percorso strutturato, che parte dalla definizione degli obiettivi e dall’individuazione dei dati disponibili in azienda utili al raggiungimento degli stessi. Prosegue con la modellazione di questi dati nel rispetto dei desiderata, alla quale si aggiunge la scelta delle tecnologie più adatte a raccogliere, analizzare e interpretare i dati disponibili.
Il volume di dati non è quasi mai un limite: il vero fattore critico è la perfetta conoscenza funzionale dei dati che si vanno a raccogliere e la loro corretta modellazione. Successivamente, è possibile procedere ad una valutazione della qualità dei dati con l'obiettivo di migliorarne l'accuratezza. Questo processo, che può essere più o meno strutturato, è anche un'occasione per una revisione delle procedure aziendali coinvolte. Lo scopo finale è ottenere delle analisi corrette ed efficienti costruite sulle necessità dell'azienda ed un unico punto di distribuzione per tutta l'organizzazione della conoscenza disponibile attraverso l'analisi dei dati.
Una volta individuati gli strumenti da adottare ed il patrimonio di dati che saranno resi disponibili, è essenziale preparare la popolazione aziendale. La BI produce valore solo se viene integrata nei processi quotidiani e se le persone comprendono come utilizzarla. Questo richiede momenti di formazione e supporto, così che ogni collaboratore possa familiarizzare con le funzionalità degli strumenti e riconoscere i vantaggi di un approccio realmente data-driven.
Per utilizzare in modo efficace gli strumenti di BI servono figure in grado di leggere, interpretare e trasformare i dati in insight utili al business.
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