Stai pensando di intraprendere un percorso di studi in Psicologia? Probabilmente, prima di prendere una decisione definitiva, vuoi sapere quali sono le opportunità di carriera a cui potresti accedere una volta conseguito il titolo di studio. Gli sbocchi lavorativi per laureati in Psicologia sono numerosi: non solo in ambito clinico e sanitario, ma anche HR, insegnamento, ricerca scientifica e marketing e comunicazione.
indice dei contenuti:
punti chiave da ricordare:
- l’occupazione degli psicologi è destinata a crescere di circa il 6% tra il 2024 e il 2034
- gli sbocchi lavorativi per laureati in psicologia spaziano dall’ambito clinico e sanitario al settore HR, scolastico, forense, sportivo e della ricerca
- con la laurea magistrale è possibile fare carriera come psicologo clinico, del lavoro, sportivo o criminologo
- le conoscenze psicologiche si rivelano preziose anche in ruoli vicini al mondo della comunicazione e del marketing
psicologia: percorsi di studio.
I corsi di laurea in Psicologia si suddividono in triennali e magistrali. I primi permettono di conseguire una laurea in Psicologia di primo livello. I secondi, invece, un titolo accademico di secondo livello, abilitando all’esercizio della professione di psicologo.
laurea triennale in psicologia: sbocchi lavorativi.
La laurea triennale in Psicologia (L-24 Scienze e Tecniche Psicologiche) offre una formazione di base che consente agli studenti di acquisire una conoscenza generale della psicologia e dei suoi principali ambiti di applicazione.
Il programma include lo studio dei processi cognitivi, emotivi e comportamentali, oltre che l'analisi dei contesti sociali ed economici in cui tali processi si sviluppano. Gli studenti approfondiscono anche le dinamiche didattiche e formative che favoriscono lo sviluppo personale e professionale.
laurea magistrale in psicologia: sbocchi lavorativi.
Una volta conseguita la laurea triennale, è possibile proseguire gli studi iscrivendosi al corso di laurea magistrale (LM-51 Psicologia). La formazione offerta mira a fornire competenze specialistiche per operare autonomamente come psicologo, con un focus particolare sulle metodologie di intervento psicologico a livello individuale, di gruppo, organizzativo e comunitario.
Il corso si concentra sullo sviluppo delle competenze teoriche, tecniche e metodologiche necessarie per gestire efficacemente la relazione tra psicologo e paziente o cliente, con l’obiettivo di promuovere attività di ricerca, valutazione, prevenzione, sviluppo e cura.
Gli studenti magistrali possono scegliere tra diversi curricula, ognuno dei quali permette di acquisire competenze specifiche in un determinato ambito di interesse. Questo consente di specializzarsi ulteriormente e di prepararsi meglio per affrontare il mercato del lavoro.
laurea in psicologia e sbocchi lavorativi: dov'è richiesta la figura dello psicologo.
Secondo il Bureau of Labor Statistics, l’occupazione degli psicologi crescerà di circa il 6% tra il 2024 e il 2034, un ritmo superiore alla media di altre professioni e indicativo di una domanda sempre più elevata di competenze legate al benessere mentale e al supporto psicologico in contesti sia clinici che organizzativi.
In Italia, secondo il IV Monitor CNOP 2023/24, gli psicologi sono più di 127.000, con una crescita media annua del +3,8% negli ultimi cinque anni e una stima che prevede il raggiungimento di 140.000 professionisti entro il 2027.
Il 92% degli psicologi risulta occupato, e nella maggior parte dei casi in attività coerenti con il proprio percorso di studi. Un segnale chiaro di come la professione stia acquisendo un ruolo sempre più riconosciuto e centrale nella società, anche grazie alla crescente attenzione delle istituzioni e delle imprese verso la salute mentale e il benessere organizzativo.
Gli sbocchi lavorativi per psicologi spaziano tra ambiti diversi, riflettendo la versatilità di una formazione che unisce competenze umanistiche, scientifiche e relazionali.
Nel dettaglio, la figura dello psicologo è particolarmente richiesta nei settori:
- clinico;
- scolastico;
- forense;
- aziendale;
- di ricerca.
Nel settore clinico, lo psicologo lavora prevalentemente in ambito sanitario, occupandosi di diagnosi, prevenzione e trattamento di disturbi psicologici e comportamentali. Può operare in strutture ospedaliere, cliniche private, centri di salute mentale o anche in studi privati. Il suo lavoro è rivolto a individui, coppie, famiglie o gruppi.
In ambito scolastico, lo psicologo si occupa del supporto psicologico a studenti, insegnanti e famiglie. Lavora per prevenire e gestire problematiche legate all’apprendimento, al comportamento e alle dinamiche relazionali all’interno della scuola. Può collaborare con il personale educativo per creare programmi di prevenzione e promozione del benessere psicologico, oltre a offrire consulenze individuali o di gruppo per studenti in difficoltà.
Nel contesto forense, lo psicologo si occupa della valutazione psicologica di individui coinvolti in procedimenti legali. Può essere chiamato a fornire perizie psicologiche in tribunale, lavorare con vittime e autori di reato o contribuire alla valutazione della capacità di intendere e di volere. Questo ambito richiede una formazione specifica e una conoscenza approfondita delle leggi e delle procedure giuridiche.
Nel mondo aziendale, lo psicologo si occupa di risorse umane, selezione del personale, gestione dei conflitti e miglioramento del clima aziendale. Può lavorare come consulente per ottimizzare i processi lavorativi, creare programmi di formazione e sviluppo delle competenze o promuovere il benessere all'interno dell'organizzazione.
Nell’ambito della ricerca, può lavorare in università, centri di ricerca o istituti privati, contribuendo allo sviluppo di nuove conoscenze nel campo della psicologia. Può condurre studi sperimentali, ideare nuovi strumenti di valutazione psicologica o lavorare su progetti di ricerca che mirano a comprendere meglio il comportamento umano e le dinamiche psicologiche.
laurea in psicologia: sbocchi lavorativi.
I laureati in psicologia, sia triennali che magistrali, possono iscriversi all’Albo degli Psicologi.
In particolare, chi ha conseguito il titolo di laurea triennale può iscriversi alla sezione B dell’Albo professionale, che consente di lavorare nel settore delle tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro oppure nel settore delle tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità. I laureati magistrali, invece, posso iscriversi alla sezione A dell’Albo, che permette di esercitare la professione di psicologo.
Chi consegue una laurea triennale in Psicologia ha una solida formazione di base, ma non è specializzato in un ambito particolare. Questo significa avere accesso a un numero limitato di opportunità lavorative rispetto ai laureati magistrali, ma non per questo meno interessanti.
I laureati in Scienze e Tecniche Psicologiche, una volta iscritti alla sezione B dell’Albo professionale, possono svolgere la professione di Dottore in Tecniche Psicologiche e operare in diversi contesti, tra cui settori sociali, organizzativi e lavorativi, oltre che nei servizi dedicati alla persona e alla comunità.
Possono svolgere queste attività in ambiti quali:
- strutture sanitarie;
- strutture carcerarie;
- istituzioni educative ed extra-scolastiche;
- PA;
- organizzazioni assistenziali;
- aziende private.
I laureati magistrali in Psicologia vantano una formazione avanzata e possiedono una conoscenza approfondita del settore in cui si sono specializzati. Questa preparazione apre le porte a numerose opportunità professionali.
Le possibilità di carriera per i laureati magistrali variano in base al curriculum scelto: è possibile trovare impiego in vari ambiti, tra cui quello educativo, socio-assistenziale, sanitario, sportivo, della comunicazione, aziendale o dell’insegnamento.
Possono lavorare sia nel settore pubblico che in quello privato. Trovare occupazione in istituzioni pubbliche come ospedali, scuole, centri di salute mentale o servizi sociali può essere un’occasione di crescita perché offre la possibilità di collaborare con altri professionisti, come medici, infermieri, insegnanti e assistenti sociali.
Anche il settore privato offre numerose opportunità, ma richiede un notevole grado di impegno, autonomia e capacità di gestione, essendo un ambito altamente competitivo. Il vantaggio principale è la possibilità di stabilire le proprie tariffe e di gestire liberamente gli orari di lavoro, bilanciando meglio l’equilibrio tra vita professionale e personale.
Lo psicologo che sceglie di lavorare nel privato può esercitare la propria professione sia in contesti clinici che di consulenza, dedicandosi a varie attività. Ad esempio, può aprire uno studio privato per offrire consulenza e supporto psicologico ai pazienti.
Vediamo più nel dettaglio quali carriere può intraprendere un laureato in Psicologia.
psicologo clinico.
Tra i principali sbocchi lavorativi per laureati in Psicologia c’è quello dello psicologo clinico. Questo professionista si occupa di diagnosi, prevenzione e trattamento di disturbi mentali e comportamentali. Lavora con pazienti di tutte le età in contesti come ospedali, cliniche private, centri di salute mentale e strutture di riabilitazione.
Come ha sottolineato lo psicoanalista Renzo Carli nel suo saggio “Psicologia clinica: professione e ricerca”, il ruolo dello psicologo clinico non si esaurisce nella cura del sintomo: consiste piuttosto nel rispondere alla domanda di aiuto e nel ridefinire il vissuto di chi esperisce un disagio, accompagnando la persona in un percorso di consapevolezza e cambiamento.
Per intraprendere questa carriera è necessario possedere una laurea magistrale in Psicologia ed essere iscritti all’Albo degli Psicologi.
psicologo del lavoro e delle organizzazioni.
Lo psicologo del lavoro e delle organizzazioni è una figura strategica per le imprese moderne, oggi più che mai chiamate a ripensare i propri modelli organizzativi e mettere al centro le persone e il loro benessere.
Questo professionista sviluppa strategie per migliorare la motivazione, la soddisfazione e il clima aziendale, intervenendo nei processi di selezione, valutazione, formazione e sviluppo delle competenze, nonché nella gestione del cambiamento e nella risoluzione dei conflitti.
Secondo il Rapporto 2025 Censis-Eudaimon, il 63,5% dei lavoratori dipendenti vorrebbe che la propria azienda li aiutasse a investire nel benessere mentale, anche attraverso la possibilità di ricorrere a uno psicologo. Un segnale chiaro di come la sensibilità verso la salute mentale stia crescendo e di come sempre più organizzazioni siano chiamate ad adattarsi, inserendo ad esempio uno psicologo in azienda, per attirare e trattenere i talenti.
Per esercitare la professione è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia ed iscriversi all’Albo.
psicologo sportivo.
Tra i lavori con laurea in Psicologia c’è anche lo psicologo sportivo. Specializzato nel migliorare le prestazioni atletiche, lavora con atleti e squadre per gestire lo stress, migliorare la concentrazione e sviluppare strategie mentali per competere a livelli ottimali.
Opera in contesti molto diversi: squadre professionistiche, federazioni sportive, centri di allenamento, enti militari e società dilettantistiche, collaborando spesso anche con preparatori atletici, fisioterapisti e medici sportivi. Lo psicologo sportivo interviene inoltre nella riabilitazione psicologica dopo infortuni.
Per intraprendere questa carriera è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia ed essere iscritti all’Albo degli Psicologi. Molti professionisti scelgono poi di specializzarsi ulteriormente attraverso master in psicologia dello sport o corsi accreditati dalle federazioni sportive nazionali.
psicoterapeuta.
Lo psicoterapeuta offre supporto a persone con problemi emotivi, psicologici o comportamentali. Utilizzando tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale, la psicoanalisi, la terapia sistemico-relazionale o altre metodologie, aiuta i pazienti a superare traumi, depressione, ansia e altre difficoltà.
Il percorso per diventare psicoterapeuta è lungo e richiede impegno, formazione continua e una forte motivazione personale. Per esercitare questa professione è necessario:
- conseguire una laurea magistrale in Psicologia;
- iscriversi all’Albo degli Psicologi;
- frequentare una scuola di specializzazione in psicoterapia riconosciuta dal MIUR, della durata di quattro anni;
- al termine, richiedere l’annotazione come psicoterapeuta presso il proprio Albo di appartenenza.
consulente familiare.
Il consulente familiare svolge un ruolo fondamentale nel supportare famiglie, coppie e genitori che attraversano momenti di difficoltà o cambiamento. Attraverso strumenti di ascolto attivo, mediazione e consulenza relazionale, aiuta a migliorare la comunicazione, gestire i conflitti e ritrovare un equilibrio all’interno delle dinamiche familiari.
Può operare in studi privati, centri di consulenza, enti del terzo settore o servizi sociali, collaborando con psicologi, assistenti sociali, educatori e mediatori. La sua attività si concentra sul sostegno e sull’orientamento.
In Italia non esiste una regolamentazione unica per questa figura: molti professionisti provengono da corsi di laurea in psicologia, pedagogia o scienze dell’educazione e completano la formazione con master o corsi in consulenza familiare promossi da associazioni riconosciute come AICCeF (Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari) o CNCP (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti).
criminologo.
Uno dei lavori con laurea in Psicologia di cui si sente parlare sempre più spesso è quello del criminologo. Questo professionista studia il comportamento criminale e le dinamiche della devianza sociale, analizzando i fattori psicologici, sociali e ambientali che possono portare un individuo a delinquere.
Il suo lavoro è fondamentale non solo per la prevenzione del crimine e lo sviluppo di politiche di sicurezza efficaci, ma anche per la riabilitazione dei detenuti e la progettazione di interventi di reinserimento sociale.
Collabora con forze dell’ordine, magistratura, tribunali minorili, istituzioni penitenziarie e centri di ricerca e può lavorare anche come consulente tecnico di parte o d’ufficio in procedimenti giudiziari.
Per intraprendere questa carriera è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia e proseguire con un master di specializzazione in criminologia, che approfondisce le principali metodologie utilizzate in ambito criminologico, penitenziario, medico-legale e forense, oltre alle tecniche di indagine psicologica.
Si tratta di un percorso formativo complesso, che richiede un costante aggiornamento professionale sulle nuove tecniche investigative, la psicopatologia criminale e la normativa vigente.
community manager.
In ambito digitale, il Community Manager gestisce e modera le comunità online, curando l’interazione tra utenti e brand. Sfrutta le sue competenze psicologiche per comprendere le dinamiche di gruppo, risolvere conflitti e mantenere l’ambiente virtuale positivo, sicuro e coinvolgente.
Lo psicologo che sceglie di lavorare come Community Manager può mettere a frutto la propria conoscenza delle dinamiche di gruppo, dei comportamenti sociali e dei processi comunicativi, elementi fondamentali per comprendere le reazioni degli utenti, prevenire conflitti e mantenere attiva la partecipazione.
Queste competenze diventano preziose soprattutto nei contesti in cui il dialogo con la community influenza direttamente la brand reputation o la fiducia verso un’organizzazione.
Non esistono requisiti specifici per questa professione: è generalmente sufficiente una laurea triennale in psicologia o in discipline affini, affiancata da competenze in comunicazione digitale, social media management e marketing comportamentale.
Molti professionisti completano la propria preparazione con master o corsi specialistici in digital communication o community management.
HR manager.
Uno dei lavori con laurea in psicologia più richiesti in ambito aziendale è quello dell’HR Manager, figura chiave nella gestione delle persone e nello sviluppo organizzativo. Questo professionista si occupa di selezione, formazione e valorizzazione del personale, valutando le competenze dei dipendenti, organizzando programmi di crescita e gestendo i rapporti interni.
Chi sceglie di lavorare come HR Manager mette a frutto le proprie competenze psicologiche per promuovere il benessere organizzativo, migliorare la comunicazione interna e sostenere la costruzione di un clima di fiducia e collaborazione. La capacità di leggere le dinamiche relazionali e motivazionali si rivela fondamentale per orientare le scelte strategiche in materia di gestione del capitale umano.
Per accedere a questa professione è generalmente richiesta una laurea triennale o magistrale in psicologia, preferibilmente accompagnata da un master in gestione delle risorse umane o HR management.
PR manager.
Il PR Manager (Public Relations Manager) è una figura centrale nella gestione dell’immagine e della reputazione di un’organizzazione. Questo professionista costruisce e mantiene relazioni positive con i media, pianifica strategie di comunicazione esterna, organizza eventi e coordina attività volte a influenzare favorevolmente l’opinione pubblica.
Le competenze psicologiche sono un valore aggiunto importante per chi sceglie questa carriera: comprendere i meccanismi di percezione, fiducia e comportamento collettivo consente infatti di creare messaggi efficaci, prevenire crisi reputazionali e rafforzare l’identità del brand.
Le offerte di lavoro per PR Manager sono in crescita soprattutto nei settori corporate, istituzionale e non profit, dove la capacità di gestire la comunicazione e costruire relazioni è considerata essenziale.
Per accedere a questa professione è sufficiente una laurea triennale o magistrale (in psicologia, comunicazione o discipline affini), eventualmente seguita da un master in relazioni pubbliche, media relations o comunicazione strategica.
insegnante.
L’insegnamento è un’opportunità professionale interessante per chi ha completato un percorso universitario in psicologia e desidera mettere le proprie competenze al servizio della formazione delle nuove generazioni.
Gli psicologi possono accedere all’insegnamento nelle scuole secondarie di secondo grado esclusivamente tramite la classe di concorso A-18 - Filosofia e Scienze umane, che consente di insegnare discipline come psicologia, pedagogia, antropologia e sociologia.
Per accedere a questa classe di concorso è necessario essere in possesso di una laurea magistrale in Psicologia e di almeno 96 CFU nei settori scientifico-disciplinari indicati dalla normativa vigente. Inoltre, è richiesto il possesso dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche, prerequisito indispensabile per l’accesso ai concorsi per l’insegnamento.
I piani di studio dei corsi di laurea in psicologia contengono generalmente materie che permettono di acquisire questi 24 CFU già durante il percorso universitario; qualora non fossero sufficienti, è possibile ottenere i crediti mancanti iscrivendosi a corsi singoli messi a disposizione dalle università.
Scopri le offerte di lavoro per insegnante.
ricercatore.
Tra i principali sbocchi lavorativi per laureati in Psicologia c’è anche la carriera di ricercatore. Questa figura conduce studi empirici e teorici su vari aspetti del comportamento umano e dei processi mentali, contribuendo allo sviluppo della conoscenza scientifica e all’evoluzione delle pratiche professionali nel campo psicologico.
Il ricercatore lavora in università, centri di ricerca pubblici o privati, istituti sanitari, enti governativi e organizzazioni internazionali, occupandosi di progettare e condurre esperimenti, raccogliere e analizzare dati e pubblicare articoli scientifici.
Per diventare ricercatori è richiesta una laurea magistrale in Psicologia, seguita da un dottorato di ricerca (PhD).
possibili sbocchi lavorativi psicologia.
La laurea in Psicologia offre numerosi sbocchi lavorativi, sia nel settore pubblico che privato. Che tu voglia dedicarti alla cura della salute mentale, al supporto in ambito aziendale o alla ricerca, un percorso in Psicologia ti fornirà le competenze necessarie per capire come le persone pensano, sentono e agiscono e contribuire al loro benessere.
La scelta tra la laurea triennale e quella magistrale dipenderà dalle tue aspirazioni, ma entrambe offrono percorsi stimolanti e ricchi di soddisfazioni.