andare oltre le competenze tecniche.
Viviamo un momento storico in cui la richiesta di professionisti sanitari, in particolare infermieri, è altissima.
Ricevere nuove proposte di lavoro è ormai quasi all’ordine del giorno.
Le tue qualifiche, la tua esperienza e il tuo CV (👉 leggi anche come scrivere un CV efficace) sono ciò che ti apre le porte al primo colloquio conoscitivo.
Ma ti sei mai chiesto cosa ti fa ottenere davvero l’opportunità di lavoro all’interno di una struttura sanitaria?
Oggi, il colloquio non è solo un esame tecnico: è una valutazione completa della tua identità professionale, delle tue soft skill e della tua passione per la cura delle persone.
Le strutture sanitarie, infatti, cercano infermieri che uniscano competenza clinica, affidabilità e valori umani.
Chi assume vuole conoscere la persona oltre il professionista, la tua capacità di lavorare in squadra, di gestire le emozioni e di garantire sicurezza e rispetto ai pazienti.
In questo articolo trovi una guida pratica per affrontare il colloquio con fiducia, preparazione e consapevolezza.
indice dei contenuti:
- parte 1 - consigli pratici per prepararti al meglio al colloquio di lavoro.
- parte 2 - cosa cercano davvero le strutture sanitarie.
- parte 3 - infermieri con titolo conseguito all’estero.
- parte 4 - le domande chiave: decostruire il colloquio.
- parte 5 - errori comuni da evitare in fase di colloquio.
- Conclusione.
ecco cosa troverai nell’articolo:
1. Come prepararti al meglio prima del colloquio
- Scopri cosa dire (e cosa evitare) quando ti chiedono di parlare di te.
- Impara il metodo STAR per rispondere in modo chiaro e professionale.
- Esempi di domande intelligenti da fare al selezionatore.
2. Cosa cercano davvero le strutture sanitarie
- Oltre alla tecnica: valori, collaborazione, empatia e responsabilità.
- Lavorare bene in team e saper gestire le emozioni fa la differenza.
3. Se hai studiato all’estero…
- Come spiegare chiaramente lo stato del tuo riconoscimento del titolo.
- Dimostra la tua competenza linguistica e la voglia di imparare i protocolli italiani.
- Trasforma la tua esperienza internazionale in un valore aggiunto.
4. Le 5 domande chiave del colloquio (con esempi reali!)
- “Come gestisci i reclami?” → Scopri la risposta che colpisce davvero.
- “Come lavori in team?” → L’esempio giusto per mostrare leadership e collaborazione.
- “Come garantisci un’assistenza inclusiva?” → La risposta che trasmette rispetto e sensibilità.
- “Come reagisci ai feedback?” → Dimostra crescita e professionalità.
- “Cosa fai se un paziente peggiora?” → La risposta perfetta, anche secondo la Legge Gelli-Bianco.
5. Errori da evitare assolutamente
- Risposte vaghe, toni difensivi, o parlare male dei precedenti datori.
- Impara come trasformare ogni risposta in un segnale di competenza e maturità.
- Conclusione
- Il colloquio è la tua occasione per far emergere la tua umanità e la tua etica professionale.
- Preparati con metodo, credi nel tuo valore e affrontalo con fiducia.
parte 1 - consigli pratici per prepararti al meglio al colloquio di lavoro.
Fai ricerche sulla struttura: è pubblica, privata o universitaria? Ti aiuterà a rispondere con motivazione concreta.
Conosci il contesto sanitario italiano: menziona la Legge Gelli-Bianco o il sistema ECM.
Prepara esempi con il metodo STAR. Metodo che si usa per rispondere in modo chiaro e completo, preparare 4-5 situazioni reali sarebbe l’ideale.
- S (Situation - Situazione): descrivi la situazione.
- T (Task - Compito): spiega il tuo compito.
- A (Action - Azione): racconta cosa hai fatto.
- R (Result - Risultato): indica il risultato ottenuto.
Metti in luce le tue soft skill: empatia, adattabilità, comunicazione.
Fai domande intelligenti alla fine, come:
- “Qual è il rapporto infermiere-paziente medio in questa unità?”
- “Come supportate la formazione continua ECM?”
- “Quali sfide sta affrontando il reparto e come potrei contribuire?”
parte 2 - cosa cercano davvero le strutture sanitarie.
- Allineamento ai valori organizzativi: rispetto, cura e sicurezza.
- Competenza clinica e attenzione al rischio.
- Collaborazione e spirito di squadra.
- Resilienza e adattabilità.
- Professionalità proattiva: impegno nella formazione continua e apertura ai feedback.
parte 3 - infermieri con titolo conseguito all’estero.
Se hai conseguito la tua qualifica infermieristica all’estero e lavori (o desideri lavorare) in Italia, è importante presentarsi al colloquio con chiarezza e consapevolezza. Ecco alcuni aspetti fondamentali da tenere in considerazione:
- Stato delle qualifiche: Sii pronto a spiegare in modo preciso a che punto sei nel processo di riconoscimento del tuo titolo. Ad esempio: “La mia laurea è stata riconosciuta dal Ministero della Salute e sono in attesa di sostenere l’esame per l’iscrizione all’OPI.” Mostrare di conoscere e saper descrivere con chiarezza la propria situazione trasmette professionalità e trasparenza.
- Competenza linguistica Il colloquio si svolgerà quasi sempre in italiano, quindi è la tua occasione per dimostrare padronanza linguistica (livello B2 o superiore) e sicurezza nella terminologia clinica. Concentrati su frasi semplici, corrette e ben strutturate: devono far capire che sei in grado di comprendere con precisione ciò che ti chiedono pazienti, colleghi e familiari, e che sai riportarlo correttamente nella documentazione clinica, sia digitale che cartacea.
- Adattabilità e valore aggiunto Il sistema sanitario italiano può essere molto diverso da quello del tuo Paese d’origine. Se non hai ancora esperienza in Italia, sottolinea la tua disponibilità a imparare rapidamente i protocolli e le procedure locali. La tua esperienza internazionale può diventare un punto di forza: porta con te una visione aperta, nuove competenze e una mentalità flessibile, qualità sempre più apprezzate nelle strutture sanitarie italiane
parte 4 - le domande chiave: decostruire il colloquio.
A seconda della struttura, il colloquio può essere condotto da figure diverse:
• Direttore di struttura o sanitario
• Coordinatore infermieristico
• Direttore o HR manager
• Uffici SITRA
Ognuno di questi interlocutori ha un approccio diverso e cerca di valutare aspetti specifici del tuo profilo.
Per questo, è importante capire quali domande aspettarsi e come rispondere in modo efficace.
1.le soft skills e l’analisi comportamentale.
Domanda tipica: “Ci parli di una volta in cui ha gestito una situazione difficile con un paziente o un familiare, magari a seguito di un reclamo.”
Perché la fanno? Vogliono capire la tua intelligenza emotiva, la tua empatia e la capacità di gestire i conflitti. Le relazioni con pazienti e familiari sono fondamentali nella pratica infermieristica quotidian
Ma quindi come rispondere?
Di seguito troverai due tipologie di risposte:
- Risposta 1 Un familiare si lamentava sempre che non davamo abbastanza attenzione a suo padre. Gli ho detto che, nonostante ci fossero tantissimi pazienti da seguire stavamo facendo del nostro meglio.
- Risposta 2: Nel mio ruolo precedente in geriatria, la famiglia di un paziente era molto ansiosa ed esprimeva frustrazione, sentendo che non si rispondeva abbastanza rapidamente al campanello. Il mio obiettivo non era solo calmarli, ma capire la loro paura di fondo e ricostruire la fiducia nella nostra équipe.Invece di mettermi sulla difensiva, ho invitato il portavoce della famiglia in un'area tranquilla. Ho usato l'ascolto attivo per permettergli di esprimere tutte le preoccupazioni. Ho convalidato i loro sentimenti e abbiamo concordato un piano di comunicazione, stabilendo un breve check-in quotidiano a un orario specifico. La famiglia si è sentita ascoltata e compresa. I reclami sono cessati e la relazione è diventata collaborativa, riducendo lo stress per tutti.
Quali tra queste due risposte è debole ed efficace?
La prima risposta è senza dubbio debole, e non perchè per via della brevità della risposta, ma perchè:
- È difensiva, non risolutiva
- È vaga e generica
- Usa "noi" (stavamo facendo) invece di "io"
- Non mostra alcun impatto
In sintesi: questa risposta descrive un problema, non come TU l'hai risolto.
La seconda risposta è vincente, segue esattamente lo schema STAR.
- (Situazione): "Nel mio ruolo precedente in geriatria, la famiglia di un paziente era molto ansiosa ed esprimeva frustrazione, sentendo che non si rispondeva abbastanza rapidamente al campanello."
- (Task/Compito): "Il mio obiettivo non era solo calmarli, ma capire la loro paura di fondo e ricostruire la fiducia nella nostra équipe."
- (Azione): "Invece di mettermi sulla difensiva, ho invitato il portavoce della famiglia in un'area tranquilla. Ho usato l'ascolto attivo per permettergli di esprimere tutte le preoccupazioni. Ho convalidato i loro sentimenti e abbiamo concordato un piano di comunicazione, stabilendo un breve check-in quotidiano a un orario specifico."
- (Risultato): "La famiglia si è sentita ascoltata e compresa. I reclami sono cessati e la relazione è diventata collaborativa, riducendo lo stress per tutti."
Questa risposta mostra empatia, ascolto attivo e responsabilità personale.
2. l’attitudine al lavoro di squadra.
Domanda tipica: “Ci descriva un’occasione in cui ha lavorato con successo all’interno di un’équipe multidisciplinare.”
Perché la fanno? L’assistenza sanitaria si basa sul lavoro d’équipe. Vogliono capire come comunichi, collabori e contribuisci alla coesione del gruppo.
Risposta efficace (metodo STAR):
“Avevamo un paziente post-operatorio complesso. Ho organizzato un breve incontro tra medico, fisioterapista e coordinatore per rivedere il piano di gestione del dolore.
Abbiamo modificato la somministrazione dell’analgesico, e il paziente ha raggiunto gli obiettivi di mobilizzazione due giorni prima del previsto.”
3. sensibilità culturale e valori.
Domanda tipica: “Come garantisce un’assistenza culturalmente sicura e inclusiva?”
Perché la fanno? L'Italia è un paese sempre più multietnico. Quotidianamente si lavora o si assistono persone dalle provenienze più diversificate. Questa domanda vuole verificare la tua consapevolezza, la tua attitudine ed il tuo impegno per un'assistenza equa, un punto centrale del Codice Deontologico FNOPI.
Risposta efficace: "Il mio approccio si basa sulla curiosità rispettosa e sulla difesa del paziente (advocacy). Non faccio mai supposizioni. Chiedo sempre ai pazienti se hanno esigenze culturali o religiose specifiche, specialmente riguardo alla dieta, al pudore o alle cure di fine vita. Se c'è una barriera linguistica, cerco immediatamente di coinvolgere i mediatori culturali dell'ospedale. Il mio ruolo è adattare la nostra assistenza alle esigenze del paziente, garantendo lo stesso elevato standard di cura."
4. sviluppo professionale e capacità di accettare feedback.
Domanda tipica: “Può raccontarci un esempio di come ha utilizzato un feedback per migliorare la sua pratica?”
Perché la fanno? Testa la tua umiltà nell’accettare i feedback anche se negativi ed il tuo impegno per l'apprendimento continuo, che in Italia è legato al sistema ECM (Educazione Continua in Medicina).
Risposta efficace: "Sono pienamente impegnato nello sviluppo continuo e ho sempre soddisfatto i miei requisiti di crediti ECM. Un feedback prezioso è arrivato dal mio coordinatore, che ha notato che la mia documentazione, sebbene accurata, poteva essere più concisa. Ho frequentato un corso ECM sulla documentazione clinica efficace e ho lavorato con un tutor per affinare la mia scrittura. Questo ha migliorato la mia efficienza e reso i passaggi di consegne più chiari e sicuri."
5. scenari clinici e sicurezza del paziente.
Domanda tipica: “Come definirebbe le priorità di assistenza per un paziente che mostra segni di deterioramento clinico?”
Perché la fanno? È un test diretto sulla tua capacità di ragionamento clinico, sulla tua attenzione alla sicurezza e sulla comprensione dei protocolli. In Italia, la sicurezza del paziente è codificata dalla Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017). Vogliono sapere: agisci in modo sistematico? Segnali correttamente l'urgenza (escalation)? Comunichi in modo chiaro?
Anche in questo caso si può utilizzare il metodo STAR esposto poco sopra
- Risposta Debole: "Controllerei i parametri vitali, chiamerei il medico e mi assicurerei che stia bene. Poi documenterei tutto."
- Risposta Efficace:
- (Situazione): "Valuterei immediatamente il paziente utilizzando l'approccio ABCDE (Airway, Breathing, Circulation, Disability, Exposure) per identificare problemi potenzialmente letali."
- (Task/Compito): "La mia priorità sarebbe stabilizzare il paziente e attivare immediatamente il medico di reparto e i colleghi."
- (Azione): "Rimarrei con il paziente, chiamerei aiuto immediato e inizierei gli interventi appropriati (es. somministrare ossigeno, applicare un monitor). Contemporaneamente, userei uno strumento di comunicazione strutturato come l'SBAR (Situation, Background, Assessment, Recommendation) per informare il medico con dati chiari e oggettivi."
- (Risultato): "Seguendo questo protocollo, assicuro che il paziente riceva cure immediate, che l'équipe sia attivata in modo efficiente e che le mie azioni siano conformi alle linee guida sul rischio clinico del nostro ospedale, come previsto dalla legge Gelli-Bianco."
parte 5 - errori comuni da evitare in fase di colloquio.
- Dare Risposte Generiche: (Errore: "So lavorare in squadra.") (Soluzione: Usa un esempio STAR che dimostra che sai lavorare in squadra.)
- Sottovalutare le Sfumature Culturali: (Errore: "Tratto tutti allo stesso modo.") (Soluzione: "Tratto tutti con lo stesso alto standard di cura, ma adatto la mia comunicazione e le mie azioni per soddisfare le loro specifiche esigenze culturali.")
- Concentrarsi Solo sulle Competenze Tecniche: (Errore: "Sono bravissimo con gli accessi venosi.") (Soluzione: Bilancia le competenze: "Sono competente negli accessi venosi e mi impegno a usare tecniche di comunicazione per ridurre l'ansia del paziente durante la procedura.")
- Non Prepararsi sugli Scenari: Preparati per gli scenari comuni (paziente che peggiora, errore di terapia, conflitto) per non essere colto alla sprovvista.
- Parlare Negativamente: Non parlare mai male di datori di lavoro o colleghi precedenti. Mantieni un atteggiamento positivo e professionale.
conclusione:
Il colloquio infermieristico è molto più di una verifica delle competenze: è un momento in cui emergono la tua etica, la tua umanità e la tua professionalità. Preparandoti con metodo e consapevolezza, potrai affrontarlo con fiducia e ottenere il ruolo che meriti.
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