chi è l'ingegnere biomedico?
Negli ultimi decenni molti rami dell'ingegneria sono emersi come settori di studio indipendenti. L'ingegneria biomedica, in particolare, consiste nell'applicazione in campo medico e biologico di principi e metodi propri dell'ingegneria. Lo scopo di un ingegnere biomedico è sviluppare materiali, attrezzature, dispositivi e strumenti in grado di migliorare la salute e il benessere delle persone. Protesi, pacemaker, organi artificiali, biomateriali e dispositivi per migliorare la mobilità sono soltanto alcuni esempi di innovazioni frutto del lavoro di ingegneri biomedici. Mettendo in pratica le proprie competenze di ingegneria e biologia, questo professionista riesce ad approfondire le conoscenze relative ai sistemi biologici. Essere in grado di comprendere il funzionamento della biologia umana è alla base della successiva progettazione di apparecchiature e metodologie da applicare in campo medico.
cosa fa un ingegnere biomedico?
La professione dell'ingegnere biomedico coinvolge molte discipline differenti, dalla matematica alla biologia, dall'ingegneria alla medicina. In generale, un ingegnere biomedico contribuisce sia alla ricerca scientifica, trovando nuove soluzioni e implementando modelli e metodologie all'avanguardia, sia allo sviluppo tecnologico, dando vita a strumenti e dispositivi medici innovativi. Per esempio, progetta protesi, organi artificiali, macchinari per la diagnosi clinica e strumenti per monitorare dati biologici, come la glicemia. Inoltre, collabora con altri professionisti come ingegneri, ricercatori, chimici, medici e tecnici per sviluppare apparecchiature innovative destinate ad uso sanitario. Strumenti chirurgici avanzati e sistemi di imaging avanzato, come la risonanza magnetica, sono il risultato del suo lavoro.
Tuttavia, le mansioni di un ingegnere biomedico non si limitano al campo della ricerca e dello sviluppo: a seconda del settore nel quale opera, ha anche la responsabilità di definire gli standard di sicurezza per i dispositivi utilizzati, formare il personale, installare e riparare macchinari e attrezzature di natura biomedica. Oltre a progettare ed effettuare la manutenzione di tali strumenti, ha anche il compito di mettere per iscritto la relativa documentazione tecnica.
Hai le competenze in campo ingegneristico, biologico e medico necessarie per lavorare come ingegnere biomedico? Se la risposta è sì, allora continua a leggere per scoprire quali sono le competenze e le qualifiche di cui hai bisogno per avere successo nel ruolo di ingegnere biomedico.
offerte di lavoroquali ruoli ha l'ingegnere biomedico?
Un ingegnere biomedico studia da vicino i sistemi biologici per sviluppare metodi e procedure volte a migliorare ciascun aspetto di diagnosi, terapia e riabilitazione medica. Ha la responsabilità di individuare nuove metodologie e progettare strumenti e macchinari innovativi per risolvere problemi di natura medica e biologica. In base alla propria realtà lavorativa, può dedicarsi interamente al settore di ricerca e sviluppo, ideando e mettendo in pratica tecnologie all'avanguardia, oppure lavorare in modo diretto con attrezzature e macchinari di carattere biomedico.
ingegnere biomedico stipendio medio
Lo stipendio medio in Italia che può percepire un ingegnere biomedico è di circa € 22.000 lordi annui. Un neolaureato alle prime armi e privo di esperienza riceve in media € 20.000 l’anno. Dopo aver acquisito alcuni anni di esperienza nel ruolo e aver approfondito le proprie conoscenze, un ingegnere biomedico ha l'opportunità di guadagnare anche € 40.000 annui. In aggiunta allo stipendio base, il salario include anche determinati benefici come, ad esempio, indennità sanitarie e assicurative.
Lo stipendio di un ingegnere biomedico può essere soggetto a notevoli variazioni in base a molti fattori differenti, come il grado di esperienza o lo specifico campo di specializzazione. Un ingegnere biomedico senior può arrivare a ricoprire una posizione da coordinatore di interi team di ricerca e, di conseguenza, il suo pacchetto retributivo risulterà più elevato. Anche il relativo settore nel quale un professionista decide di specializzarsi, per esempio la nanotecnologia biomedica oppure l'imaging biomedico, può giocare un ruolo chiave. In virtù della costante evoluzione della tecnologia applicata alla medicina e all'healthcare, questa professione è destinata a essere sempre più ricercata nel mondo del lavoro.
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tipi di ingegnere biomedico
Possiamo identificare diversi tipi di ingegnere biomedico in base al livello di esperienza maturata e a seconda del settore di specializzazione:
- ingegnere biomedico junior: all'inizio della propria carriera, questo professionista ha l'opportunità di lavorare su vari tipi di progetti, acquisendo così esperienza sul campo. Di solito, un ingegnere junior può contribuire alla calibrazione e alla manutenzione di attrezzature biomediche, come defibrillatori e incubatori, oltre che raccogliere e analizzare dati relativi a progetti di ricerca.
- ingegnere biomedico senior: un ingegnere esperto è in grado di comprendere in modo esaustivo le interazioni fra i principi di ingegneria meccanica ed elettrica e la fisiologia umana. Utilizza le proprie conoscenze approfondite per trovare soluzioni innovative per migliorare l'efficienza delle tecnologie applicate all'assistenza sanitaria.
In base al settore di interesse, un ingegnere biomedico può specializzarsi in differenti campi:
- micro e nanotecnologia biomedica
- strumentazioni biomediche e robotica chirurgica
- imaging biomedico
- ingegneria riabilitativa
- bioinformatica
- biomeccanica e ingegneria dei biomateriali.
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Per avere successo nel ruolo di ingegnere biomedico è fondamentale possedere ottime competenze in diversi campi scientifici come biologia, chimica e anatomia. Ecco quali sono i principali compiti e responsabilità da aspettarsi quando si decide di intraprendere questo tipo di carriera professionale.
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come diventare ingegnere biomedico: compiti e responsabilità
Ecco quali sono le principali mansioni che un ingegnere biomedico porta a termine nel corso della quotidiana giornata lavorativa:
- contribuire alla ricerca scientifica: un ingegnere biomedico studia i sistemi di natura biologica per trovare soluzioni innovative e migliorare la tecnologia utilizzata nel settore sanitario
- studiare e progettare nuovi materiali e strumenti: in base ai risultati ottenuti dalla ricerca, un ingegnere progetta strumenti medici, dispositivi per prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione. Può anche realizzare protesi, organi artificiali e altri macchinari destinati a uso medico, come sistemi di imaging o dispositivi di monitoraggio
- installare, calibrare e riparare attrezzature biomediche: in aggiunta al lavoro di ricerca e sviluppo, un ingegnere ha anche la responsabilità di gestire personalmente strumenti e macchinari. Si occupa della loro installazione e calibrazione, oltre a effettuarne la manutenzione e ripararli in caso di guasto o malfunzionamento
- stabilire protocolli e procedure per il corretto uso dei macchinari e redigere la relativa documentazione: report e manuali accurati sono fondamentali per permettere al personale sanitario di utilizzare correttamente ogni tipo di apparecchiatura
- occuparsi della formazione del personale: un ingegnere biomedico collabora con gli operatori sanitari per fornire loro una formazione tecnica esauriente.
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ambiente lavorativo
In base alle responsabilità e ai compiti affidati a questa figura professionale, l'ambiente di lavoro può coincidere con un regolare ufficio, un laboratorio o una clinica. Alcuni tipi di ingegnere biomedico lavorano direttamente all'interno di un ospedale, nel quale si occupano di attrezzature e strumenti. Altri, invece, si dedicano esclusivamente alla ricerca, effettuando esperimenti e test in un laboratorio specializzato oppure esaminando dati in ufficio. Talvolta, può essere necessario effettuare trasferte nel caso di installazioni e riparazioni oppure per meeting con clienti e utenti.
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chi sono i colleghi dell'ingegnere biomedico?
A seconda del datore di lavoro e del settore in cui lavora, tra i colleghi dell’ingegnere biomedico potrebbero esserci altri ingegneri come quelli meccanici, tecnici di laboratorio e tecnici informatici. L’ingegnere biomedico potrebbe anche lavorare a stretto contatto con infermieri e medici, così come con altri specialisti che potrebbero includere, ma non solo, tecnici di radiologia, biotecnologi e ricercatori.
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orario di lavoro
L'orario lavorativo di un ingegnere biomedico può, in generale, coincidere con il regolare orario di ufficio di 40 ore alla settimana. Si tratta, nella maggior parte delle situazioni, di una professione full time, ma può essere necessario effettuare degli straordinari per rispettare le scadenze di ricerche. Nel caso di guasti o malfunzionamenti delle apparecchiature biomediche, a un ingegnere biomedico può essere richiesto di recarsi personalmente sul luogo per risolvere velocemente il problema.
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profilo professionale
Il settore delle tecnologie biomediche è in continua evoluzione e la richiesta di ingegneri biomedici è in costante crescita nel mondo del lavoro. A seconda del proprio campo d'interesse, questi professionisti hanno l'opportunità di approfondire le proprie conoscenze e specializzarsi in un settore specifico. Le possibilità di carriera sono numerose e molto varie: dalla robotica chirurgica all'ingegneria informatica biomedica. È inoltre possibile utilizzare le competenze acquisite in ambiti differenti. Alcuni ingegneri, per esempio, scelgono di dedicarsi alla vendita e distribuzione di materiali e strumenti di natura biomedica, mentre altri optano per un ruolo da consulente oppure diventano insegnanti.
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istruzione e competenze
Per riuscire a svolgere questo tipo di professione sono necessarie conoscenze approfondite di materie scientifiche come biologia, chimica, fisica, anatomia, biomeccanica, informatica. La formazione di un ingegnere biomedico è accademica: è necessario conseguire una laurea in Ingegneria Biomedica o in un altro campo dell'ingegneria, come Ingegneria Chimica o Meccanica. In alternativa, è possibile integrare una laurea in Biotecnologia, Chimica o Medicina con specializzazioni di tipo biomedico. Anche un percorso di studi collegato al settore della biomedicina, come Scienza dei Materiali o Ingegneria dei Tessuti, può fornire le competenze di base per svolgere questa attività. In aggiunta alla formazione accademica, un ingegnere biomedico ha la responsabilità di rimanere al passo con le ultime scoperte e le innovazioni del settore.
capacità e competenze
Per poter svolgere con successo la professione di ingegnere biomedico sono essenziali conoscenze scientifiche approfondite, unite a utili competenze e soft skills. Fra le più comuni possiamo trovare:
- nozioni di anatomia e biologia: per riuscire a lavorare con sistemi viventi, è fondamentale possedere un solido background in biologia e anatomia umana. Un ingegnere biomedico sfrutta, infatti, le proprie competenze per progettare e sviluppare dispositivi medici e tecnologie in grado di interfacciarsi con tessuti biologici e organi
- competenze tecniche di design di dispositivi medici: la creazione e lo sviluppo di progetti e prototipi di attrezzature e strumentazioni destinate a uso medico rappresenta una parte importante di questa carriera lavorativa. È necessario garantire che tutti i dispositivi realizzati rispettino gli standard di sicurezza e performance
- propensione a lavorare in team: gli ingegneri biomedici collaborano spesso con altri ingegneri, medici, ricercatori e tecnici. La condivisione di conoscenze e scoperte è alla base del campo della ricerca scientifica e questi professionisti possono anche partecipare a conferenze e corsi. Avere una predisposizione al teamwork permette di condividere risultati e analizzare problemi insieme agli altri
- capacità di problem solving: l'attività di un ingegnere biomedico si concentra sullo studio e sull'analisi di complessi sistemi biologici e tecnologie all'avanguardia. Per questo motivo, è necessario riuscire a lavorare sia in modo autonomo che insieme ai colleghi per trovare soluzioni efficaci a problemi difficili
- doti di comunicazione: dovendo spesso operare all'interno di un team, è fondamentale essere in grado di esprimersi chiaramente. Le abilità comunicative risultano molto utili anche per interagire con i clienti e per formare il personale sanitario.
FAQ sul lavoro come ingegnere biomedico
Ecco le domande più frequenti riguardo il lavoro di ingegnere biomedico:
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cosa fanno gli ingegneri biomedici?
Il lavoro di un ingegnere biomedico consiste nello studio di sistemi biologici e nella progettazione di dispositivi finalizzati a migliorare la salute dei pazienti. Alcuni esempi di tali dispositivi sono protesi, organi artificiali, biomateriali per l'ingegneria dei tessuti e attrezzature per effettuare diagnosi.
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per quale motivo diventare ingegnere biomedico è una buona idea?
La crescente domanda di ingegneri biomedici e la continua evoluzione della tecnologia rendono questa carriera molto interessante e potenzialmente remunerativa. Si tratta inoltre di una professione ideale per persone creative e interessate al funzionamento di strumenti e attrezzature biomediche.
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quali opportunità di carriera ha un ingegnere biomedico?
Il campo dell'ingegneria biomedica è in rapida espansione e presenta numerose opportunità lavorative in settori anche molto differenti fra loro. Oltre che a dedicarsi alla ricerca oppure alla progettazione e manutenzione di apparecchiature biomediche, un ingegnere può anche lavorare in aziende farmaceutiche e di biotecnologia. In alternativa, esiste la possibilità di collaborare con agenzie governative per garantire che i dispositivi medici rispettino gli standard di sicurezza e qualità.
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quali abilità sono richieste a un ingegnere biomedico?
In aggiunta alle necessarie competenze tecniche e scientifiche, questa figura professionale ha bisogno di doti comunicative, predisposizione al teamwork e capacità di problem solving.
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come si diventa ingegnere biomedico?
Dal punto di vista accademico, è consigliabile ottenere una laurea in Ingegneria Biomedica oppure in materie affini come Ingegneria Chimica o Meccanica. Anche un background in Medicina o Scienza dei Materiali può risultare utile.
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