La routine giornaliera al lavoro, con il passare del tempo, può diventare pesante e la motivazione venire meno. Cambiare azienda non è sempre un’opzione fattibile e, oltretutto, lo stesso problema potrebbe ripresentarsi dopo qualche anno. La soluzione, tuttavia, esiste, e porta il nome di Job Crafting (JC). Il termine è stato coniato da un gruppo di psicologi statunitensi, ma il concetto in sé è semplice: si tratta, infatti, di modellare (craft) il proprio lavoro adattandolo a nuove esigenze o gusti personali. Contrariamente a quanto possa sembrare a prima vista, questo atteggiamento di rinnovamento non riguarda solo i lavoratori autonomi, ma anche tutti quei dipendenti che abbiano un minimo “margine di manovra”. Analizziamo, dunque, in dettaglio alcuni esempi di cosa sia il Job Crafting e di come si possa attuare in diversi settori della vita lavorativa. 

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due ragazze parlano in ufficio
due ragazze parlano in ufficio

cos'è il job crafting?

Il job crafting è un concetto nel campo della psicologia organizzativa e del lavoro che si riferisce alla pratica con cui i dipendenti modificano i propri compiti e responsabilità per adattarli alle proprie preferenze e abilità. 

Un processo attraverso il quale i lavoratori rielaborano il proprio ruolo all'interno dei confini delineati dalla job description per rendere l'esperienza lavorativa più significativa e motivante con ricadute positive sul senso di appartenenza alla mission dell'azienda e sulla produttività

Coniato da un gruppo di psicologi statunitensi nel 2001, il fenomeno dei dipendenti che prendono in mano l'organizzazione del proprio ruolo modellando il percorso professionale pur conservando la loro posizione è un fenomeno in ascesa nelle aziende che interpretano il benessere dei dipendenti come una priorità. 

come organizzare il lavoro ed i compiti assegnati.

Uno dei tre fondamentali aspetti del Job Crafting riguarda essenzialmente le incombenze lavorative e il modo di affrontarle. Una commessa che non ama rimettere a posto gli abiti dopo che i clienti li hanno provati, può trovare un metodo nuovo di piegarli e riporli più velocemente, acquistando un margine di tempo ulteriore per dedicarsi ad altre attività. Lo stesso può valere per un parrucchiere che preferisce dedicarsi al taglio, o a un’impiegata che predilige il rapporto con il pubblico al disbrigo di pratiche burocratiche. 

Ognuna di queste figure può provare a rimodellare i compiti da svolgere, distribuendoli diversamente all’interno della giornata o trovando nuove tecniche che li velocizzino in modo da avere più tempo per fare altro. 

come percepisci il tuo lavoro? 

Il modo di guardare e interpretare le mansioni giornaliere è anche una questione di percezione: sebbene i fatti rimangano gli stessi, a volte si rischia di perdere di vista l’obiettivo e guardare solo il dito invece che la luna. È il caso di un operatore ecologico, ad esempio: se si limita a guardare il dito il suo lavoro consiste solo nel portare via i rifiuti. Ma guardando all’orizzonte dei suoi obiettivi, di fatto contribuisce a rendere più pulita e bella la sua città.

Le tecniche di Job Crafting sono molte e si possono applicare a più livelli. Il punto è che non si tratta solo di “cosmetica”: spesso per recuperare la motivazione e la voglia di fare bisogna usare un po’ di immaginazione, trovare margini di azione o, in alternativa, seguire uno dei tanti seminari dedicati specificamente al Job Crafting.

job crafting in fase di colloquio e nel campo delle relazioni professionali.

I recruiter sono spesso alla ricerca di risorse auto motivate e proattive. A caldo può apparire come una domanda a trabocchetto fatta da un selezionatore ad un candidato: "hai mai preso l'iniziativa per cambiare l'organizzazione del tuo lavoro con l'obiettivo di renderlo più stimolante?"
Lo scopo di questa domanda fatta in fase di colloquio è quello di capire se il potenziale candidato rientra nella categoria di coloro che seguono le indicazioni alla lettera facendo esattamente ciò che viene detto oppure se spicca per spirito di iniziativa personale. 

Un altro aspetto in cui operare un lavoro di personalizzazione perché la propria attività risulti più piacevole, è quello delle relazioni con i colleghi. I mezzi tecnologici per mettersi in contatto con le persone non mancano, e questo va tutto a vantaggio della possibilità di connettersi e “fare rete” con chi si lavora meglio.  Anche qualora il proprio lavoro non preveda un contatto diretto con le persone, Un altro esempio riguarda, invece, quelle categorie di lavoratori che hanno a che fare indirettamente con il pubblico (come gli addetti alle pulizie di un ospedale o di una scuola) la possibilità di svilupparlo è un importante stimolo per aumentare la motivazione.

esempi di job crafting.

  • riorganizzazione delle mansioni: i dipendenti possono modificare il focus del loro lavoro concentrandosi su compiti che trovano più interessanti o significativi e delegando o eliminando quelli che trovano meno soddisfacenti. Supervisor permettendo. 

  • ampliamento delle responsabilità: i dipendenti possono perseguire responsabilità o incarichi aggiuntivi che sono complementari alle loro competenze ed interessi.

  • creazione di nuove relazioni professionali: stabilire nuove relazioni e connessioni all'interno della rete professionale può portare a numerosi benefici, tra cui una prospettiva aggiornata sul proprio lavoro, nuove idee, consapevolezza sui propri punti di forza e su aree dove è necessario acquisire nuove competenze o aggiornare quelle esistenti. 

  • creazione cognitiva: locuzione sofisticata ma dal significato molto semplice. Si tratta di vedere le nostre responsabilità sotto una luce diversa, ad esempio concentrandoci sul modo in cui il nostro lavoro aiuta a semplificare la vita dei clienti o apprezzando il nostro contributo nel quadro generale della missione dell'organizzazione.

esempi di job crafting: prima e dopo.

  • PRIMA: un impiegato amministrativo passa la maggior parte del tempo a rispondere alle telefonate.

    DOPO: l'impiegato si accorda con i colleghi per dividere il flusso di chiamate, liberando del tempo per concentrarsi sull'ottimizzazione del database dell'azienda, un compito che trova più stimolante e che sfrutta meglio le sue abilità analitiche.

  • PRIMA: un assistente di marketing si occupa solo della creazione di contenuti scritti per il sito aziendale.

    DOPO: questi propone di gestire anche i social media dell'azienda, integrando il marketing con le attività online e guadagnando nuove competenze nella gestione dei social network.

  • PRIMA: un programmatore lavora solo nel suo team di sviluppo.

    DOPO: il programmatore cerca occasioni per collaborare con il team di progettazione dell'interfaccia utente, migliorando così la comunicazione tra sviluppo e design e contribuendo a un prodotto finale di migliore qualità.

  • PRIMA: un grafico lavora solo con software di progettazione grafica di base.

    DOPO: il grafico inizia a partecipare a corsi online per imparare software di progettazione avanzata e propone di utilizzarli nei progetti, aumentando così le sue competenze e contribuendo a un design più sofisticato.

In conclusione possiamo affermare che il job crafting è ispirato dalla nozione che i lavoratori non sono semplici esecutori di compiti, ma individui che possono plasmare il loro ruolo e il loro ambiente lavorativo rendendoli più gratificanti e coinvolgenti. 
Lo status di dipendente scontento non significa accettare il ruolo in azienda come un destino inevitabile. E' sempre possibile trovare dei modi per diventare architetti della propria carriera. Il job crafting apre delle nuove prospettive che portano a un maggiore controllo sul proprio ambiente lavorativo e di proporsi come narratori delle nostre storie professionali. 
 

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