Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, noto come Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (TUSL), rappresenta il principale riferimento normativo in Italia in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Questo corpus unitario di leggi definisce in modo dettagliato gli obblighi in capo al datore di lavoro, considerato il principale responsabile della sicurezza dei dipendenti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Nonostante l’adozione di strategie preventive e l’implementazione di misure di sicurezza, possono comunque verificarsi infortuni sul lavoro, ossia incidenti che colpiscono il lavoratore durante lo svolgimento delle sue mansioni o, in alcuni casi, lungo il tragitto casa-lavoro, compromettendo temporaneamente o permanentemente la sua capacità lavorativa.

Vediamo nel dettaglio cosa si intende per infortuni sul lavoro e quali sono gli obblighi in capo al lavoratore e al datore di lavoro in tali circostanze per garantire una corretta gestione organizzativa e ottenere il riconoscimento delle tutele economiche previste dalla legge.

infortuni sul lavoro
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che cosa è un infortunio sul lavoro?

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 30 giugno 1965 (Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) definisce gli infortuni sul lavoro come incidenti “avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta che importi l'astensione dal lavoro per più di tre giorni”.

Affinché si possa parlare di infortunio sul lavoro, quindi, devono ricorrere specifiche condizioni. L'infortunio deve essere provocato da una causa violenta, ovvero da un’azione improvvisa, imprevedibile e intensa, verificarsi durante l’orario di lavoro, e determinare un’inabilità permanente o temporanea.

Con l’espressione "orario di lavoro" ci si riferisce non solo al tempo effettivamente trascorso sul luogo di lavoro, ma anche ai momenti in cui il lavoratore si sposta per raggiungere l’ufficio o tornare a casa. Sono incluse anche la pausa pranzo ed eventuali commissioni legate all’attività lavorativa e in caso di trasferte lavorative.

L’ordinamento italiano stabilisce che i lavoratori dipendenti, parasubordinati e alcune categorie specifiche di lavoratori autonomi siano assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali presso l’INAIL.

L’onere di garantire la copertura assicurativa spetta al datore di lavoro, il quale è tenuto a versare i contributi INAIL per ciascun dipendente. In caso di infortunio sul lavoro, sarà l’Istituto ad erogare prestazioni economiche e assistenziali a favore del lavoratore.

L’INAIL fornisce diverse tipologie di prestazioni economiche, commisurate al tipo di inabilità subita dal lavoratore a causa dell’infortunio:

  • in caso di inabilità temporanea assoluta, l’INAIL corrisponde un’indennità economica in sostituzione dello stipendio a partire dal quarto giorno successivo all’infortunio, compresi i festivi, e fino alla guarigione clinica. L’indennità ammonta al 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno e al 75% dal 91° giorno fino alla guarigione. Il datore di lavoro corrisponde al lavoratore il 100% dello stipendio per il giorno dell’incidente e il 60% per i tre giorni successivi salvo migliori condizioni previste dal contratto collettivo applicato;
  • in caso di danno biologico permanente per menomazioni tra il 6% e il 15% della capacità psicofisica, l’INAIL eroga un’indennità in un’unica soluzione, calcolata in base all’età e al grado di invalidità accertato;
  • in caso di morte del lavoratore, l’INAIL garantisce un’indennità ai familiari superstiti. 50% della retribuzione al coniuge, 20% per ciascun figlio (o 40% per i figli orfani di entrambi i genitori) e 20% per ciascun genitore o fratello/sorella in assenza di figli o coniugi.

Inoltre, l’Istituto si fa carico delle spese documentate e riconosciute come necessarie a seguito dell’infortunio, tra cui per esempio i costi per le visite mediche, i farmaci e i percorsi di riabilitazione. Questi rimborsi sono volti a supportare il lavoratore nella gestione delle conseguenze fisiche ed economiche derivanti dall’incidente.

Se l'infortunio sul lavoro avviene per colpa del lavoratore? Secondo la giurisprudenza, un comportamento imprudente o negligente da parte del lavoratore, come la mancata osservanza dell’obbligo di utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), non comporta automaticamente l’esclusione della copertura assicurativa fornita dall’INAIL.

Tuttavia, il comportamento colposo del lavoratore può influire sulla responsabilità del datore di lavoro. In situazioni del genere, la negligenza del lavoratore potrebbe ridurre o persino annullare il diritto al risarcimento del danno nei confronti del datore di lavoro, qualora quest’ultimo dimostri di aver adottato tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. 

Esistono però situazioni specifiche in cui l’INAIL non riconosce alcuna tutela. Un esempio è rappresentato dai casi in cui l’infortunio sia conseguenza diretta di un’azione volontaria del lavoratore per soddisfare un bisogno personale, che non abbia alcuna correlazione con le mansioni lavorative o con l’ambiente di lavoro. In tali circostanze, l’incidente esula dal campo di applicazione delle garanzie assicurative dell’Istituto poiché non sussiste il nesso causale tra l’attività lavorativa e l’infortunio stesso.

In ogni caso, spetta all’INAIL verificare le condizioni del lavoratore a seguito dell’infortunio. Se il lavoratore non concorda con la valutazione, ha la possibilità  di presentare l'opposizione amministrativa all'INAIL entro 60 giorni dal ricevimento del provvedimento contestato. Se l’opposizione viene respinta, il lavoratore può comunque ricorrere al Tribunale del Lavoro, avvalendosi dell’assistenza di un avvocato per far valere i propri diritti.

cosa deve fare il datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro?

Al verificarsi di un infortunio sul lavoro, il datore di lavoro, non appena ne viene a conoscenza e riceve dal lavoratore i riferimenti del certificato medico attestante l’infortunio, è obbligato ad avvertire l’INAIL tramite apposita denuncia o comunicazione, come previsto dall’art. 53 del Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

La segnalazione deve essere trasmessa per via telematica alla sede INAIL competente per il territorio presso cui il lavoratore è domiciliato. 

La comunicazione di infortunio (prognosi di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, ma inferiore a tre giorni) deve essere inviata entro 48 ore dalla ricezione dei riferimenti del certificato medico. La denuncia, invece, entro 48 ore, se la prognosi è superiore a tre giorni oltre quello dell’evento, o entro 24 ore dall’evento se l’infortunio abbia causato morte o pericolo di morte.

Se in un primo momento la prognosi era inferiore a tre giorni, ma successivamente si prolunga oltre il quarto giorno, il datore di lavoro deve inviare la denuncia di infortunio entro 48 ore dalla ricezione dei riferimenti del nuovo certificato medico.

Sia la denuncia che la comunicazione d’infortunio devono essere trasmesse tramite i servizi telematici disponibili sul portale INAIL. Per inoltrare la denuncia è necessario collegarsi al sito ufficiale dell’Istituto e seguire questo percorso: “Atti e documenti” > “Assicurazione” > sezione Prestazioni> “Denuncia infortunio”. Per la comunicazione, invece: “Atti e documenti” > “Prevenzione” > “Comunicazione di infortunio”.

Il mancato rispetto dei termini previsti per l’invio della comunicazione comporta una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 614,25 a 2.211,31 euro. Se il datore di lavoro non rispetta i termini per l’invio della denuncia di infortunio, invece, è prevista una sanzione che va da 1.290,00 a 7.745,00 euro.

cosa deve fare il dipendente in caso di infortunio sul lavoro?

Il lavoratore deve segnalare immediatamente l’infortunio al datore di lavoro. Se all’interno dell’azienda è presente un medico, deve sottoporsi a una visita. In alternativa, può recarsi o farsi accompagnare al Pronto Soccorso più vicino oppure rivolgersi al proprio medico curante.

Il medico che presta assistenza al lavoratore infortunato è obbligato a rilasciare un certificato medico, specificando la diagnosi e il numero di giorni di prognosi, e a trasmetterlo per via telematica all’INAIL.

A sua volta, il lavoratore deve trasmettere i riferimenti del certificato medico al datore di lavoro, anche nel caso di un infortunio di lieve entità. Se non dispone del numero identificativo del certificato, deve fornire al datore di lavoro il certificato cartaceo. Sarà poi compito del datore di lavoro segnalare l’evento all’INAIL tramite comunicazione o denuncia di infortunio.

Durante il periodo di assenza dal lavoro per infortunio, non sono previste visite fiscali INPS, pertanto il lavoratore non è tenuto a rispettare fasce orarie di reperibilità. Come chiarito dallo stesso Istituto previdenziale nel messaggio n. 3265 del 9 agosto 2017, la competenza sugli accertamenti medico-legali spetta esclusivamente all’INAIL, che comunque non effettua controlli domiciliari, ma può convocare il lavoratore infortunato e obbligarlo a sottoporsi a una visita di controllo.

denuncia o comunicazione d'infortunio: qual è la differenza.

La comunicazione di infortunio è obbligatoria per tutti gli incidenti che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, e fino a tre giorni, mentre la denuncia deve essere trasmessa solo se la prognosi supera i tre giorni, escluso quello dell’evento.

Entrambe devono essere inviate all’INAIL, ma hanno finalità diverse: la comunicazione serve a fini statistici e informativi ed è richiesta per eventi per i quali non è prevista copertura economica da parte dell’Istituto, mentre la denuncia è necessaria per l’attivazione delle prestazioni assicurative a favore del lavoratore.

È fondamentale che il datore di lavoro conosca i propri obblighi in caso di infortunio sul lavoro, così da gestire l’evento in modo tempestivo, garantendo il rispetto delle procedure previste dalla legge e la tutela dei diritti dei lavoratori. Lo stesso vale per i lavoratori, affinché la pratica venga gestita correttamente e possano accedere alle tutele previste dall’INAIL.

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