Il tirocinio è un'opportunità di crescita per le aziende e per il tirocinante in quanto offre vantaggi sia per i giovani in cerca di esperienza professionale, sia per le imprese che desiderano investire in nuove risorse.
Per i tirocinanti, questa esperienza rappresenta un'importante occasione per acquisire competenze pratiche, ampliare il proprio bagaglio formativo e avere un primo contatto diretto con il mondo del lavoro. Dall'altra parte, le imprese possono beneficiare dell'entusiasmo e della freschezza di idee portate dai giovani talenti, contribuendo così all'innovazione e alla crescita aziendale.
Dal punto di vista economico, il compenso previsto per i tirocini varia in base a diversi fattori, come il settore di appartenenza, la localizzazione geografica e le dimensioni dell'azienda ospitante. In Italia, a livello nazionale è stato introdotto l’obbligo di corrispondere un’indennità minima, che si attesta tra i 300 euro e gli 800 euro a seconda della Regione in cui si svolge il tirocinio.
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quanto guadagna un tirocinante?
All’interno del sistema normativo italiano è importante distinguere tra due diverse esperienze formative, ossia quella del tirocinio e quella dell’apprendistato che presentano delle caratteristiche specifiche in termini di finalità, durata e retribuzione.
Il tirocinio è un periodo di formazione professionale che consente ai partecipanti di acquisire competenze pratiche in un determinato settore. Si suddivide in due categorie principali:
- curriculare, parte integrante del percorso accademico, non prevede obbligo di retribuzione poiché finalizzato all'ottenimento di crediti formativi;
- extracurriculare, svolto al di fuori del percorso accademico, mira all'inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e prevede un'indennità di partecipazione.
Il tirocinio extracurriculare si rivolge a disoccupati, lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, lavoratori a rischio disoccupazione, soggetti già occupati che siano in cerca di altra occupazione e soggetti con disabilità e svantaggiati.
Mentre per i disoccupati e gli occupati in cerca di altra occupazione la durata massima del tirocinio può arrivare fino a 12 mesi, per i soggetti con disabilità e svantaggiati la durata massima può arrivare fino a 24 mesi.
Lo stipendio di chi si impegna in un tirocinio è stato regolato dalla Legge Fornero 2012 che ha stabilito una retribuzione minima di 300€ al mese su tutto il territorio nazionale. Nonostante questo, le singole regioni hanno poi potuto sancire in maniera autonoma, al rialzo, quale fosse il compenso minimo.
Di seguito una tabella che indica per ciascuna regione lo stipendio massimo previsto per i tirocinanti che frequentano, secondo quanto previsto dal progetto formativo, l’azienda per 40 ore settimanali. Nel caso in cui sia previsto un orario con un numero ore settimanali inferiore, il compenso diminuisce in maniera proporzionale.
stipendio tirocinio per Regione.
L’indennità di partecipazione al tirocinio può diminuire se vengono erogati i buoni pasto o viene messa a disposizione la mensa aziendale, come accade in Lombardia.
Tutte le informazioni in merito allo stipendio del tirocinio vengono indicate chiaramente all’interno dei documenti necessari per attivare un tirocinio, ovvero:
- progetto formativo, dove vengono esplicitati i dettagli sul percorso formativo (come la data, la durata o la sede di svolgimento);
- convenzione stipulata, in precedenza, tra l’azienda che mette a disposizione le offerte di lavoro per tirocini e l’ente promotore.
All’interno del contratto di stage devono essere indicate esplicitamente:
- dati del contratto. Numero del contratto di tirocinio e informazioni sui tre soggetti coinvolti;
- descrizione dell’attività. Tipologia dell’attività, durata e numero di ore;
- dati del tutor aziendale, la figura professionale che supervisionerà l’attività del tirocinante;
- retribuzione, il compenso mensile spettante al tirocinante, inclusi eventuali benefit;
- garanzie assicurati, con esplicito riferimento alle assicurazioni INAIL attivate;
- mansioni e modalità di svolgimento, ossia compiti del tirocinante e le modalità operative;
- eventuali note sulla collaborazione.
Oltre alle informazioni esplicitate all’interno del progetto formativo, restano validi alcuni diritti del tirocinante. In particolare:
- gestione ferie e permessi. Sebbene il rapporto tra tirocinante e azienda non preveda i diritti previsti dalla Legge per i contratti a tempo determinato e indeterminato, la persona ha ovviamente il diritto di assentarsi a condizione che i giorni e le ore sia preventivamente concordate con il referente in azienda;
- malattia. I tirocinanti non hanno l’obbligo di fornire il certificato del medico curante ma solo di avvisare circa l’assenza per malattia;
- sospensione. Il tirocinante ha il diritto di sospendere il tirocinio e avere la possibilità di recuperarlo nel caso in cui vada incontro a malattia o infortunio di lunga durata, ovvero superiore a trenta giorni, o in caso di maternità.
Dal punto di vista dell’azienda si ricorda che il progetto formativo non prevede il versamento di contributi INPS (di conseguenza non è prevista la maturazione del TFR), tuttavia il datore di lavoro è tenuto ad assicurare lo stagista all’INAIL e sottoscrivere una polizza per la responsabilità civile conto terzi.
Per quanto riguarda, invece, la base fiscale, lo stipendio del tirocinio viene assimilato ai redditi da lavoro dipendente: di conseguenza, l’importo è soggetto alle ritenute IRPEF, alla luce dei nuovi scaglioni di aliquote, e alle addizionali regionali e comunali, tenendo ovviamente conto delle relative detrazioni.
fattori che determinano lo stipendio di un tirocinio.
Lo stipendio di un tirocinio dipende da svariati fattori, prima fra tutti la tipologia. Infatti, i tirocini curriculari, integrati nel percorso di studi, non prevedono un’indennità obbligatoria in quanto il percorso formativo è finalizzato all’acquisizione dei crediti universitari. Dall’altra, i tirocini extracurriculari, ossia quelli svolti al di fuori del percorso accademico, hanno come scopo l’inserimento nel mondo del lavoro e quindi prevedono uno stipendio.
Tra gli altri elementi da tenere presente ci sono:
- normativa regionale. Come visto nella tabella, il compenso può variare da un minimo di 300€ ad un massimo di 800€, come accade in Lazio;
- settore di inserimento e le mansioni affidate al tirocinante influenzano l'importo dell'indennità. Ambiti ad alta specializzazione o con maggiore disponibilità economica possono offrire indennità più elevate rispetto ad altri. Ad esempio, un tirocinio in ambito tecnologico o finanziario potrebbe prevedere un compenso superiore rispetto a settori meno remunerativi;
- impegno orario, in quanto l'indennità è spesso proporzionata all'impegno orario settimanale. Alcune regioni stabiliscono importi minimi differenti in base al numero di ore svolte. Ad esempio, in Friuli Venezia Giulia, l'indennità varia da un minimo di 300 euro per un impegno non superiore a 20 ore settimanali, fino a 500 euro per 40 ore settimanali. Si ricorda che le ore settimanali possono variare da un minimo di 20 ore ad un massimo di 40 ore settimanali;
- presenza di un sistema di welfare aziendale, laddove le imprese mettono a disposizione una mensa aziendale o altri benefit è possibile che l’importo riservato al tirocinante possa diminuire.
Lo stipendio del tirocinante mensile non varia invece a seconda di:
- durata del tirocinio che può variare da un minimo di 2 mesi a un massimo di 12 mesi per i disoccupati o gli occupati in cerca di altra occupazione;
- numero di stagisti in azienda. A prescindere da quanti stagisti può avere un'azienda, a condizione che rispetti quanto previsto dalla normativa che mette in relazione la partecipazione del tirocinante al numero di dipendenti a tempo indeterminato in azienda, lo stipendio non varia.
Quando si sceglie l’azienda presso cui svolgere un tirocinio, è essenziale considerare non solo l’indennità economica offerta, ma anche le opportunità di crescita professionale che l’esperienza può garantire.
Un periodo formativo ben strutturato, infatti, può rappresentare un trampolino di lancio per l’ingresso stabile nel mondo del lavoro, offrendo la possibilità di acquisire competenze specifiche e consolidare la propria rete di contatti nel settore di interesse.
Valutare attentamente le prospettive di sviluppo offerte dall'azienda, la qualità della formazione erogata e le eventuali opportunità di inserimento futuro consente al candidato di compiere una scelta strategica, in grado di influenzare positivamente il proprio percorso professionale nel lungo termine.
Conoscere le tecniche su come trovare un lavoro è fondamentale per orientarsi efficacemente in un contesto occupazionale come quello attuale, che oggi mette a disposizione molteplici canali di ricerca e selezione. Affidarsi ad un’agenzia per trovare un lavoro è un’ottima soluzione per accedere a offerte professionali qualificate e ricevere supporto nella fase di selezione. Le agenzie specializzate come Randstad, infatti, offrono servizi di consulenza, orientamento e matching tra domanda e offerta, aumentando le possibilità di inserimento lavorativo in settori di interesse.