Il lavoro part-time, o a tempo parziale, è una forma di occupazione flessibile caratterizzata da un orario ridotto rispetto a quello ordinario previsto per il lavoro a tempo pieno (detto full-time), che generalmente è di 40 ore settimanali, salvo diverse disposizioni contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato.

Il contratto a tempo parziale, disciplinato dal Decreto Legislativo n. 81 del 15 giugno 2015, è sempre più diffuso perché offre maggiore flessibilità ai lavoratori, risultando spesso la scelta preferita da studenti e genitori. Queste categorie di lavoratori trovano nel part-time una soluzione ideale per bilanciare gli impegni accademici o familiari con quelli professionali, potendo così organizzare meglio il proprio tempo e migliorare l’equilibrio tra la vita privata e il lavoro.

Solitamente, si fa riferimento al lavoro part-time in modo generico, ma in realtà esistono tre tipologie diverse di contratto a tempo parziale, che si distinguono per la distribuzione del monte ore nell’arco della giornata, del mese e dell’anno:

  • orizzontale, quando il dipendente lavora tutti i giorni ma con un orario giornaliero ridotto rispetto a quello di un lavoratore full-time;
  • verticale, quando il dipendente lavora a tempo pieno, soltanto alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno;
  • misto, una combinazione del part-time orizzontale e di quello verticale.

Scopriamo quali sono le principali caratteristiche di queste tre forme contrattuali.

lavoro part-time
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part-time verticale, come funziona.

Il lavoratore assunto con un contratto part-time verticale presta servizio per un'intera giornata lavorativa, quindi per 8 ore al giorno, ma limitatamente a determinati periodi della settimana, del mese o dell'anno.

Ad esempio, potrebbe essere previsto che lavori esclusivamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì. In alternativa, potrebbe essere operativo solo in giorni alterni o per alcune settimane al mese oppure in determinati mesi dell’anno.

Per essere più precisi, si parla di part-time verticale quando il dipendente svolge la sua attività lavorativa a tempo pieno solo in determinati giorni della settimana. Invece, quando lavora solo per alcune settimane o mesi all’anno, si parla di part-time ciclico o multi-periodale (forma contrattuale particolarmente in uso nel settore dei servizi ausiliari per la scuola, come le mense scolastiche).

Il dipendente può lavorare con un contratto part-time verticale o ciclico sin dalla sua assunzione, ovvero dalla data di inizio del rapporto di lavoro.

 Tuttavia, in alcuni casi, l’orario di lavoro può essere modificato in un secondo momento, attraverso la trasformazione del contratto da full-time a tempo parziale. La trasformazione può essere richiesta per diverse ragioni, come la necessità di conciliare meglio il lavoro con gli impegni personali o familiari. Tale modifica è disciplinata da specifiche normative e deve essere concordata tra il datore di lavoro e il dipendente, rispettando le regole previste dalla contrattazione collettiva o dagli accordi aziendali. 

I vantaggi di un contratto part-time ciclico o verticale sono molteplici, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. Per il dipendente, questa forma contrattuale rappresenta un’opportunità per organizzare meglio il proprio tempo, potendo dedicarsi ad attività personali, familiari o di studio nei giorni in cui non lavora. È una soluzione particolarmente apprezzata da chi ha bisogno di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, ma non vuole rinunciare alla propria carriera.

Dal punto di vista dell’azienda, il part-time verticale consente di gestire in modo più efficiente le risorse, adattando l’organizzazione del personale ai picchi di lavoro o alle necessità produttive stagionali. Le aziende, infatti, possono ottimizzare i costi del personale (leggi anche: come controllare i costi della forza lavoro), ampliando l’organico solo nei periodi in cui c’è effettivamente bisogno di più forza lavoro. Questo approccio flessibile può contribuire a migliorare la produttività sul lavoro e la gestione delle attività aziendali.

Nonostante i vantaggi, il part-time ciclico o verticale può presentare alcune criticità. Il numero di ore di lavoro è concentrato in meno giorni e questo può rendere le giornate lavorative particolarmente intense, con un carico di lavoro più pesante da gestire.

Inoltre, il fatto di non essere operativi tutti i giorni potrebbe rendere più complicato coordinarsi con colleghi e clienti, che potrebbero preferire o essere abituati a un’interazione costante e regolare per una gestione continua delle attività o dei progetti.

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come calcolare percentuale part-time verticale.

Il lavoratore con contratto part-time verticale percepisce la stessa retribuzione oraria di un lavoratore assunto a tempo pieno, ma il suo stipendio è proporzionato al numero di ore lavorate ed è quindi inferiore rispetto a quello a cui hanno diritto i dipendenti full-time.

Lo stipendio part-time verticale si può ricavare consultando il proprio contratto collettivo nazionale di lavoro, il quale stabilisce i minimi salariali e indica la retribuzione mensile lorda spettante ai lavoratori full-time in base all’inquadramento contrattuale.

Per calcolare la propria retribuzione, però, è necessario conoscere non solo la retribuzione mensile lorda prevista per i lavoratori full-time a cui si applica lo stesso CCNL, ma anche le ore del contratto part-time, ossia l’orario di lavoro assegnato.

Ad esempio, se il contratto prevede che il lavoratore debba lavorare 3 giorni a settimana per 8 ore al giorno, il totale delle ore settimanali sarà 24. Questo rappresenta il 60% dell’orario lavorativo di un dipendente full-time, qualora il CCNL preveda 40 ore settimanali.

Se la retribuzione mensile lorda di un lavoratore full-time è, ad esempio, 1.600 euro, il dipendente assunto con contratto part-time verticale di 24 ore settimanali percepirà il 60% di questo importo. 

Per il calcolo dello stipendio part-time si applica la seguente operazione: 

  • 1.600 euro (retribuzione mensile lorda del full-time) x 60 (percentuale part-time verticale) / 100 = 960 euro lordi al mese.

Nel contratto a tempo parziale verticale, il datore di lavoro è sempre tenuto ad indicare in modo puntuale la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell'orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno. 

È sempre possibile verificare le ore part-time consultando le tabelle presenti nel proprio CCNL di riferimento.

part-time orizzontale, come funziona.

Il contratto part-time orizzontale prevede che il dipendente lavori per un numero di ore inferiore rispetto all'orario ordinario giornaliero di un lavoratore full-time, per tutti i giorni lavorativi della settimana.

Ad esempio, potrebbe lavorare solo al mattino, dalle 9 alle 13, oppure solo nel pomeriggio. In generale, gli orari del part-time orizzontale si articolano su 4, 5 o 6 ore al giorno, garantendo la presenza costante del lavoratore nell’arco della settimana.

Il lavoratore assunto con contratto part-time di tipo orizzontale, quindi, si reca sul posto di lavoro tutti i giorni, come i lavoratori full-time, solitamente dal lunedì al venerdì. Ma, a differenza loro, è impiegato per un numero ridotto di ore, che spesso corrispondono a poco più della metà dell’orario pieno, anche se la situazione può variare a seconda delle esigenze.

Qual è, quindi, la principale differenza tra part-time orizzontale e verticale? Nel part-time orizzontale, le ore di lavoro vengono distribuite uniformemente su tutti i giorni lavorativi della settimana, mentre le ore del part-time verticale sono concentrate su un numero limitato di giorni, settimane o mesi.

Il part-time orizzontale offre diversi vantaggi sia ai lavoratori che alle aziende. Per il dipendente, questo tipo di contratto consente di godere di una maggiore flessibilità sul lavoro e personale perché le attività da svolgere sono distribuite equamente su tutti i giorni della settimana. L’azienda, invece, può contare su una presenza costante del lavoratore in ufficio, il che facilita l’organizzazione delle attività e assicura continuità operativa.

Tuttavia, il part-time orizzontale presenta anche alcuni svantaggi. Il dipendente deve recarsi al lavoro ogni giorno, anche se solo per poche ore, il che può essere scomodo in alcune circostanze. Inoltre, questo tipo di contratto potrebbe non essere adatto per tutte le mansioni o settori. Alcuni ruoli, infatti, richiedono una presenza costante o una continua collaborazione con colleghi e clienti: un orario settimanale ridotto potrebbe impattare negativamente sulla qualità del lavoro o sulla soddisfazione dei clienti.

come calcolare percentuale part-time orizzontale.

Come nel caso del part-time verticale, anche il dipendente con contratto part-time orizzontale percepisce la stessa retribuzione oraria di un lavoratore a tempo pieno. Il calcolo delle ore lavorative e dello stipendio viene effettuato allo stesso modo, proporzionando la retribuzione al numero ridotto di ore lavorate rispetto a un lavoratore con contratto full-time.

Ad esempio, se il contratto part-time orizzontale prevede 5 ore di lavoro al giorno, dal lunedì al venerdì, il totale delle ore settimanali sarà 25. Queste corrispondono al 62,5% dell'orario lavorativo di un dipendente full-time, se il CCNL prevede 40 ore settimanali.

Se la retribuzione mensile lorda del lavoratore full-time è di 1.800 euro, il dipendente assunto con part-time orizzontale di 25 ore settimanali percepirà il 62,5% di questa somma, cioè 1.125 euro lordi al mese.

part-time misto.

Il contratto part-time misto è una forma contrattuale particolarmente flessibile che combina le caratteristiche del part-time orizzontale e verticale.

Consente al datore di lavoro di organizzare l’orario lavorativo del dipendente, adattando la distribuzione delle ore lavorative alle esigenze produttive dell’azienda, cercando comunque di considerare anche le necessità personali del lavoratore.

Con un contratto part-time misto, il dipendente può trovarsi a lavorare con una diversa distribuzione di ore in base ai periodi dell’anno o alle esigenze aziendali. Ad esempio, durante alcuni mesi, potrebbe lavorare per 8 ore al giorno, ma non tutti i giorni della settimana. In altri periodi, invece, potrebbe lavorare tutti i giorni ma per meno ore al giorno, ad esempio solo 5.

Questa flessibilità rende il part-time misto vantaggioso per le aziende che devono gestire fluttuazioni stagionali o variazioni nella domanda di lavoro, garantendo una maggiore efficienza organizzativa.

part-time verticale, orizzontale o misto: i diritti del lavoratore.

Il lavoratore con contratto part-time verticale, orizzontale o misto ha i medesimi diritti e doveri di un lavoratore assunto con contratto full-time. 

In base al principio di non discriminazione previsto dall’ordinamento italiano, sia ai lavoratori part-time che a quelli full-time si applicano le stesse regole in termini di retribuzione, ferie, permessi, congedo parentale, durata del periodo di prova, trattamento per malattia o infortuni, accesso ai sostegni al reddito previsti dall’INPS e normative sulla sicurezza sul lavoro.

Vi è però una differenza tra part-time orizzontale e verticale per quanto riguarda il calcolo delle ferie: i lavoratori part-time orizzontale maturano le ferie nelle stesse modalità previste per i lavoratori full-time, sebbene siano proporzionate al numero ridotto di ore lavorate; in caso di part-time ciclico o verticale, invece, il numero di giorni di ferie spettanti al lavoratore viene calcolato in base alla durata complessiva della prestazione lavorativa effettuata nel corso dell’anno.

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il part-time esclude il lavoro supplementare?

Le ore di lavoro supplementare sono quelle che eccedono l’orario di lavoro concordato nel contratto di lavoro, senza però superare il monte ore settimanale previsto dal CCNL di riferimento per i contratti di lavoro a tempo pieno. 

Le ore di lavoro straordinario, invece, sono quelle che eccedono il normale orario di lavoro full-time, per un massimo di 250 ore all’anno, salvo diverso limite previsto dalla contrattazione collettiva.

Il datore di lavoro può chiedere di svolgere ore di lavoro extra anche ai lavoratori part-time. Tuttavia, mentre le ore di lavoro supplementare sono sempre possibili, gli straordinari sono ammessi solo in caso di part-time verticale o misto e sempre entro i limiti imposti dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

MOG: monte ore garantito.

Un’altra forma contrattuale che garantisce un alto livello di flessibilità è il MOG (Monte Ore Garantito), un contratto di lavoro in somministrazione a tempo determinato che può essere utilizzato solo in alcuni settori, quali:

  • turismo;
  • GDO;
  • logistica;
  • assistenza sanitaria;
  • telecomunicazioni;
  • alimentari;
  • ulteriori settori indicati dall'articolo 51 del CCNL Agenzie per il lavoro.

Il contratto MOG può avere una durata:

  • minima di 3 mesi, con una retribuzione garantita del 25% su base mensile dell’orario di lavoro normale a tempo pieno applicato presso l’azienda;
  • minima di 1 mese, con una retribuzione garantita pari al 30% della base mensile.

Nel contratto deve essere indicata la fascia oraria di riferimento (antimeridiana, post-meridiana, serale o notturna). È possibile indicare una fascia oraria alternativa, che può essere al massimo di 6 ore (estendibili ad 8 con il consenso del lavoratore).

Il MOG è una soluzione contrattuale che garantisce una buona flessibilità, nonché un monte orario minimo retribuito. Al lavoratore assunto con contratto MOG è garantita una retribuzione pari ad almeno il 25% dello stipendio full-time, anche se le ore in cui presta servizio sono inferiori.

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