Randstad in prima linea con un progetto di inclusione lavorativa per persone in stato di detenzione o misure alternative alla pena.

Attivate collaborazioni con 9 Istituti di Reclusione e contratti di somministrazione per 45 detenuti con imprese di diversi settori. Prospettiva di quadruplicare gli inserimenti in un anno.

Milano, 4 novembre 2025 - Attualmente in Italia si contano circa 62mila detenuti nelle carceri e oltre 130mila affidati a pene alternative. Sei condannati su dieci sono recidivi, ma secondo le stime del CNEL la possibilità di tornare in carcere cala fino al 2% per coloro che hanno avuto l’opportunità di un inserimento professionale durante il periodo di detenzione. Eppure, nonostante i detenuti abbiano il diritto-dovere di lavorare, secondo i dati del Dap oggi appena il 34,3% dell’intera popolazione detenuta svolge un’attività lavorativa e, di questi, solo il 5,13% lavora per aziende private, mentre la stragrande maggioranza è occupata in attività per l’Amministrazione Penitenziaria. Partendo da queste evidenze, Randstad ha ideato Back2Work, l’iniziativa che favorisce l’inserimento lavorativo di detenuti, crea un ponte tra la realtà carceraria e la società civile, contribuisce ad abbassare il tasso di recidiva.

Randstad Back2Work è il primo programma di reinserimento lavorativo di detenuti lanciato da un’agenzia per il lavoro che si occupa di tutto il processo di assunzione, dalla selezione alla contrattualizzazione delle risorse, fino alla richiesta degli sgravi legati alla Legge Smuraglia. Risponde a una duplice esigenza: offrire opportunità di riscatto sociale per le persone detenute e supportare le imprese nel far fronte alla crescente scarsità di personale qualificato e generico. Avviato a inizio 2025, il progetto ha già inserito 45 detenuti con contratti di somministrazione di lavoro e in Ricerca e Selezione, per operare come addetti contact center, operatori pluriservizio, manutentori, carteggiatori o operai edili per grandi infrastrutture, operai alimentari e metalmeccanici, operatori su produzioni legate all’automotive in imprese di settori diversi in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Umbria e Campania. Ma le prospettive sono di inserire circa 150 nuove persone in tutta Italia nel prossimo anno,
contribuendo a fornire personale alle imprese di diversi comparti.

Nel corso dell’attività sul progetto, Randstad ha incontrato tutti i soggetti che a vario titolo operano per l’inserimento professionale e sociale dei detenuti (fondazioni, associazioni, enti del terzo settore, cooperative sociali, rappresentanti delle forze dell'ordine, della magistratura, dell’avvocatura) per la costruzione di una rete stabile di collaborazioni, che ha coinvolto anche le istituzioni per l’elaborazione di un protocollo di collaborazione con il PRAP Lombardia, che intende portare a un protocollo nazionale nel 2026. Sono state attivate iniziative per l’inserimento di lavoratori in somministrazione e Ricerca e Selezione con 9 Istituti di Reclusione in cinque regioni italiane (Busto Arsizio, Pavia, Bollate, Voghera, Bologna, Roma Rebibbia, Benevento, Terni, Frosinone e Venezia).

Oltre all’attività di ricerca di opportunità lavorative, con Back2Work sono stati realizzati programmi formativi per la qualifica dei detenuti: nell’ambito del progetto "Crescere Green" per lo sviluppo di nuove professioni legate all’ambiente, alla sostenibilità e all’efficienza energetica, sono state organizzate 20 aule di formazione rivolte a detenuti a Voghera, Cremona, Bollate e Monza che hanno coinvolto 120 persone. Per i prossimi mesi si prevede un ulteriore sviluppo: sono in chiusura due progetti per permettere ai detenuti di lavorare all'interno degli Istituti di reclusione e si stanno per aprire selezioni importanti di grandi gruppi industriali.

“Il lavoro è uno strumento fondamentale di rieducazione e di integrazione sociale, ma oggi sono ancora troppo poche le opportunità di inserimento lavorativo per i detenuti - afferma Marco Ceresa, Group CEO Randstad -. Offrire un’occasione a chi sta scontando una pena significa restituire valore alle persone e costruire un ponte concreto tra il carcere e la società civile. Per questa ragione abbiamo ideato Back2Work, un progetto che dimostra come la collaborazione tra pubblico e privato possa generare un impatto positivo concreto. L’iniziativa ha raccolto l’interesse delle aziende, degli istituti penitenziari e della rete di soggetti che operano intorno al mondo carcerario. Gli obiettivi per il prossimo anno sono ambiziosi: intendiamo quadruplicare gli inserimenti e attivare collaborazioni con almeno una struttura carceraria per ogni regione. Vogliamo promuovere lo strumento del Tirocini di Inclusione Sociale per aiutare le aziende a entrare in contatto con questa realtà”.

Per altre informazioni: Randstadback2work@randstad.it