Boomer, millennial, gen Z e gen X sono termini che identificano generazioni diverse per caratteristiche, attitudini, desideri, capacità. Anche le aziende devono tenere conto di queste differenze, se vogliono intercettare i migliori talenti. 

Una delle grandi sfide a cui ogni azienda oggi è chiamata a rispondere, infatti, è sicuramente la ricerca di talenti da inserire nel proprio organico. Investire sui giovani di qualità, capaci e competenti, è la chiave di volta per innovare e crescere. Allo stesso tempo, ogni società deve fare il possibile per trattenere i propri dipendenti.

L’obiettivo è capire cosa cercano i lavoratori in un’azienda in modo da mettere in campo tutti gli strumenti necessari a questi scopi. L’Employer Brand Research 2022 di Randstad ha fatto luce proprio su questi aspetti. Dai fattori più importanti nella scelta di un datore di lavoro fino alle differenze per fasce di età in campo professionale, ecco i risultati principali emersi dalla survey che ha coinvolto quasi 163.000 rispondenti in 5.944 aziende intervistate in tutto il mondo. In Italia, nel 2022, è stato intervistato un campione di oltre 6.590 persone.

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colleghi appartenenti a diverse generazioni al lavoro
colleghi appartenenti a diverse generazioni al lavoro

boomer, millennial, gen z e gen x: chi sono?

Partiamo da una panoramica su queste nomenclature tra le quali, spesso, si rischia di perdersi.

  • I boomer sono i nati tra il 1946 e il 1964, cioè durante il periodo della grande crescita demografica (boom) che ha caratterizzato quegli anni, insieme  al boom economico del secondo dopoguerra. Oggi questo termine viene utilizzato dai più giovani in modo sarcastico (con l’espressione gergale “Ok, boomer!”), per rivolgersi scherzosamente alle persone più “anziane”. Si tratta in realtà di persone con importanti ideali, saldi principi e un incredibile bagaglio di conoscenze.
  • La generazione X comprende i nati tra il 1965 e il 1980. Si parla di “generazione invisibile”, cresciuta all’ombra dei boomer, schiacciata dalla loro forte identità. Le persone che ne fanno parte crescono in un periodo di austerità e di forti tensioni politiche e sociali. 
  • I millennials, o generazione y, sono i nati tra il 1981 e la fine degli anni '90. Sono i primi a muoversi agilmente tra le nuove tecnologie, i media e la comunicazione. Nel mondo del  lavoro questa generazione ha vissuto in prima persona la crisi economica tra gli anni 2007 e 2013, subendone i contraccolpi. 
  • La generazione Z include i nati tra il 1997 e il 2010. Nativi digitali, utilizzano le tecnologie e il web quotidianamente. La dimensione digitale fa pienamente parte della loro vita. Gli appartenenti a questa generazione sono detti anche zoomer.

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boomer, millennial, gen z e gen x: quali sono le principali differenze sul lavoro?

Il contesto nel quale le persone crescono, la loro storia culturale, la formazione, lo sviluppo della società in cui vivono, sono elementi che incidono anche sulle preferenze legate al mondo del lavoro. Per un’azienda è importante tenerne conto, considerando che la ricerca del benessere e di un ambiente piacevole è un valore trasversale che va assicurato a tutti. 

Nel complesso, un’atmosfera di lavoro piacevole è la priorità per il 65% dei lavoratori italiani, a pari merito con un buon equilibrio fra vita lavorativa e vita privata. Seguono retribuzione e benefit interessanti (61%), sicurezza sul posto di lavoro (58%), visibilità del percorso di carriera (54%). Vediamo ora quali sono i drivers più importanti nella scelta di un datore di lavoro in base alla fascia generazionale.  

boomer (58-64 anni)

Le priorità nella ricerca di un lavoro per un boomer sono molteplici. Tra le diverse generazioni, potremmo definire questa come la più esigente, probabilmente in virtù di un passato nel quale è stato possibile per le persone che ne fanno parte accedere a diversi privilegi, oltre che per l’età. I principali drivers indicati dai boomer sono i seguenti:

Inoltre, gli appartenenti alla generazione dei boomer danno importanza anche al contenuto del lavoro, allabuona reputazione dell’azienda, alla CSR e ad un management forte.

gen x (42-57 anni).

Gli appartenenti alla gen X, in netto contrasto con la pluralità di richieste che caratterizza la generazione a loro precedente, sono concordi nell’affermare che la priorità nella scelta di un datore di lavoro è la vicinanza del luogo di lavoro. Ma non solo. Ritengono infatti anch’essi rilevanti un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa, un’atmosfera di lavoro piacevole, nonché una retribuzione e benefit interessanti. 

millennial (26-41 anni).

I drivers che guidano i millennial nella scelta di un’azienda sono due: retribuzione e benefit e remote working. 

Sembra quindi che la loro attenzione ricada soprattutto su elementi concreti e sul piano organizzativo, probabilmente perché ci troviamo in una fascia di età che comprende persone che potrebbero aver appena formato una famiglia, e magari avere figli piccoli.

gen z (18 – 25 anni).

È interessante osservare dove abbiano condotto i cambiamenti che si sono succeduti nel tempo, da una generazione all’altra. 

Per i giovanissimi, infatti, fondamentale è l’atmosfera di lavoro, seguita dalla  visibilità del percorso di carriera e infine dall’attenzione per diversità e inclusione. Un elemento, quest’ultimo, che distingue la gen Z dalle altre, in un recupero dei valori che li avvicina, pur con le dovute differenze, ai loro nonni.

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