La creatività è la capacità di trovare soluzioni nuove ad un problema. Di immaginare percorsi alternativi, di deviare dalla strada maestra. È l’abilità di generare un pensiero e di tradurlo in un percorso concreto da portare a termine. 

È dunque facile intuire quanto possa essere rilevante in ambito lavorativo. La buona notizia è che la creatività non è necessariamente una dote innata, bensì un’abilità che può essere allenata e acquisita in qualsiasi momento. Scopriamo come.

creatività
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che cos'è la creatività?

La creatività produce nuove idee, ed è il pensiero divergente a determinare soluzioni creative. Spesso pensiamo che la creatività sia una caratteristica di pochi eletti. Degli artisti, degli scienziati, di esseri umani geniali. In realtà, il pensiero creativo appartiene a chiunque, si può applicare in ogni contesto – specialmente nella quotidianità e nel lavoro – e può essere allenato. Posso utilizzare il mio pensiero laterale anche per risolvere problemi di tutti i giorni, ad esempio in casa: la creatività può estendersi davvero a tutti gli ambiti dell’esistenza.

Si tratta di liberare la mente dagli schemi preconcetti nei quali spesso è imbrigliata e immaginare qualcosa di nuovo. Non dev’essere necessariamente un’invenzione che svolterà le sorti dell’umanità, anche se sarebbe molto bello riuscire a farlo. Per cominciare, basta focalizzarsi sulla ricerca di nuove modalità che portino alla soluzione dei problemi. O meglio ancora, sull’approfondimento di una passione. Essere creativi, come vedremo, va infatti di pari passo con l’essere appassionati. E di conseguenza con la dedizione, la voglia di scoprire, di imparare cose nuove.

Le persone creative sono tendenzialmente persone motivate e felici, con uno stato d’animo positivo, attivo, vivace. In questo senso occorre sfatare il mito del creativo “maledetto”, della tristezza o della disperazione come motori della creatività. Semmai, riprendendo il pensiero degli antichi filosofi, possiamo fare riferimento ad uno stato d’animo “melanconico” come motore della creatività, ovvero riflessivo, dubbioso, capace di vagare tra le infinite possibilità della vita e della mente.

come è possibile definire la creatività?

Il concetto di creatività non è univoco né ben delineato. Esistono diverse definizioni di creatività e diversi punti di vista per osservarla. Dovendo rispondere alla domanda che cos'è la creatività, possiamo iniziare prendendo in prestito la definizione del matematico Henri Poincaré, secondo il quale la creatività è “unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. La Treccani definisce la creatività come la “capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia”. In psicologia – prosegue la definizione – il termine indica “un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti:

  • particolare sensibilità ai problemi;
  • capacità di produrre idee;
  • originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi;
  • capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”.

Approfondendo ulteriormente la visione psicologica, ricordiamo che Sigmund Freud definiva la creatività come “un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate”. Di conseguenza, “i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti”. Questa definizione, anche se parziale, mette subito in campo l’elemento pulsionale della creatività, quella spinta che nasce dal desiderio, dalla passione. 

Attenzione però a credere che la creatività sia generata solo ed esclusivamente passione. Questo è il punto di partenza. Dopodiché serve tanto, tanto duro lavoro. Tanto allenamento, tanta costanza. Serve la capacità di non arrendersi, di superare le frustrazioni e i fallimenti che tutti i processi creativi portano inevitabilmente con sé.

Se pensate che i creativi siano infallibili e che riescano al primo tentativo siete fuori strada. La creatività richiede applicazione, proprio come qualsiasi altra abilità. Pensate ad un cantautore che scrive la sua prima canzone. Con ogni probabilità non sarà perfetta, forse sarà addirittura poco significativa. Ciò non vuol dire necessariamente che non abbia talento; tuttavia, se demorde e abbandona il tentativo probabilmente non era quella la sua strada.

come stimolare la creatività?

Ci sono molte strade per stimolare la creatività. Il primo consiglio è quello di farsi guidare dalle proprie passioni e, una volta colte, di portare avanti con costanza. Di andare oltre il primo momento di “fascinazione”, cercando di aprire la mente e di scoprire sempre qualcosa di più. Non siate “settoriali”. Non è certo detto che, se ti occupi ad esempio di commercio, non ti possano interessare l’arte, il cinema, il teatro, la psicologia, il basket, la fisica… e potremmo continuare all’infinito.

La mente va nutrita di stimoli, anche apparentemente incoerenti e lontanissimi tra loro, oltre che dal vostro “mondo” di riferimento. Dai “in pasto” al tuo cervello e al tuo spirito tanti contenuti, leggi, informati, evita di liquidare ciò che non conosci solo perché, appunto, non sai di che cosa si tratta o ti sembra difficile.

Cerca di aprire la mente e di osservare ogni cosa da diversi punti di vista, sforzandoti anche di assumerne di diversi e lontani dai tuoi. Infine, stupisciti ogni giorno di ogni piccola cosa. La creatività nasce anche nella quotidianità: in ogni dettaglio è racchiuso un mistero, qualcosa di speciale a cui vale sempre la pena dedicare attenzione.

le quattro fasi del processo creativo.

Sintetizzando, possiamo individuare quattro step principali del percorso creativo che, come abbiamo detto fino a qui, non è un “momento”, un’illuminazione di un istante, ma al contrario un vero e proprio viaggio, del quale l’esito finale rappresenta solo un aspetto. Si passa dunque per i seguenti passaggi.

  • Preparazione: approfondimento del contesto, studio e raccolta delle informazioni, osservazione, analisi e ricerca attraverso lo studio di diverse fonti e di tentativi precedenti, fallimenti compresi.
  • Riflessione: è la fase di incubazione dell’idea, di elaborazione degli elementi raccolti durante il primo step. La mente – anche inconsciamente - inizia ad assemblare i materiali e a stabilire connessioni.
  • Ideazione: ad un certo punto occorre arrivare “al dunque”, identificando tra le tante la connessione vincente, l’ipotesi che funziona. Spesso si tende ad identificare la creatività esclusivamente con questo momento che, invece, è solo un passaggio. 
  • Realizzazione: La creatività non è astratta, ma si traduce nella concretizzazione del percorso cognitivo portato avanti finora. A questo punto occorre anche uno sguardo pratico in grado di affrontare i diversi aspetti della realtà.

perché la creatività è importante sul lavoro?

La creatività è determinante sul lavoro perché consente di trovare soluzioni innovative a situazioni ricorrenti, di migliorare la produttività, di crescere all’interno dell’azienda e aiutare l’azienda a crescere. Per questa ragione, chi riveste un ruolo dirigenziale dovrebbe sempre incentivare la libera iniziativa e il pensiero critico dei propri dipendenti, troppo spesso “incastrati” in procedure standard, mansioni ripetitive e regole non sempre necessarie. Certo, l’organizzazione è imprescindibile, così come lo sono le procedure, specialmente in alcuni ambiti. Tuttavia, qualche volta un cambiamento, anche piccolo, può davvero fare la differenza.

La creatività, dunque, è importante tanto per l’azienda quanto per i lavoratori, che sentendosi liberi di proporre idee nuove sono stimolati a diventare parte attiva della realtà alla quale dedicano il proprio tempo, le proprie energie e competenze. Si rafforza il senso di fedeltà e la motivazione. Per questo, se hai delle nuove idee, non esitare a diffonderle.

Usa la creatività per ravvivare la tua routine quotidiana: anche le mansioni più abitudinarie possono essere viste sotto una nuova luce. Al contempo, metti in risalto le tue abilità e passioni e cerca di dare il massimo nei compiti che più ti stimolano: solo in questi riuscirai a tirare fuori tutta la tua creatività.

come aumentare la propria creatività lavorativa?

Ecco infine alcuni consigli pratici per stimolare la creatività in ambito lavorativo.

  • Identifica, tra le diverse attività che svolgi, quelle che ti danno più piacere, che ti fanno perdere la cognizione del tempo e alle quali sai dedicarti con maggiore coinvolgimento: è su queste che vale la pena puntare.
  • La meditazione è una tecnica potente che permette di liberare la mente e di incanalare le energie: sperimentala, bastano dieci minuti di respirazione consapevole al giorno.
  • Se è vero che molti stimoli aiutano la creatività, è anche vero che oggi il bombardamento di stimoli al quale siamo sottoposti rischia di creare solo confusione e disorientamento: seleziona gli input di tuo reale interesse, oltre che utili al tuo lavoro, e approfondiscili, lasciando perdere il resto. 
  • Il processo creativo è in buona parte individuale, ma non solo, soprattutto in ambito lavorativo: sfrutta le tecniche del brainstorming, condividi con i colleghi e con i superiori le tue idee, spronando anche gli altri ad esprimersi per migliorare le tue intuizioni e sfruttarle al meglio.

problem solving creativo.

Come abbiamo visto, la creatività si esprime soprattutto nella capacità di trovare soluzioni diverse e originali ad un problema. Un buon metodo per mettere in pratica questa attività è la tecnica del problem solving dei sei cappelli di Edward DeBono. Si tratta di uno strumento che si può utilizzare a livello individuale così come in gruppo. Consiste nell’impegnarsi ad osservare un problema indossando uno di sei possibili cappelli:

  • bianco: attenzione sui dati evidenti relativi al problema;
  • rosso: emozioni che il problema suscita;
  • nero: punto di vista pessimista (rischi e limiti);
  • giallo: punto di vista ottimista (vantaggi e opportunità);
  • verde: creatività completamente libera da vincoli;
  • blu: è il cappello del moderatore, che sintetizza e confronta gli altri cappelli.

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