Vessazioni, demansionamento o inattività forzata, attacchi volti a sminuire la persona e la sua professionalità, discriminazioni, sono tutte situazioni che non dovrebbero mai avvenire e soprattutto che non dovrebbero essere consentite in azienda. Invece non solo si verificano in ufficio, ma possono svilupparsi con intensità, tempistiche e gradazioni diverse. Così non si parla più solo di mobbing, ma anche di straining, due condotte sicuramente intollerabili e che pur avendo un dna comune presentano connotazioni differenti.

ragazzo in primo piano al lavoro
ragazzo in primo piano al lavoro

la differenza tra straining e mobbing.

Per comprendere la portata del fenomeno e la differenza tra straining e mobbing bisogna immaginare una situazione persecutoria e lesiva nei confronti di un dipendente. Quando però questo tipo di azioni sono in qualche modo collegate tra di loro, spesso coordinate e programmate in un disegno dannoso verso il lavoratore fino a minarne la sua integrità, le sue certezze (e spesso la sua salute), siamo davanti al mobbing. Differentemente se si tratta di un singolo episodio, che comunque nasconde un'ostilità palese e che ha delle ripercussioni a livello psicologico o fisico, allora siamo davanti allo straining lavorativo. 

Quando si parla di mobbing (cos’è il mobbing) si fa riferimento a situazioni e condotte ingiustificate e punitive nei confronti del lavoratore. Si va dalla privazione degli strumenti di lavoro senza una motivazione coerente, all'assegnazione di mansioni in contrasto con lo stato di salute o con il livello di competenza. Più in generale si arriva a sottoporre il lavoratore a condizioni umilianti e di emarginazione, e persino di terrorismo psicologico. In ogni caso si tratta di azioni e comportamenti che hanno la terribile e principale caratteristica di ripetersi nel tempo. 

lo straining sul lavoro: cos’è e come funziona.

Lo straining prevede sempre delle situazioni vessatorie nei confronti del lavoratore con conseguenze simili a quelle che provoca il mobbing (disturbi sia fisici sia psichici). Quello che viene meno è la continuità, la ripetitività studiata della situazione: sono insomma delle azioni ostili in qualche modo limitate. 

Comunque sia nel caso di straining sia in quello di mobbing (leggi l'articolo su knowledge 360°: mobbing orizzontale, la responsabilità del datore di lavoro), quello che è venuto meno in azienda da parte del datore del lavoro è l'obbligo di tutela dell'integrità fisica e morale del lavoratore. 

Il danno da straining è stato riconosciuto per la prima volta dalla giurisprudenza italiana nel 2005, grazie al Tribunale di Bergamo durante una causa per stress forzato.

Si trattava di un'azione limitata nel tempo ma comunque in grado di infliggere nella persona  una violazione permanente. Anche la corte di Cassazione si è espressa in diverse circostanze sullo straining sempre evidenziando la sua natura dannosa, ma comunque episodica o sporadica. In generale si intende come straining uno stress forzato, causato sul posto di lavoro. 

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